Al via MER (Marine Ecosystem Restoration) il progetto Pnrr che ricostruisce i nostri mari

Il più grande progetto sul mare nell’ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza vede Ispra come soggetto attuatore e il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica come amministrazione titolare del finanziamento (400 milioni di euro per il 2022-2026). Si chiama MER-Marine Ecosystem Restoration ed è articolato su 37 linee di attività organizzate su alcuni obiettivi principali: interventi per il ripristino dei fondali e degli habitat marini, mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico, rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri, una nuova unità navale oceanografica dotata di apparecchiature altamente tecnologiche in grado di sondare i fondali fino a 4000 metri.

Il progetto – che rientra nella Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza – è stato presentato a Roma il 28 febbraio e ha visto la partecipazione dei ministri Gilberto Pichetto Fratin e Nello Musemeci. ”Oggi presentiamo il più grande progetto sul mare nell’ambito del Pnrr. Lo scopo è quello di creare le basi per uno sviluppo sostenibile che sia ‘in blu’ – ha spiegato Maria Siclari direttore generale dell’Ispra – e sia blu anche ‘certificato’, nel senso che la conoscenza e la competenza che l’Istituto mette a disposizione è garanzia di un progetto le cui azioni ricadranno anche sullo sviluppo economico e sociale del paese”.

Il ministro Nello Musumeci alla presentazione di MER-Marine Ecosystem Restoration

Una competenza, quella dell’Ispra, sottolineata anche da Nello Musumeci ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare: “Il progetto MER ci aiuterà a riparare distrazioni passate in cui il mare è stato sfruttato. L’impegno e la passione di Ispra ci consentiranno di capire come intervenire, un osservatorio sui fondali che farà da guida non solo per il mondo scientifico”.

Ispra svolge il ruolo di coordinamento tecnico-scientifico del sistema nazionale di monitoraggio e valutazione dello stato di salute degli ecosistemi marini previsto dalla Direttiva Quadro sulla Strategia Marina 2008/56/CE, che vede il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in qualità di Autorità Competente.

Quindici le aree con Posidonia Oceanica da ricostruire, tra le azioni previste dal progetto, altrettante quelle da ripristinare dove sono presenti attrezzi da pesca abbandonati. Grazie a MER sarà possibile effettuare la mappatura di 90 monti sottomarini localizzati tra Mar Ligure, Tirreno, mar di Sardegna, Ionio e Adriatico meridionale. Obiettivo del progetto, come spiegato dal presidente dell’Ispra ed Snpa Stefano Laporta, è “assicurare il raggiungimento del ‘buono stato ambientale’ dei mari italiani tramite una conoscenza approfondita degli ecosistemi e offrire soluzioni per affrontare le sfide rappresentate dai cambiamenti climatici”. Un aspetto fondamentale quello della buona salute del mare, anche secondo Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: “Lo stato di salute del mare è decisivo per la salvaguardia degli ecosistemi del nostro paese, che con il mare sono in continuità molto forte. Bioplastiche, eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche che vanno a forzare catene alimentari, i cambiamenti climatici che stanno innescando la proliferazione di specie aliene che trovano nei nostri mari condizioni favorevoli scacciando le autoctone. Queste circostanze devono suscitare preoccupazione spingendo ad agire, puntando alla protezione del 30% con il 10% tutelato in modo stretto”.
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