SALA OPERATIVA

Frane: per il CMG di Arpa Lombardia un 2018 impegnativo ma ricco di conferme

Il 2018 verrà ricordato come un anno importante per il Centro Monitoraggio Geologico (CMG) di Arpa Lombardia. È infatti in dirittura d’arrivo, con tutti i precollaudi delle installazioni già effettuati, la realizzazione dell’ambizioso progetto ARMOGEO che, con l’inclusione di 15 ulteriori reti a controllo di diversi dissesti dislocati sul territorio di 6 province lombarde, ha portato a 43 il totale delle aree monitorate dal CMG.

La rete di monitoraggio può adesso contare su 989 sensori ad acquisizione automatica, collegati a 110 stazioni di rilevamento che trasmettono i dati al Centro via GPRS o in ridondanza via satellite/via radio. L’adeguamento tecnologico ha previsto anche l’installazione di strumentazione di alto livello: 8 postazioni DMS®, ossia una colonna inclinometrica multiparametrica che misura in continuo gli spostamenti e la presenza di acqua nel versante di frana; l’interferometria radar da terra utilizzata con postazioni fisse su tre frane; 3 stazioni totali topografiche automatiche.  I dati geotecnici sono acquisiti ogni 30 minuti mentre quelli meteo ogni 10.

Vengono perciò raccolti 12.006.138 dati geotecnici e 8.462.160 dati idrometeorologici ogni anno, per un totale di oltre 20 milioni di dati acquisiti near real time, il cui processamento h24 e l’archiviazione dei dati in totale sicurezza sono stati garantiti grazie all’efficientamento del sistema informatico dedicato. Questa cospicua mole di dati è un ausilio indispensabile per poter disporre della maggior quantità di informazioni nel minor tempo possibile, così da facilitare le analisi dell’evoluzione e della dinamica dei fenomeni franosi, anche per consentire di appurare eventuali situazioni di criticità da comunicare agli Enti preposti. Inoltre, essa alimenta una preziosa fonte cui attingere per l’individuazione di soglie di pericolosità finalizzate all’allarmistica mediante apposite modellazioni geologiche, attività che, una volta a regime, sarà disponibile per 22 dei 43 dissesti monitorati.

Tutta la strumentazione installata in campo è oggetto di continui interventi sia di verifica funzionale preventiva sia di tempestiva manutenzione correttiva, per garantirne il perfetto funzionamento. Oltre alla quotidiana analisi dei dati e all’esecuzione di sopralluoghi e misure manuali in campo (ogni anno misure inclinometriche per circa 4000 metri, misure distometriche con oltre 2000 letture, misure piezometriche: 148 misure all’anno, 40 campagne di misure topografiche e 36 campagne di rilevamento manuale punti GPS) il 2018 ha visto i tecnici del CMG impegnati per far fronte a 7 eventi di criticità idropluviometriche nelle aree di Gera Lario, Val Torreggio, Cortenova, Tezzi e 2 eventi  di criticità idrogeologica dell’area del Gallivaggio che hanno comportato il presidio h24 del Centro per 36 giorni.

A fine maggio, particolare risalto, anche a livello mediatico internazionale, ha avuto il crollo della parete rocciosa incombente sulla strada statale dello Spluga, sul Santuario di Gallivaggio (importante sito culturale del XVII secolo) e su altri manufatti. Questo crollo ha anche destato l’interesse della Comunità scientifica internazionale, tanto che i tecnici di Arpa Lombardia sono stati inviati a relazionare sul monitoraggio della frana di Gallivaggio al Congresso della Società Geologica Italiana (SGI) dal titolo Geosciences for the environment, natural hazard and cultural heritage tenutosi a Catania a metà settembre.  In quella sede sono state illustrate le attività di monitoraggio della parete effettuate dal CMG a partire dal 2011. Particolare attenzione è stata rivolta alla descrizione delle attività svolte da Arpa con il costante monitoraggio dell’area, che ha permesso di comunicare alla Protezione civile di Regione Lombardia l’imminente caduta della frana pochi minuti prima del suo collasso, avvenuto alle 16:35 del 29 maggio 2018.

Gallivaggio

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