Gli ulivi

Un Snpa che contribuisca a generare “giustizia ambientale”

Intervista a Antonella Lavalle, Commissario straordinario di Arpa Molise. Continuiamo con lei il “giro d’Italia” con i direttori generali delle Agenzie ambientali che compongono il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, per capire da loro come stanno affrontando l’attuale periodo di crisi e come pensano di poter contribuire ad uscirne in una logica di “transizione ecologica”, come sempre più spesso si legge nei documenti ufficiali.

trabucco Termoli
trabucco Termoli – Molise – Mare – foto di Mauro Grassi

Il Paese sta affrontando una crisi sanitaria, sociale ed economica con pochi precedenti, ma al contempo sta lavorando per uscirne e costruire una prospettiva di ripartenza. In quale modo Il SNPA può dare il proprio contributo perché questa ripartenza sia nel segno dell’ambiente?

L’intera umanità si trova a vivere una realtà storica in cui è esplosa una vera e propria “guerra virale” che ha messo al tappeto salute, società, economia, stabilità del “sistema vita”.

Le reazioni sono di sconcerto, di impoverimento della dimensione esistenziale, di perdita di una visione “olistica” della vita determinati dalla difficoltà a comprendere il corso di eventi così disastrosi per l’uomo.

Ma in tale quadro storico di crisi assoluta il sussulto valoriale deve legarsi indissolubilmente ad un’unica “prospettiva” ovvero “visione del futuro” che è quella della “ripartenza” cioè del “rilancio” della dimensione di vita in tutte le sue componenti.

Ricordando le parole tratte dal libro di Qoelet “c’è un tempo per ogni cosa “, questo è il tempo per “ricostruire”.

In tale visione non può non porsi a fondamento l’ambiente, cui papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’ fa riferimento avvalendosi della bellissima espressione “casa comune”, nella quale viviamo tutti con gli stessi diritti e gli stessi doveri in una convivialità che ci rende uguali o dovrebbe farci sentire uguali.

Questo, ritengo, sia l’impegno del SNPA, continuare a dare sostegno e a generare idee, progetti, azioni ma con una nuova consapevolezza che risponde all’esigenza di contribuire a generare “giustizia ambientale” nel segno della piena responsabilità nel tenere a cuore il futuro delle prossime generazioni.

E nel futuro c’è la cd “transizione verde” e ciò che ne consegue anche in termini di nuovi posti di lavoro; c’è da lavorare molto con il nostro impegno e la nostra passione profusi nel quotidiano perché molto c’è da cambiare muovendo dalla promozione della “cultura dell’ambiente” anche mediante le misure del “recovery”, importante strumento di cambiamento e di rilancio.

Pascolando sul belvedere
Pascolando sul belvedere – Molise – Attività produttive – foto di Caterina Palombo

Se la ripartenza del paese deve essere nel segno dell’ambiente, quali potrebbero essere i problemi che ancora impediscono il consolidamento di un forte sistema nazionale di protezione ambientale da affrontare e risolvere una volta per tutte?

Il problema centrale, a mio avviso, è da ricondurre alla mancanza, ad oggi, del conseguimento della piena unitarietà del sistema di protezione ambientale determinato a monte dall’assenza di un finanziamento con vincolo di destinazione alla materia ambientale, che renderebbe le componenti del sistema più omogenee attesa l’attuale natura e consistenza dei finanziamenti delle agenzie provenienti, come noto, da diverse fonti.

Strettamente correlato al tema del finanziamento è la definitiva approvazione ed attuazione dei LEPTA a garanzia di un sistema pienamente integrato in quanto fondato su standard di operatività comune a valere quali obiettivi per il raggiungimento dei livelli essenziali prestazionali.

Le evidenziate criticità fanno registrare inevitabilmente la ricaduta sulle strutture organizzative agenziali in termini di frammentarietà e di difficoltà ad assumere, a volte, un ruolo pienamente propositivo nei riguardi del decisore politico nonché a garantire il ricambio generazionale indispensabile per il mantenimento ed il rafforzamento del proprio ruolo istituzionale in vista anche delle importanti nuove sfide che il sistema paese dovrà affrontare.

In conclusione, ritengo che la più importante sfida resti quella di poter e saper valorizzare le proprie conoscenze e competenze ossia quel patrimonio culturale ed esperenziale da mettere a supporto degli interlocutori politici, per orientare le scelte strategiche più adeguate volte al perseguimento del grande ed importante obiettivo di “ripartenza del paese” nel “segno dell’ambiente”.

Termoli explosion
Termoli explosion – Molise – Rumore – foto di Davide Varini

Sulla base di condizioni di rinnovata forza e autonomia il SPA può svolgere un ruolo importante nello scenario che si sta profilando in Italia ed in Europa?

E’ di tutta evidenza come l’ambizioso scenario che l’Italia e i paesi europei si trovano ad affrontare rappresenti una fase storica di notevole rilevanza tale da imporre, a qualunque livello, la necessaria ed urgente consapevolezza di dover acquisire un ruolo “centrale” nelle politiche che si andranno sviluppare.

In tale contesto si colloca anche il Sistema nel dover esprimere responsabilmente tutto il proprio know how, al fine di fornire contributi per la definizione delle politiche ambientali nel nostro Paese.

Naturalmente, tale assunto può e deve trovare la propria concretezza in una rete di soggetti istituzionali che, opportunamente integrati, hanno il compito di elaborare le importanti progettualità volte a dare compiutamente sostanza alla cd “transizione verde”.

Il Sistema, pertanto, dovrà esprimere appieno il proprio ruolo di assoluta autorevolezza per essere al passo ed in sinergia con tutti gli attori a vario titolo impegnati in questa importantissima sfida.

Pertanto, a mio avviso, le Agenzie devono concretamente declinare nuove azioni che vadano oltre gli interventi, ancorchè oltremodo importanti, di controllo e monitoraggio dell’ambiente in quanto conoscitrici dei tessuti produttivi dei propri territori.

Tramonto sul SIC Montagnola molisana
Tramonto sul SIC Montagnola molisana – Molise – Biodiversità – foto di Michela Giancola

Quale ruolo strategico riveste l’ ARPA Molise a livello regionale che va oltre la mission di mero controllo ambientale precipuo delle ARPA.

Al riguardo, reputo di interesse portare a conoscenza una importante attività svolta dall’ARPA Molise in materia di valutazioni ambientali.

A partire dal 2012 la Regione Molise ha delegato all’ARPA Molise le funzioni istruttorie in materia di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e Verifica di Assoggettabilità a VIA (V.A.) di cui al D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., fino ad allora espletate a livello regionale dal Comitato Tecnico V.I.A. Tale delega riguarda i procedimenti di livello regionale, interregionale e statale, e si estende anche alle Valutazioni preliminari, alle fasi interlocutorie nonché alla procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.), qualora ricompresa nelle procedure di V.I.A. e V.A. sia regionali che interregionali e statali.

Sotto il profilo operativo, il ruolo istruttorio dell’Agenzia si sostanzia nella elaborazione di una Relazione Istruttoria che, in maniera circostanziata e ripercorribile, supporta l’Autorità Competente nell’adozione della decisione finale.

Nello specifico, tali attività sono sintetizzabili in: verifica amministrativa della completezza documentale ed eventuale richiesta di regolarizzazione dell’istanza, esame tecnico-scientifico degli elaborati progettuali ed ambientali ed eventuale richiesta di approfondimenti tecnici, esame delle integrazioni depositate, valutazioni tematiche inerenti la significatività degli impatti potenziali derivanti dalla realizzazione degli interventi, ricomposizione dei vari contributi tematici in un parere conclusivo e stesura della Relazione Istruttoria.

Inoltre, l’attività dell’Agenzia non si limita alla valutazione preventiva degli impatti (ante operam) ma si estende temporalmente anche alle fasi successive alla realizzazione degli interventi (post operam) attraverso il monitoraggio degli effetti sulle varie componenti ambientali.

In considerazione dell’importanza, a livello regionale, di tale funzione istruttoria ed al fine di rispondere in modo efficiente ed efficace al mandato della Regione, ARPA Molise ha ritenuto opportuno dotarsi di una dedicata Struttura di Staff multidisciplinare, per la disamina delle diverse matrici ambientali. In base ai risultati della ormai decennale attività dello Staff, è possibile affermare che ARPA Molise ha assolto e continua ad assolvere con efficacia le funzioni istruttorie affidatele, garantendo valutazioni ambientali attente ed approfondite, fondamentali perché la governance regionale possa orientare lo sviluppo del territorio ed, in particolare, i futuri ed auspicabili insediamenti produttivi verso scenari di sostenibilità ambientale.

Inoltre, sulla base dei risultati raggiunti, da un paio di anni la Regione Molise ha delegato ad ARPA Molise le stesse funzioni istruttorie anche per i procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Dunque, è indubbio che il complesso delle attività istruttorie affidate ad ARPA Molise, consente alla stessa di acquisire una visione del territorio regionale “completa” sotto il profilo temporale (valutazioni ambientali per tutto il ciclo di vita di un intervento) e spaziale (valutazioni ambientali di piani e programmi regionali). Ciò, naturalmente, a vantaggio della tutela e protezione ambientale e dell’orientamento del territorio regionale alla sostenibilità.

In definitiva, la stretta collaborazione con l’Autorità Competente regionale in materia di V.I.A. e V.A.S. ed il supporto tecnico-scientifico diretto alle sue decisioni, conferisce ad ARPA Molise un ruolo di indubbia rilevanza strategica che va ben oltre la mission di presidio e controllo ambientale, perché avvicina l’agenzia al livello di governance pur rispettando e valorizzando la sua funzione fondamentale e fondante di tutela ambientale legata al dato ed ai riscontri oggettivi.

Angolo di paradiso
Angolo di paradiso – Molise – Acqua – foto di Michela Giancola

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