Copertina dell'approfondimento Risotto crisis: the fight to save Italy’s beloved dish from extinction. Fotografie: Marco Massa and Haakon Sand/the Guardian

Tutto è connesso…

Il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato l’approfondimento Risotto crisis: the fight to save Italy’s beloved dish from extinction per parlare della peggiore siccità degli ultimi 200 anni che ha colpito il fiume Po, arteria vitale per le risaie della pianura padana.

Nel 2022, la siccità ha ridotto la produzione di riso di oltre il 30%. “Purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici, eventi estremi come questi diventeranno sempre più frequenti ed intensi” dichiara Marta Galvagno, ricercatrice di ARPA Valle d’Aosta intervistata da Ottavia Spaggiari, autrice dell’articolo.

In particolare, l’articolo spiega il ruolo cruciale delle scarse nevicate dell’inverno 2021-2022. Infatti, come spiega Francesco Avanzi, idrologo di Fondazione Cima, “quasi due terzi dell’acqua che alimenta il Po durante l’anno proviene dalla fusione della neve in montagna”. Il processo di lento rilascio dell’acqua grazie alla neve è vitale in estate, quando le piogge sono meno abbondanti, garantendo ai risicoltori flussi costanti tra maggio e luglio.

L’articolo fa emergere non solo il ruolo della neve, ma anche l’importanza della ricerca e del monitoraggio, attraverso le meravigliose fotografie di Marco Massa e Haakon Sand. La salute degli ecosistemi a monte influisce significativamente sulla quantità e qualità dell’acqua che scorre verso la pianura, sottolineando come tutto nell’ambiente sia interconnesso.

Marta Galvagno al lavoro presso il sito di ricerca di Torgnon - Fotografie: Marco Massa and Haakon Sand/the Guardian
Marta Galvagno al lavoro presso il sito di ricerca di Torgnon – Fotografie: Marco Massa and Haakon Sand/the Guardian
Sensore Eddy Covariance. Fotografie: Marco Massa and Haakon Sand/the Guardian
Sensore Eddy Covariance. Fotografie: Marco Massa and Haakon Sand/the Guardian
Ogni mese Marta sale sulla torre posizionata a 2.200 metri sul versante italiano del Cervino, nel sito di ricerca e monitoraggio di Torgnon, per raccogliere dati da strumenti utilizzati per valutare l'impatto della crisi climatica. Fotografie: Marco Massa and Haakon Sand/the Guardian
Ogni mese Marta sale sulla torre posizionata a 2.200 metri sul versante italiano del Cervino, nel sito di ricerca e monitoraggio di Torgnon, per raccogliere dati da strumenti utilizzati per valutare l’impatto della crisi climatica. Fotografie: Marco Massa and Haakon Sand/the Guardian

Anche se la situazione è complessa e spesso può prevalere un senso di sconforto, vogliamo riportare il messaggio di speranza e fiducia di Marta “la notizia positiva è che se saremo in grado di mettere in pratica tempestivamente le misure necessarie per adattarci e mitigare la crisi climatica potremo evitare gli impatti più gravi, inclusa l’estinzione del risotto.”

L’articolo a cura di Ottavia Spaggiari, con le fotografie di Marco Massa e Haakon Sand è disponibile al link Risotto crisis: the fight to save Italy’s beloved dish from extinction.

Un pensiero su “Tutto è connesso…

  1. Grazie di questo articolo, da segnalare a quelli che pensano che il <> sarà… domani!
    Bravi, ciao

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