Al via il 15° meeting europeo sulle diatomee

Inizia oggi, 7 maggio, sulle rive del Lago di Ohrid, antico gioiello ecologico situato nella Macedonia del Nord, il 15° meeting europeo sulle diatomee, una quattro giorni dedicata alla ricerca e al confronto tra i maggiori esperti internazionali del settore.

Organizzato dalla Facoltà di Scienze Naturali dell’Università dei Santi Cirillo e Metodio di Skopje e dalla Società Macedone delle Diatomee, vedrà la partecipazione di quasi 140 studiosi provenienti da 29 paesi, non solo d’Europa ma anche dell’Africa, dell’Asia e del Nord America. Verranno presentati 116 studi scientifici su vari argomenti di ricerca sulle diatomee: tassonomia, filogenesi, evoluzione, genetica, ecologia, paleoecologia, fisiologia, normativa, materiali e stampa 3D. Ai primi tre giorni seguirà un workshop di una giornata sulla tassonomia delle diatomee “Specie europee arafidi (senza rafe), generi Staurosira e Staurosirella” organizzato da Bart Van de Vijver, diatomista esperto del Giardino Botanico Nazionale del Belgio.

Anche Arpa FVG parteciperà all’evento con la presentazione di un poster dal titolo “Risultati della 3a esercitazione italiana di intercalibrazione sulle diatomee bentoniche”, redatto in collaborazione con Università di Torino, Arpa Lombardia, Arpa Umbria, Istituto di Scienza e Tecnologia del Lussemburgo, Giardino Botanico Nazionale del Belgio e Università di Anversa.

A partire dal 2007, infatti, le intercalibrazioni sulle diatomee bentoniche, la tassonomia e i relativi indici si sono diffusi in tutta Europa, nel contesto dell’applicazione della Water Framework Directive (direttiva quadro sulle acque dell’Unione Europea) e dell’uso delle diatomee come indicatori per la valutazione dello stato ecologico dei fiumi. Tali esercitazioni sono state riconosciute d’obbligo per garantire l’affidabilità e la comparabilità dei risultati.

Nel poster vengono presentati i risultati della terza esercitazione di intercalibrazione italiana, che si è tenuta tra il 2023 e il 2024 e che ha coinvolto 39 diatomisti provenienti da diversi laboratori italiani, con 2 “giudizi” di riferimento. In particolare, sono stati scelti due siti di campionamento, entrambi classificati di tipo fluviale di pianura, di origine lacustre. Le due località di campionamento sono state scelte per rappresentare diversi stati ecologici, rispettivamente buono e moderato. Sono emerse differenze importanti nella lettura tra i diversi partecipanti, dovute spesso a una non sempre corretta identificazione tassonomica, riguardante soprattutto i generi Achnanthidium e Fragilaria. Inoltre, il ritrovamento di taxa minori come Fistulifera saprophila e Mayamaea permitis ha fatto ipotizzare una possibile sovra valutazione della qualità delle acque in molti inventari. Ancora è emerso che una lunga esperienza nell’identificazione delle diatomee e il numero di campioni contati all’anno sono importanti, ma non garantiscono la somiglianza dei risultati tra i partecipanti e i “giudizi” di riferimento. In questo contesto, le esercitazioni di intercalibrazione, ma anche corsi di formazione o workshop risultano essere fondamentali per la condivisione delle criticità e il trasferimento delle conoscenze, quali miglior strumento per ridurre le differenze nei risultati.

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