Greta e il Papa

Greta, il Papa e la macchina del fango

In un articolo su Micron, Pietro Greco sviluppa una lucida analisi sul fatto che Greta Thunberg, 16 anni appena compiuti lo scorso 3 gennaio, non era ancora arrivata a Roma, era già stata investita dalla macchina del fango. Alcuni giornali nazionali l’hanno definita una rompiballe; altri le hanno rinfacciato il suo stato psicologico (è Asperger), altri l’hanno dipinta come facile e docile e connivente strumento di un sistema di business.

E invece il viaggio romano si è rivelato uno straordinario successo non solo e non tanto per la volitiva adolescente svedese ma anche e soprattutto per la meritoria campagna mondiale di contrasto ai cambiamenti del clima.

https://www.facebook.com/SkyTG24/videos/792640681120403?sfns=mo

La denigrazione e il successo, due facce di una medesima medaglia. Già, perché la battaglia per la prevenzione del climate change non è certo una passeggiata. I nemici sono numerosi e agguerriti. Ma numerosi e determinati sono anche i giovani che cercano di rianimare quella superpotenza assopita che è l’opinione pubblica mondiale: l’umica in grado di vincerla, ormai, la tenzone planetaria.

Ora Greta Thunberg, anche agli occhi di un osservatore neutrale, si è guadagnata sul campo molti meriti. Certo è una ragazza con qualche problema da lei stessa riconosciuto, ma il suo impegno, lucido e tenace, dovrebbe suscitare ammirazione e solidarietà non denigrazione e accuse.

Pietro Greco, nell’articolo, quindi sottolinea come il viaggio romano lo ha dimostrato in maniera clamorosa. (…) il successo politico maggiore della giovane svedese, divenuta leader planetaria suo malgrado, è stato (…) quando in Piazza San Pietro ha stretto la mano al papa, ricevendo una significativa benedizione: «Va avanti, Greta» le ha detto Francesco sancendo un’alleanza di fatto con la ragazza e il movimento giovanile globale che rappresenta.

Papa Bergoglio ha preceduto Greta nell’indicare la necessità urgente di contrastare i cambiamenti climatici. Ricordate la sua enciclica Laudato si’ del 2015? Un documento che si poneva il medesimo obiettivo di Greta – contrastare in maniera efficace i cambiamenti climatici – e utilizzava la stessa leva: i rapporti della comunità scientifica. Il 17 aprile scorso in Piazza San Pietro Francesco e Greta hanno stretto un’alleanza di fatto e per nulla scontata. Due leader globali si sono stretti la mano appunto facendo riferimento alla comunità scientifica per cercare insieme di realizzare un futuro climatico (e sociale) desiderabile.

È presto per dire se avranno successo, il Papa, la svedesina e gli scienziati. Non sono espressione di forze organizzate e potenti. Surrogano l’assenza dei partiti, in crisi in tutto l’Occidente, ma non hanno la forza, organizzata appunto, di un partito (anche la Chiesa, potente su alcuni ambiti è una forza anomala). Ma a questo punto è chiaro: o riusciranno loro – Greta e i giovani, Francesco e la comunità scientifica – a modificare il corso delle cose o il futuro climatico sarà sempre meno desiderabile per l’umanità.

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