Le concentrazioni degli inquinanti atmosferici evolvono con la variazione dei moti turbolenti che coinvolgono la parte di troposfera influenzata direttamente dalla presenza della superficie terrestre. La relazione tra il carico emissivo – la sua variabilitĂ stagionale e giornaliera – e i livelli di concentrazione osservati è assai complessa e dipende fortemente dalle caratteristiche orografiche e climatiche della zona presa in esame.
Sulla base dei dati preliminari, il 2022 risulta essere l’anno più secco dal 1961, con un valore della precipitazione cumulata annuale pari a -21% rispetto alla media climatologica 1991-2020. Al secondo e al terzo posto tra gli anni meno piovosi della serie dal 1961 si collocano rispettivamente il 2001 e il 2017, con valori di anomalia prossimi a quelli del 2022. Tutte le stagioni sono state meno piovose della media; la primavera è stata la stagione più secca (-35%), seguita dall’inverno (-32%) e dall’autunno (-12%).
Quindi nel 2022, le condizioni che determinano giorni particolarmente critici per l’inquinamento atmosferico – alta pressione livellata, bassa temperatura, calma di vento, assenza di precipitazioni, inversione termica a bassa quota – hanno caratterizzato, in particolare nel primo trimestre del 2022, diversi giorni consecutivi, interessando vaste zone del paese, tipicamente interessate da questo fenomeno, come il bacino padano e alcune valli dell’entroterra centro-meridionale.
In queste condizioni, che limitano di fatto il rimescolamento delle masse d’aria e la dispersione verticale degli inquinanti, sono favorite peraltro le reazioni chimiche che portano alla formazione di particelle aerodisperse a partire da inquinanti gassosi (come l’ammoniaca, gli ossidi di azoto e gli ossidi di zolfo) e da composti organici volatili.
L’estate invece è stata caratterizzata da condizioni di forte insolazione e caldo estremo con valori termici particolarmente elevati, persistenti per diversi giorni consecutivi, condizioni che favoriscono i meccanismi che portano alla formazione dell’ozono troposferico, un gas che si forma dall’ossigeno attraverso una serie di reazioni che coinvolgono gli ossidi di azoto e i composti organici volatili.
L’effetto di queste condizioni sui livelli di ozono e sui picchi orari di concentrazione osservati richiede un approfondimento sulle condizioni particolari che hanno interessato le singole zone del paese, diverse per orografia e condizioni climatiche tipiche.
Indice
Il contesto socio-economico e i possibili riflessi sulle emissioni di inquinanti atmosferici
→ Il quadro meteorologico
PM10: l’andamento tendenziale
PM2,5: l’andamento tendenziale
NO2: l’andamento tendenziale
Ozono: l’andamento tendenziale
Le sfide per il futuro a medio-termine