Il Manifesto per la collaborazione e il reciproco rispetto tra PA e cittadini

Nell’ambito della Settimana dell’amministrazione aperta, è stato presentato il “Manifesto della comunicazione non ostile per la collaborazione e il reciproco rispetto tra pubblica amministrazione e cittadini”.

Circa un anno fa fu presentato il “Manifesto della comunicazione non ostile” che era stato scritto a più mani da una community trasversale di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e influencer con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in Rete.

Community che ha poi dato vita a Parole O_Stili, un’associazione no profit che vuole sensibilizzare, responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a praticare forme di comunicazione non ostile, far riflettere sulla non neutralità delle parole e sull’importanza di sceglierle con cura.

In occasione della Settimana dell’amministrazione aperta, Parole O_stili ha presentato una declinazione del Manifesto pensata appositamente per i rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni.

Lo hanno fatto, ricorrendo alla partecipazione, coinvolgendo tutte le organizzazioni della società civile e le amministrazioni impegnate nell’attuazione del terzo action plan italiano per l’open government.

L’obiettivo è quello di rendere disponibile per tutti uno strumento che possa aiutare concretamente a definire poche e semplici regole che consentano di instaurare un dialogo “non ostile”, primo vero presupposto per la partecipazione civica.

Alla pubblica amministrazione non si chiede, ormai, solo di essere trasparente oppure di utilizzare internet per consentire di fruire di servizi on line semplici e di qualità.

Nell’era dell’open government, le amministrazioni si devono aprire alla partecipazione con i cittadini e le imprese in modo da assicurare di fornire soluzioni efficaci ai problemi della comunità.

E, sempre più spesso, la collaborazione passa dal web: consultazioni, petizioni, dialogo sui social network.

Ma la partecipazione, per essere proficua, deve passare dal rispetto reciproco tra tutti i soggetti coinvolti nel processo.

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