Frane sulle Dolomiti. Un sistema di allarme progettato da ARPAV per la sicurezza dei centri abitati e dei turisti

La valle del torrente Boite, affluente del Piave nell’alta provincia di Belluno, è caratterizzata dalla presenza di numerosi torrenti dove frequentemente avvengono fenomeni di colata detritica. (Fiames, Acquabona, rio Gere, Cancia). Avvengono soprattutto in estate e nel primo autunno e sono causati da temporali intensi. Le colate di detrito sono improvvise e causano danni ingenti agli edifici, interruzioni prolungate della viabilità e perdite di vite umane. Negli ultimi anni si è inoltre osservato un aumento della frequenza di tali eventi legata al verificarsi sempre più spesso di temporali intensi forti e di breve durata, cioè dai 10 ai 20 minuti, causando spesso l’interruzione della viabilità principale cioè la statale d’Alemagna che conduce alla nota località turistica di Cortina d’Ampezzo.

Negli ultimi anni sono stati installati una serie di sistemi di monitoraggio e allarme lungo la valle al fine di mitigare il rischio da colata a Cancia di Borca di Cadore (2014), Acquabona (2017) e lungo il rio Gere (2019) a Cortina d’Ampezzo.

In particolare il sistema di Cancia è stato progettato nel 2010 da ARPAV su incarico della Regione del Veneto. Dal 2017 ARPAV è il gestore tecnico di tale sistema nell’ambito di un tavolo tecnico che raggruppa anche la Provincia di Belluno, proprietaria del sistema, la Regione Veneto e il Comune di Borca di Cadore.

Sulla base dell’esperienza maturata a Cancia, il Genio Civile di Belluno ha affidato ad ARPAV la progettazione di un analogo sistema di monitoraggio e allarme lungo il rio Rudan a Vodo di Cadore, bacino che si trova a fianco a quello di Cancia lungo le pendici del monte Antelao; il sistema è pensato per allertare gli abitanti e i turisti presenti in località Peaio e chiudere rapidamente la SS n. 51 di Alemagna e la pista ciclabile Pieve di Cadore – Cortina. La parte di competenza regionale è stata di recente collaudata e consegnata ufficialmente in gestione al comune di Vodo di Cadore, mentre la parte di competenza ANAS è ancora da installare.

Il sistema si basa sul monitoraggio di due fasi: la misura della precipitazione attraverso due pluviometri posti nella zona di innesco del vallon dell’Antelao a 2140 metri sul livello del mare e l’identificazione del transito della colata detritica nei pressi dell’abitato di Peaio. Per fare ciò sono stati installati, trasversalmente al corso d’acqua nei pressi della briglia filtrante, 7 cavi di acciaio tesi ad altezze comprese tra 1 e 3 m dal fondo; al passaggio della colata, che ha velocità anche di 7-8 m/s, i cavi vengono strappati aprendo un interruttore elettrico che trasmette alla centralina di gestione il segnale di allarme.

Nel caso in cui la pioggia misurata superi determinate soglie di preallarme, il sistema invia automaticamente un SMS al Sindaco e alla popolazione. Nel caso in cui invece 2 cavi su 7 si strappino, scatta l’allarme che si traduce in un invio automatico di SMS, chiamate vocali e e-mail al Sindaco e alla popolazione; immediatamente viene interdetto, mediante dei semafori, il transito lungo la ciclabile e viene attivata una sirena ad alta potenza posta sul campanile della chiesa di Peaio. Inoltre, sempre in modo automatico, si accendono due lampeggianti rossi sul ponte della ciclabile e tre fari a LED lungo il rio Rudan al fine di meglio monitorare l’evento in corso nel caso in cui accadesse in orario notturno. A Peaio e lungo la viabilità comunale sono stati installati una serie di pannelli informativi che descrivono i comportamenti da tenere e la specifica segnaletica verticale. Il controllo del sistema può essere fatto in loco attraverso una centralina di gestione e una pulsantiera oppure da remoto da computer o tablet. Le comunicazioni tra le centraline è ridondata e avviene via radio UHF, radio LPD, ADSL e wi-fi locale.

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