Coordinamento internazionale contro il rischio tsunami nel Mediterraneo

Una delegazione Ispra ha partecipato ai lavori della XV sessione del gruppo di coordinamento intergovernativo del sistema di allertamento e mitigazione del rischio da tsunami nella regione del Mediterraneo e dell’Atlantico nord-orientale (NEAMTWS), incontro che si è tenuto a Parigi due settimane fa. Il gruppo di lavoro tecnico-scientifico sui maremoti è costituito all’interno della Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’UNESCO. Un coordinamento internazionale del quale fanno parte, oltre all’Italia, Francia, Germania, Danimarca, Svezia, Irlanda, Grecia, Turchia, Cipro, Israele, Spagna, Malta, Romania, Libano, Portogallo, Egitto, nonché, come osservatore, il centro di ricerca JRC di Varese.

La conferenza ha fatto il punto sullo stato di avanzamento dei sistemi nazionali di allertamento maremoti e di discutere le future attività dei quattro gruppi di lavoro transnazionali che si occupano di pericolosità e modellazione numerica degli eventi di maremoto, delle reti di rilevamento e localizzazione dei terremoti, di monitoraggio del livello del mare e delle attività di informazione, comunicazione e condivisione della conoscenza, compreso l’organizzazione di eventi di esercitazione su scenari comuni.

Le proficue sinergie messe in campo in Italia per il sistema di allerta maremoti indotti da sisma (SiAM) – istituito con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2017 – che coinvolge il Dipartimento di Protezione Civile (DPC), l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l’Ispra, hanno consentito al nostro Paese di fare notevoli progressi nella costruzione di un sistema di allerta nazionale.

L’Italia è, infatti, il primo Paese dell’area NEAMTWS ad aver prodotto mappe di inondazione da potenziali eventi di tsunami per tutto il perimetro costiero nazionale, con l’utilizzo di un DEM con risoluzione di 10 metri. Inoltre, con l’utilizzo di DTM a risoluzione più elevata, ha completato la definizione delle zone di allerta corrispondenti ai due livelli di allerta arancione e rosso, per le regioni con più elevata pericolosità e maggiore suscettibilità di essere colpite da un evento di maremoto: la Sicilia e la Calabria. Le mappe realizzate dal Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia, con la collaborazione dell’INGV e del DPC, sono consultabili al seguente link: http://sgi2.isprambiente.it/tsunamimap/. Esse rappresentano un utile strumento per l’analisi dell’impatto a terra di potenziali eventi di maremoto e forniscono indicazioni agli enti locali preposti all’aggiornamento dei piani di protezione civile, nella definizione delle aree di evacuazione. Tale mappatura ha riscosso un grande interesse nel corso dell’incontro di Parigi e sarà oggetto di ulteriori approfondimenti nella prossima sessione NEAMTWS, che avrà luogo a Cannes nel settembre 2019.

Il risultato è frutto della collaborazione che Ispra ha garantito in questi anni ai tavoli tecnici di attuazione della Direttiva e della sua partecipazione alla redazione delle “Indicazioni alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile per l’aggiornamento delle pianificazioni di protezione civile per il rischio maremoto”, pubblicate il 15 novembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale n.266.

La direttiva SiAM riconosce, poi, un ruolo molto importante alla Rete Mareografica Nazionale (RMN) dell’ISPRA, gestita dal Centro nazionale per la caratterizzazione e la protezione della fascia costiera, la climatologia marina e l’oceanografia operativa, che da rete di conferma dell’evento, dovrà essere aggiornata ed implementata, in modo da poter assumere anche funzione di allertamento.

A questo proposito, è di particolare rilievo la collaborazione stabilita da tempo con il centro di ricerca congiunto (JRC) della Commissione Europea, già avviata nel 2014 per l’istallazione di strumentazione e scambio di informazioni e buone pratiche.

Nuovo fattivo impulso alla collaborazione è stato dato di recente dal rinnovo, nello scorso mese di ottobre 2018, dell’accordo di collaborazione tra l’ISPRA e il JRC per la mitigazione del rischio da maremoto nel Mar Mediterraneo. L’accordo, che ha una durata di 5 anni, riguarda l’istallazione congiunta di strumenti in grado di misurare l’innalzamento del livello del mare nel bacino del Mediterraneo a seguito di un evento sismico, la condivisione dei dati rilevati dalla rete mareografica dell’ISPRA, lo sviluppo e la sperimentazione di nuove boe dotate di sistema GPS e l’addestramento di personale per l’esecuzione di programmi di sviluppo operativo del sistema di allertamento per il rischio di maremoti.

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