Sergio Costa e Nicola Zingaretti

53 milioni di euro per la bonifica della Valle del Sacco (Frosinone)

Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, hanno sottoscritto il 7 marzo 2019 un protocollo d’intesa che anticipa un finanziamento di 53,6 milioni di euro per la messa in sicurezza del SIN (Sito di Interesse Nazionale) della “Valle del Sacco“, in provincia di Frosinone.

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Il perimetro del SIN è una porzione di territorio del Lazio dell’estensione di oltre 6.000 ettari compresi in 19 comuni tra le Provincie di Roma e Frosinone, nel quale sono localizzati diversi agglomerati industriali.


“La cosa bella di oggi è che non solo l’accordo è innovativo, è condiviso ed è qualcosa di concreto di estremamente solido. Il cittadino si è stancato di alchimie politiche, il cittadino vuole le risposte, non è una  retorica la mia: io non ho una storia politica, per me le cose si devono fare, se no mi girano, come si dice. Le cose qua si fanno e io sono convinto che alla fine di questi 4 anni, ma già a 6 mesi, visto che l’accordo è scritto in questi termini, noi, penso, vedremo i primi risultati. Ecco la rigenerazione, consentitemi una battuta: ecco i cantieri che voglio aprire” – parole del ministro dell’ambiente, Sergio Costa.

“È un protocollo che può segnare un passaggio di fase. La Valle Sacco è il terzo sito più inquinato d’Italia, ma oggi siamo al punto storico dell’accordo di programma, che ci auguriamo ci aiuterà a superare tutte le impasse amministrative che hanno fermato gli interventi e che rende parte attiva i Comuni – così il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: con la sottoscrizione dell’accordo sono a disposizione più di 53 milioni in 4 anni per la bonifica. La filosofia della bonifica è quella della rigenerazione, di uno sviluppo diverso. Qui non mettiamo solo toppe, dobbiamo avere una progettualità che chiami nel territorio realtà industriali che hanno fatto della sostenibilità una delle loro peculiarità. Abbiamo alle spalle anni difficili, sono state recuperate risorse”

La gestione degli interventi è stata infatti affidata alla Regione Lazio come Responsabile Unico dell’Attuazione (RUA) ed al contempo si prevede l’istituzione di un Comitato tecnico composto da un rappresentante del ministero dell’Ambiente che svolgerà anche le funzioni di presidente, nonché di tre rappresentanti, rispettivamente, della Regione Lazio, di Ispra e di Arpa Lazio.

“L’Arpa Lazio è ben consapevole delle criticità che investono il Bacino del fiume Sacco, avendo, tra l’altro, avuto parte attiva tanto nella prima attività di sub-perimetrazione come nella successiva riperimetrazione del sito di bonifica. – ha dichiarato Marco Lupo, direttore generale di Arpa Lazio – Abbiamo visto, pertanto, con grande favore la sottoscrizione di questo Accordo di programma, che consente di dare concreto avvio agli interventi di messa in sicurezza e di bonifica del Sito. E’ motivo di soddisfazione essere stati individuati quali componenti, insieme con il MATTM, la Regione Lazio e l’ISPRA, del Comitato di indirizzo e controllo istituito dall’Accordo, ma ne sentiamo anche tutta la responsabilità, a fronte della rilevanza e della complessità degli interventi previsti. Siamo pronti, peraltro, a fare la nostra parte anche nel contesto di ulteriori azioni per il potenziamento del controllo ambientale del territorio che l’Amministrazione regionale ha comunicato essere intenzionata a mettere in campo attraverso un prossimo protocollo da sottoscrivere con tutte le forze di polizia giudiziaria e con l’Agenzia stessa”.

Ispra ha già redatto, con la collaborazione di Arpa Lazio e Iss il “Protocollo Operativo per le Indagini Ambientali preliminari”, attualmente in corso di esame presso il Ministero dell’Ambiente L’obiettivo di questo protocollo è definire i criteri per l’esecuzione delle indagini da effettuare nelle aree pubbliche e private incluse nel perimetro del SIN e stabilire le opportune misure di prevenzione.

L’accordo prevede complessivamente circa 53 milioni di euro per le operazioni di bonifica che ricadranno in 12 interventi, individuati da ISPRA come prioritari in base all’impatto inquinante sui terreni, su indicazione delle amministrazioni comunali. Per ora, infatti, le risorse saranno finalizzate alle opere su 10 siti nella provincia di Frosinone e 2 in quella di Roma:

Interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza:

  • Anagni (FR), 2,9 milioni di euro per caratterizzazione e messa in sicurezza per i 180 ettari della ex Polveriera
  • Ceccano (FR), 1,3 milioni per l’ex Snia BPD di Bosco Faito; 1 milione per l’ex Annunziata e 972mila euro per l’ex cava Anime San
  • Ceprano (FR), 4,3 milioni di euro per la ex Olivieri; 1.2 milioni per l’ex Europress e 793mila euro per l’ex Cartiera Vita Mayer
  • Ferentino (FR), 1,4 milioni per l’ex Cartiera
  • Paliano (FR), 561mila euro per i Ponti della Selva
  • Colleferro (RM), 4,6 milioni sito “ARPA 2”
  • Frosinone, 2,5 milioni di euro per l’ex discarica di via Le Lame, suddivisi tra manutenzione straordinaria della discarica e caratterizzazione della fascia di terreno interposta tra discarica e fiume Sacco

Interventi di Bonifica:

  • Colleferro (RM), 1,2 milioni di euro per la Caffaro Chetoni Fenilglicina

Sono previsti, inoltre, dei capitoli di spesa per la realizzazione del programma di valutazione epidemiologica dei cittadini residenti (960mila euro), per la caratterizzazione delle aree agricole ripariali (4 milioni) e per il monitoraggio delle acque (1.7 milioni) nei comuni ricadenti nel SIN.

L’impegno di spesa complessivo di 53.6 milioni di euro sarà suddiviso in due tranche da impiegare nell’arco di 4 anni: nel 2023, dunque, finite le operazioni di caratterizzazione, si dovrebbe cominciare a programmare quelle per la bonifica della Valle del Sacco.

“Esprimiamo grande soddisfazione dopo decenni di battaglie ambientaliste – ha commentato insieme Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente -: questo accordo per la bonifica della Valle del Sacco è un successo per il territorio e per il durissimo lavoro che abbiamo portato avanti negli anni, insieme a tanti altri ambientalisti, con denunce, processi, ricorsi vinti contro il declassamento del sito e tavoli di lavoro per l’individuazione del perimetro da bonificare. Ora si deve passare a realizzare velocemente la caratterizzazione e la bonifica dei luoghi individuati, iniziando contemporaneamente a pianificare i prossimi interventi, con la ricerca e lo stanziamento di tutte le risorse necessarie a dare gambe all’intera bonifica.”

Per chi vuole approfondire:

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