Quei vermi strani che raccontano l’ambiente

Nella valutazione della qualità degli ambienti acquatici si studiano diversi organismi tra i quali i policheti, noti anche come “vermi marini”, invertebrati che possono essere delle vere e proprie sentinelle ambientali. Ai policheti è stato dedicato un corso di quattro giorni, dal 24 al 27 ottobre, nella sede ARPAV di Mestre (VE) che ha coinvolto esperti di agenzie ambientali, università, enti di ricerca e professionisti.

Il corso, svolto con lezioni frontali e attività pratica allo stereoscopio e microscopio, ha avuto l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli elementi utili e le metodologie per determinare i policheti in laboratorio. Scopo del corso è stato anche di formare operatori in grado di partecipare in futuro a confronti tra esperti del settore.

I policheti sono invertebrati che fanno parte delle comunità macrozoobentoniche, gruppi di organismi che vivono in stretta relazione con i fondali degli ambienti acquatici, molti di loro sono sensibili alle variazioni ambientali. Per questo motivo sono un importante elemento per il monitoraggio ambientale e per la valutazione qualitativa delle acque superficiali marino costiero e di quelle di transizione, cioè ambienti di acque salmastre caratteristici delle lagune e dei tratti terminali dei fiumi.

Il corso è stato organizzato dal CISBA – Centro Italiano Studi di Biologia Ambientale e ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale con la collaborazione di ARPAV.

Nei prossimi anni saranno messi in programma altri corsi sul macrobenthos marino e di transizione, che possano garantire un percorso formativo da corsi base, già svolti in passato, a corsi avanzati come quello sui Policheti alla sua prima edizione, fino ad arrivare a corsi specialistici.

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