Giornata mondiale della vita selvatica 2024

Il 3 marzo è il World Wildlife Day, giornata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2013 per celebrare la conservazione della flora e della fauna selvatica

Il 3 Marzo dell’anno 1973  fu firmata la Convenzione di Washington (CITES) con la finalità di regolamentare, monitorare e vietare il commercio di specie vegetali e animali a rischio di estinzione nonché i loro prodotti e derivati. 

Da oltre vent’anni l’ISPRA è l’ente di riferimento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per le attività a supporto della corretta applicazione della Convenzione di Washington. Le analisi biomolecolari permettono di accertare la legale detenzione degli esemplari di specie di uccelli, mammiferi e rettili che vengono commercializzati sia sul territorio nazionale sia verso paesi della UE o Extra UE. L’attività ha portato alla costituzione di una biobanca forense di quasi 20.000 esemplari, interrogata anche da altri paesi europei per il contrasto al commercio illegale. A tal proposito, il laboratorio di genetica di ISPRA è attualmente incluso nella Directory EU-TWIX dei laboratori europei che mira ad aiutare i funzionari doganali e gli ispettori ambientali a individuare rapidamente un laboratorio adatto in Europa per assisterli nel loro lavoro quotidiano.

Il focus del World Wildlife Day 2024 mette in risalto l’importanza delle nuove tecnologie digitali nelle attività di conservazione delle specie selvatiche. L’aumento della capacità di elaborazione dei computers permette a sistemi digitali sempre più esperti di vagliare enormi quantità di dati. La raccolta dei dati ambientali, negli ultimi anni, è migliorata grazie a reti di telecomunicazione sempre più performanti e pervasive e grazie allo sviluppo di una nuova generazione di sensori che raccolgono incredibili quantità di informazioni. Dati satellitari, droni, fototrappole, termocamere, analisi genetiche/genomiche rappresentano soltanto alcuni esempi di questo cambiamento. La biologia della conservazione, la disciplina che studia la protezione e tutela delle specie viventi e degli habitat, si sta avvalendo sempre più di queste opportunità tecnologiche per raccogliere, immagazzinare e correlare dati di interesse scientifico anche ad uso delle generazioni future.

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