Ripartono i controlli sulla qualità del mare in Campania

A partire da aprile e fino al 30 settembre l’Arpa Campania effettua i controlli istituzionali per garantire una stagione balneare senza rischi sanitari. Dal 19 aprile si dà il via ai campionamenti prestagionali sulla qualità delle 328 acque di balneazione in cui è suddiviso il litorale della Campania (41 in provincia di Caserta, 148 in provincia di Napoli e 139 in quella di Salerno).

La rete di monitoraggio di riferimento per la stagione balneare 2022 è stata approvata con Delibera di Giunta Regionale n. 151 del 30 marzo 2022 (Burc n. 35 del 04.04.2022). I prelievi saranno effettuati dai tecnici dei Dipartimenti provinciali a bordo delle imbarcazioni gestite e coordinate dalla UO Mare di Arpac, secondo il calendario regionale predefinito, in tutti i punti identificativi di ciascuna acqua di balneazione e in punti aggiuntivi di studio laddove si prevede un maggior rischio di inquinamento. Saranno inoltre eseguiti ulteriori prelievi per valutare l’eventuale presenza di schiume, mucillagini, avvistamento di meduse, presenza di rifiuti solidi nelle acque, colorazioni atipiche dovute a fioriture di microalghe o a occasionali sversamenti di reflui industriali.

Per la stagione 2022 si prevedono circa 2.500 prelievi e oltre 5.000 determinazioni analitiche su circa 480 chilometri di costa adibita alla balneazione. Tutti i campioni saranno analizzati dai laboratori Arpac per la ricerca dei parametri batteriologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, ritenuti indicatori di contaminazione fecale dall’Organizzazione mondiale della sanità, e inoltre per la rilevazione della presenza di tensioattivi, idrocarburi, nutrienti e fitoplancton nel caso si dovessero osservare situazioni anomale.

I casi con valori non conformi a quelli di legge saranno comunicati immediatamente ai sindaci dei comuni di pertinenza per l’emissione del conseguenziale divieto alla balneazione. Così come saranno resi subito noti i valori che rientreranno nei limiti in modo da consentire alle amministrazioni comunali di revocare il divieto. Gli esiti analitici saranno resi pubblici in tempo reale sul sito Arpac, sul portale Acque del Ministero della Salute, attraverso l’app “ARPAC Balneazione” per dispositivi mobili e nei casi salienti tramite il profilo Twitter dell’Arpa Campania.

foto De Lazzari – Creative Commons CC BY 4.0 

Ad apertura della stagione balneare 2022 analogamente alle precedenti annualità si registra il 97% di costa balneabile, il 3% non risulta balneabile. Resta esclusa dal conteggio la quota di litorale non adibita alla balneazione, circa 60 chilometri, per la presenza di porti e approdi, strutture militari, aree marine protette nonché canali e foci di fiumi non risanabili.

L’ultima classificazione è contenuta nella deliberazione di Giunta regionale n. 609 del 28.12.2021 pubblicata nel Burc n. 1 del 03/01/2022. La classificazione, elaborata statisticamente in base agli esiti analitici dei controlli delle ultime quattro stagioni balneari (2018-2019-2020-2021), attribuisce ad ogni “acqua di balneazione” una specifica classe di qualità. Le acque risultate di qualità sufficiente, buona, eccellente e quelle di nuova classificazione sono ritenute balneabili a inizio stagione balneare, mentre per quelle risultate scarse i sindaci dovranno emanare divieto di balneazione. Il divieto potrà però essere revocato anche in corso di stagione balneare se si verificano le condizioni di legge che ne attestino il risanamento (decreto legislativo 116/08 e decreto ministeriale 30 marzo 2010).

Per questa annualità i valori percentuali delle diverse tipologie di classi risultano leggermente variati. Si registra, infatti l’88% di acque eccellenti rispetto al 90% della stagione balneare 2021 a fronte di un leggero aumento delle percentuali di acque buone (5%) e sufficienti (4%) e sempre il 3% di acque scarse. Il calo delle acque di qualità eccellente molto probabilmente è da attribuire ai fenomeni piovosi di elevata intensità dell’estate scorsa che – anche se di breve durata – hanno messo in crisi la rete delle acque pluviali in cui tipicamente, nei sistemi misti, sono convogliate anche le acque fognarie. In tali casi i cosiddetti “tubi di troppo pieno”, scaricando direttamente in mare le acque in eccesso presenti nelle tubature o nei collettori, hanno veicolato in mare anche le acque di fogna che scorrono nelle reti pluviali con conseguente contaminazione delle acque di mare.

Tre acque precedentemente vietate alla balneazione, per un totale di circa 13 km, hanno raggiunto lo status “sufficiente” per il 2022, anche se nel bilancio complessivo resta il valore del 3% per le acque “scarse”. Le acque riammesse alla balneazione sono il tratto “Ex Cartiera” a Castellammare di Stabia, e in provincia di Salerno il tratto “La Picciola” a Pontecagnano Faiano e “Marina di Vietri – primo tratto” a Vietri sul Mare. Sono interdetti alla balneazione, in quanto classificati di qualità “scarsa”, 13 tratti di costa compresi nei comuni di Sessa Aurunca, Pozzuoli, Napoli, Portici, Torre Annunziata, Castellammare, Ravello, Salerno, Pontecagnano Faiano e Battipaglia (tabella a seguire).

Risultano invece in “nuova classificazione”, a tutti gli effetti balneabili perché risanati, i tratti di mare “Marina di Cetara” a Cetara, il tratto unico del comune di Minori e il tratto “Lungomare” a Sapri, tutti in provincia di Salerno. A tali acque sarà possibile l’attribuzione della specifica classe di qualità al raggiungimento del set di dati utili al calcolo statistico della classificazione. Nel complesso continua ad essere evidente un miglioramento di gestione della sorveglianza sulla qualità delle acque di balneazione campane con la messa in atto di tutta una serie di azioni mitigative intraprese con il lavoro sinergico tra i diversi enti istituzionali coinvolti.

Emma Lionetti, Lucio De Maio – Arpa Campania, UO Mare
e.lionetti@arpacampania.it

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