Il centro di ricerca “Global Footprint Network”, organizzazione di ricerca internazionale, calcola ogni anno la data in cui si esauriscono le risorse naturali rinnovabili, l’overshoot day: da quel punto in poi è come se attingessimo a risorse sottraendole agli anni successivi e quindi alle future generazioni.
Per l’Italia la data del superamento del limite di rigenerazione delle risorse, calcolato in base ai consumi di beni e servizi e alle risorse disponibili sul territorio, per il 2025 è il 6 maggio. Dal 7 maggio pertanto gli italiani possono considerarsi in debito rispetto alla biocapacità della Terra.
Per l’Unione europea l’overshoot day è stato calcolato per il 29 aprile.
Guarda l’overshoot day 2025 diviso per nazione.

Questi dati dovrebbero indurre gli umani a cambiare rapidamente il loro stile di vita. Purtroppo c’è un enorme problema che nessuno sta cogliendo tranne un piccolo centro studi “Forme e Riforme” fondato dal filosofo Giuseppe Polistena. Il problema è che l’Occidente ha sbagliato strada nel comprendere il senso profondo della politica e pertanto non è stato capace di organizzarla in maniera da farla prosperare in modo da agire tempestivamente. Gli umani pensano che la storia e la politica sono il risultato nel bene o nel male dell’operato delle grandi figure storiche. L’osservazione illuminante di Polistena è che ciò è parzialmente vero perché una grossa influenza sul corso della storia è data dalle “forme” della politica cioé dalle regole, le consuetudini, le leggi che le società si danno per fare politica. Le forme hanno una enorme capacità di influenzare la storia e i loro effetti possono vedersi a distanza di anni con guerre e crisi sistemiche come il cambiamento climatico. Questa nuova visione porta a un cambio di paradigma che permette di capire, ad esempio, gli attuali fenomeni che sembrano apparentemente dovuti a una società impazzita. Se si legge alla luce della teoria delle forme ciò che avviene si hanno chiavi di lettura efficacissime e del tutto nuove. Le attuali forme dominanti in tutto il mondo determinano un grave scollegamento tra chi sta nelle istituzioni a fare le leggi per tutti e la cittadinanza. Occorre creare uno spazio che il centro studi ha denominato “Politicità sociale” che fornisca alla cittadinanza adeguati strumenti come l’educazione alla Politica in ogni scuola di ogni ordine e grado, una informazione indipendente per permettere adi farsi una opinione liberamente, leggi che facilitino la partecipazione grazie ad enti intermedi che siano in grado di ascoltare i reali bisogni. Per approfondire si può leggere questa intervista a Polistena https://shorturl.at/s4hR4
Chi fosse vicino a Milano, oggi 8 maggio alle 18 e sabato 10 maggio alle 20.30 è possibile partecipare, nell’ambito della Civile Week di Milano, a due conferenze alle quali parteciperà il filosofo Giuseppe Polistena. Saranno occasioni per avvicinarsi al nuovo paradigma che ha delle potenzialità trasformative interessanti per il nostro futuro Ecco i link https://civilweek-vivere.it/eventi/il-ruolo-culturale-delleuropa/ e
https://civilweek-vivere.it/eventi/nuove-idee-per-riportare-i-cittadini-e-le-cittadine-alla-partecipazione-alle-istituzioni-europee-e-nazionali/
Ricordo Nicholas Georgescu-Roegen (Costanza, 4 febbraio 1906 – Nashville, 30 ottobre 1994) è stato un economista, matematico e statistico rumeno, fondatore della bioeconomia (o economia ecologica) e della teoria della decrescita già dagli anni ’70. Georgescu-Roegen lavorò sulle idee presentate nella sua più importante opera riguardante “La legge fisica dell’entropia”. Il mondo è un sistema chiuso e finito.
Le tre fonti di ispirazione più importanti sono state la monografia di Émile Borel sulla termodinamica e le idee di Joseph Schumpeter riguardanti il cambiamento evolutivo irreversibile del capitalismo.
Cito anche l’economista Serge Latouche sulla teoria della Decrescita Ecologica-Economica.
Completamente inascoltati!
È giunto il momento di abbandonare le mentalità del tipo anni ’60 e’ 70 anni del cosiddetto boom economico, con incoraggiamenti a produrre sempre di più e consumare (cioè gettare) sempre di più perché il Pianeta appariva grandissimo con risorse infinite. Occorre penso accogliere e seguire l’adagio “Col poco fai il molto, con l’usato fai il necessario per oggi e domani” e adottare la virtù della temperanza in ogni cosa. La Terra è come una grande astronave e quel che buttiamo lo gettiamo “dentro” per riaverlo tra i piedi, perché i rifiuti dono troppi e i tempi del riciclo naturale sono lunghi e ciò non funziona. Troppi aerei nei cieli, troppe auto e veicoli a motore a combustione nella superficie, troppi detersivi nei fiumi, trappi residui industriali nei mari, troppe gomme dei mezzi nei depositi, troppa plastica ovunque, troppe bombe e incendi. Riutilizzare, ricreare con l’usato, senza bruciare aria, senza sconvolgere gli ecosostemi.