Mirror Copernicus, un impegno mantenuto

“Italia, abbiamo una sfida davanti: investire 4,5 miliardi di euro in 4 anni”. Andrea Taramelli, delegato nazionale presso il Copernicus Committee Europeo e coordinatore dello User forum nazionale di Osservazione della Terra, guarda al futuro del nostro paese e – a poco più di un anno dalla prima uscita su queste pagine – racconta come i 400 milioni di euro di finanziamento targato Space Economy, per lo sviluppo dei servizi geospaziali di monitoraggio del territorio e dell’ambiente, siano diventati adesso 4,5 miliardi di euro.

“Il lavoro paga; non è sempre scontato, ma a volte capita. Abbiamo lavorato. Tanto. Con lo User Forum Nazionale, il gruppo di lavoro incaricato di individuare gli aspetti legati alle esigenze degli utenti, siamo riusciti a costruire proprio le basi per gli sviluppi ‘user driven‘ delle politiche spaziali del Governo italiano, che adesso le sta usando come benchmark. Le esigenze informative degli utenti istituzionali (i cosiddetti buyers) sono ora il motore di avvio per la costruzione di quel mercato dei servizi operativi di monitoraggio del territorio e previsione dei fenomeni ambientali che, con l’integrazione del dato satellitare, possono migliorare notevolmente il lavoro di tutti gli enti pubblici.

All’inizio avevamo solo il programma europeo di osservazione della terra Copernicus, declinato in Italia come Mirror Copernicus, che integrando dati dallo spazio, osservazioni a terra e modellistica puntava a servizi utili all’utente. In questo contesto abbiamo ragionato su servizi operativi ‘su misura’ anche per il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. È in fase di finalizzazione l’accordo attuativo Mise-Ispra: il prossimo Consiglio Snpa ratificherà la delibera di riparto dei costi per ciascun servizio e per ciascuna Agenzia, atto propedeutico alla stipula delle convenzioni operative con le singole componenti di Snpa. Inizierà ufficialmente così l’attività di costruzione dei servizi nazionali con le Agenzie per l’ambiente.

La grande novità dell’ultimo periodo, però, è che oltre al finanziamento Mise targato Mirror Copernicus, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha messo in campo le risorse del Pnrr per l’osservazione della terra (Pnrr Mite, Mitd e Mur), tenendo in considerazione l’importante lavoro fatto fino a oggi. Collegando tali risorse e attività si ottengono due vantaggi. Il primo riguarda i tempi, cadenzati proprio dal Piano nazionale di ripresa e resilienza; il secondo è relativo al potenziamento delle infrastrutture di calcolo e delle reti di misurazione in situ funzionali ai servizi, su cui potremo operare per indirizzarle nella maniera più opportuna”.

“Calcolando gli investimenti dei due Ministeri alla transizione (ecologica e digitale) e del Ministero dell’Università e della Ricerca, si arriva quasi a quattro miliardi e mezzo di euro. La sfida è mettere a sistema le risorse in maniera armonica e complementare, condizione indispensabile e necessaria per ottenere il risultato epocale che il paese si aspetta. Siamo infatti a un punto di svolta storico: per la prima volta abbiamo le tecnologie, la volontà politica, le risorse economiche e le competenze, nonché un ampio consenso tra i diversi attori, per progettare, realizzare e mantenere servizi operativi che supporteranno l’azione istituzionale e miglioreranno, nel quotidiano, la qualità della vita degli italiani. Dalle sei tematiche di partenza dei servizi del Copernicus europeo (Atmosfera, Ambiente marino, Territorio, Cambiamenti climatici, Sicurezza, Emergenze) le attività si estenderanno in maniera capillare e a diversa scala territoriale.

Ovviamente parteciperà a questa trasformazione, mettendo in campo la tecnologia, anche il mondo privato: non potrebbe essere altrimenti. I Ministeri, proprio in questo periodo, stanno organizzando i primi Information Day per presentare, sulla base di quanto è già stato fatto, le modalità di svolgimento dei bandi Pnrr per il settore industriale. E qui abbiamo la possibilità di indirizzare anche i nuovi sviluppi, per ottenere quanto serve per migliorare il nostro lavoro giornaliero. Abbiamo la possibilità di svolgere un’azione di accompagnamento e controllo (benchmarking) nello sviluppo industriale dei servizi e delle relative infrastrutture, per far sì che quanto prodotto sia funzionale alle istituzioni, per svolgere al meglio le proprie attività. Che rimangono di competenza della pubblica amministrazione”.

“L’ultima buona notizia è che, per garantire la sostenibilità nel tempo del sistema in via di sviluppo, il Ministero della Transizione Ecologica sta ragionando con Cassa Depositi e Prestiti su eventuali canoni di servizio da definire per gli anni a venire.

Da parte di Snpa la sfida futura è indirizzare, insieme agli altri attori pubblici, il Sistema Italia perché renda concreta questa grande opportunità: realizzare un sistema operativo di monitoraggio, controllo e previsione del territorio efficace, integrato, omogeneo e continuo nel tempo, che porterà all’erogazione di servizi operativi attraverso una infrastruttura tecnologica adeguata”.

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