Interventi dei rappresentanti del mondo agricolo alla tavola rotonda su cambiamento climatico in Toscana

Con gli interventi dei/delle rappresentanti del mondo agricolo: Confederazione Italiana Agricoltori Toscana, Coldiretti Toscana e Confagricoltura concludiamo il resoconto della giornata dedicata al cambiamento climatico e transizione ecologica, tenutasi nella sede di Arpa Toscana il 20 dicembre 2022. Tutti i contributi sono stati pubblicati su Ambienteinforma.

Va subito sottolineato che, per la prima volta quest’anno, ARPAT condivide i dati ambientali raccolti nell’Annuario dei dati ambientali 2022, con il mondo agricolo, aprendo un confronto con questo importante settore economico che tocca in modo diretto e concreto gli effetti del cambiamento climatico e svolge un ruolo da protagonista nella transizione ecologica.

Gli effetti del cambiamento climatico sono evidenti in agricoltura, come concordano tutti/e gli e le esponenti delle realtà agricole presenti alla tavola rotonda organizzata dall’Agenzia, ricordando che durante la primavera/estate 2022 l’agricoltura ha risentito in modo pesante della mancanza di acqua. La siccità è stata accompagnata poi dal caro energia che ha creato ulteriori problemi alle imprese agricole che devono conservare i loro prodotti in celle frigo, spesso alquanto energivore.

Anastasia Mancini, per Confagricoltura Toscana, sottolinea la necessità di incrementare l’irrigazione di precisione, che grazie alla sua tecnologia, fa risparmiare acqua, fitofarmaci ed emissioni in atmosfera. La tecnologia applicata al mondo agricolo consente a chi lavora in questo settore di agire con puntualità e precisione, con benefici per l’ambiente ma anche risparmi economici. Per introdurre questo tipo di tecnologia sono necessari investimenti, per questo – sottolinea Mancini – è necessario che i politici, sia a livello locale che nazionale, ascoltino i rappresentati agricoli e la burocrazia si mostri più sensibile alle richieste provenienti dal mondo dell’agricoltura.

Angelo Corsetti, per Coldiretti Toscana, afferma che la Regione Toscana si è mossa bene per implementare l’agricoltura di precisione, mettendo a disposizione delle imprese agricole risorse economiche in modo che tutti possano arrivare a beneficiare di queste innovazioni. Il bando che sta predisponendo la Regione – precisa Corsetti – ha cospicue risorse finanziarie e vi potranno accedere anche le imprese del vivaismo, settore importante ma finora escluso da talune opportunità.

La Regione Toscana – continua il rappresentante di Coldiretti Toscana – ha compreso anche l’importanza degli invasi idrici. Ci sono molti invasi, bacini, specchi d’acqua realizzati tra il 1970/80, oggi abbandonati, che devono essere recuperati al più presto. Quelli esistenti, ora, vengono utilizzati per spegnere gli incendi anche in alternativa all’utilizzo dell’acqua di mare che crea grossi problemi all’agricoltura.

Infine non solo gli effetti del cambiamento climatico rappresentano una sfida per il mondo agricolo ma anche la globalizzazione – sottolinea  sempre Corsetti – che ha reso possibile la mobilitazione di prodotti agricoli da tutto il mondo, in particolare da Cina, India e Brasile che hanno, però, normative e standard molto diversi dai nostri.

Alessandra Alberti, in rappresentanza della Confederazione Italiana Agricoltori Toscana, ricorda che stiamo assistendo alla perdita di biodiversità. Chi lavora con la terra vede come, nel mondo globalizzato, sia più facile l’ingresso di nuove specie, non conosciute alle nostre latitudini, e con esse anche nuovi parassiti e nuove malattie delle piante, che non possono essere combattute con un i fitofarmaci, che sono  in contrasto con l’idea di agricoltura sostenibile. La lotta dovrà essere biologica e su questo – sottolinea Alberti – abbiamo bisogno anche del supporto di ARPAT. L’idea che porta avanti la Confederazione Italiana Agricoltori Toscana è quella di un’implementazione dell’agricoltura sostenibile e biologica, che in Europa, ma anche in Italia, sta prendendo sempre più campo, tanto che la Toscana ha già raggiunto gli obiettivi prefissati dalla strategia europea From Farm to Fork.

Dopo la prima tornata di risposte, riprende la parola il Direttore generale per proporre la seconda domanda, ovvero capire il punto di vista del mondo sulle diverse modalità di produzione di energia, tema importante sia nella lotta ai cambiamenti climatici che nella transizione ecologica.

Confagricoltura Toscana sostiene la necessità di incrementare quanto più possibile la produzione da fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, idroelettrico ma – sottolinea Alessandra Alberti – l’impresa agricola si trova di fronte a due problemi: uno economico-finanziario, sono necessarie molte risorse economiche, e l’altro burocratico: i Comuni hanno approcci diversi alle rinnovabili, alcuni più a favore altri meno, e operano in modo differente l’uno dall’altro. Confagricoltura chiede pertanto che sui terreni ci sia più omogeneità nel dare attuazione alle politiche ambientali ed energetiche. Serve in primo luogo – continua Alberti – una seria mappatura dei territori per individuare terreni meno pregiati dove, ad esempio, installare il fotovoltaico a terra senza togliere terra agli agricoltori. Come si produce energia – conclude Alberti – è importante anche ai fini della certificazione di sostenibilità dei prodotti agricoli, sempre più richiesta in quanto evidenzia il processo produttivo che deve essere sostenibile, quindi, dal punto di vista ambientale il meno impattante possibile per l’ambiente. La produzione di energia da fonti rinnovabili va nella direzione della decarbonizzazione dei processi di produzione e quindi è quella richiesta dalle certificazioni di sostenibilità.

Secondo Coldiretti Toscana, invece, nel trattare il tema energia bisogna fare molta attenzione. In primo luogo è necessario riconoscere che la crisi energetica è iniziata prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e, in secondo luogo, Coldiretti mostra qualche perplessità sulla necessità di favorire il fotovoltaico a terra in assenza di precisi limiti. Senza vincoli, infatti,ci saranno solo azioni speculative, tese a guadagnare dalla produzione di energia ma non in grado di favorire il mondo agricolo. Siamo, al momento, – afferma Corsetti – in una fase in cui ancora possiamo, e dobbiamo, utilizzare i tetti e tutte le coperture esistenti per installare pannelli fotovoltaici; non c’è immediato bisogno del fotovoltaico a terra.

Alberti in rappresentanza di Confederazione Italiana Agricoltori Toscana dichiara che sui temi ambientali ed energetici non ci possono essere posizioni di pregiudizio, precostituite e/o ideologiche. In Toscana – continua – possiamo utilizzare energia da biomassa legnosa. In questo modo potremmo gestire il bosco, tenendolo pulito e, al tempo stesso, produrre energia che potrebbero utilizzare gli agricoltori anche negli agriturismi.

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