Quanto l’uomo ha modificato l’ambiente, il progetto degli studenti Erasmus + in Basilicata

Nell’ambito del progetto “Erasmus Plus” Be human be eco: grow in a sustainable environment” diversi studenti provenienti da Grecia, Portogallo e Spagna sono stati ospiti in Basilicata, nei giorni scorsi,  visitandone il territorio.
Il progetto, dal titolo “Come l’uomo ha modificato l’ambiente circostante con le proprie tracce”, ha previsto un serie di itinerari coinvolgendo anche gli enti regionali  deputati alla protezione dell’ambiente  come l’ARPAB e la Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata.
Prima tappa: l’area della Valle dell’Agri, nel potentino, dove sorge il più grande giacimento petrolifero su terraferma in Europa, il Centro Olio della Val d’Agri di proprietà Eni.
Agli studenti, accolti nell’Osservatorio ambientale di Marsico Nuovo,  sono state spiegate le peculiarità  del territorio  lucano e nell’occasione hanno incontrato il Direttore  Generale dell’Arpab Antonio Tisci che ha spiegato il funzionamento del Centro di Monitoraggio Ambientale inaugurato proprio poche settimane prima.

Presentazione CMA agli studenti Erasmus+


Facendo prima un’attenta disamina sul ruolo dell’Agenzia preposta al monitoraggio e al controllo dei fattori di rischio per la protezione dell’ambiente, il Direttore Tisci ha illustrato le buone pratiche e i comportamenti che l’ARPAB promuove, coerenti con i principi e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.
È stata quindi proiettata la mappa del CMA spiegando  che “chiunque dal proprio smartphone “può acquisire in near real time la situazione ambientale delle matrici “aria”, “acqua”, “rumore” e “radioattività” verificando il lavoro che le centraline di monitoraggio svolgono, il loro corretto funzionamento, i dati acquisiti e le situazioni di allarme che dovessero essere riscontrate”.
Considerati i significativi impianti industriali che insistono in Basilicata  “Il CMA, ha osservato il Direttore generale dell’ARPAB, consente di poter coniugare il monitoraggio
sull’attività industriale con quello sull’attività ambientale.


“L’ARPAB effettua verifiche e controlli costantemente sugli impianti di estrazione petrolifera come quelli di Eni e Total  così come su tutte le grandi e piccole industrie locali affinche’ vengano rispettate la normativa nazionale e quella regionale con le prescrizioni”.
“Occasioni come questa che ci permettono di far conoscere a studenti europei il nostro patrimonio territoriale e l’impegno che profondiamo per tutelarlo , ha aggiunto in conclusione il Direttore Generale Antonio Tisci , sottolineano quanto in Europa l’educazione ambientale è divenuta parte integrante delle attività curriculari e rappresentano uno strumento di informazione e un processo di riforma del modo di vivere e di concepire l’ambiente.”

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