Un laboratorio galleggiante all’avanguardia in grado di raggiungere fino a 4000 metri di profondità, progettata per studiare, monitorare e proteggere gli ecosistemi marini del Mediterraneo. Si chiama “Arcadia” la prima nave Nomr (Nave oceanografica maggiore da ricerca) dell’Ispra, che sarà ultimata nel giugno 2026 ed è stata presentata il 15 luglio alla Camera dei deputati nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto.
Tecnologie all’avanguardia, missioni scientifiche multidisciplinari e un obiettivo chiaro: raccogliere dati, costruire conoscenza e orientare le politiche ambientali verso un futuro più sostenibile. Con “Arcadia”, ISPRA rinnova il proprio impegno nella tutela del mare, mettendo in campo un’infrastruttura scientifica d’eccellenza al servizio della ricerca, dell’ambiente e della collettività.

“La nave Arcadia non è solo di ISPRA, ma di tutto l’eccellente Sistema della ricerca del nostro Paese e di tutti i cittadini e le cittadine” ha dichiarato il presidente ISPRA ed SNPA Stefano Laporta “Il Mare è una risorsa per l’Italia, ma anche un fattore culturale e identitario. il progetto che lo riguarda doveva essere, quindi, ambizioso e sfidante. Con coraggio, abbiamo intrapreso la sfida del PNRR MER, rispettandone le tempistiche e ottenendo il risultato che oggi stiamo presentando a tutto il Paese”.
La nave è progettata per svolgere missioni oceaniche prolungate. La propulsione ibrida diesel-elettrica, operativa in modalità full electric per quattro ore, riduce l’impatto acustico e ambientale e assicura la qualità dei dati raccolti anche in aree marine protette. La nave avrà la certificazione di classe silenziosa Quiet/Silent, che rappresenta un unicum nell’ambito mediterraneo.
A bordo, Arcadia dispone di alcune tra le tecnologie subacquee più evolute oggi disponibili in Europa. Tra le principali innovazioni una struttura integrata nella chiglia denominata “gondola”, lunga circa 9 metri, all’interno della quale saranno installati numerosi sensori e sistemi acustici di ultima generazione. Questo allestimento consentirà di effettuare rilevamenti continui e di altissima qualità anche in condizioni operative estreme. E’ anche dotata di un ROV (Remotely Operated Vehicle) work-class elettrico, manovrabile da remoto, capace di operare fino a 4.000 metri di profondità, dotato di telecamere 4K, sonar, laser 3D che consente di effettuare missioni scientifiche in ambienti estremi come esplorazioni geologiche, rilievi biologici o interventi su infrastrutture sottomarine. Possiede un AUV (Autonomous Underwater Vehicle) autonomo, capace di missioni indipendenti di oltre 60 ore fino a 3.000 metri di profondità, per la mappatura del fondale, la localizzazione di oggetti e relitti, per individuare anomalie geofisiche e per profilare, in 3D, gli habitat marini.

Sulla nave saranno anche presenti due natanti ausiliari per la mappatura costiera: un catamarano elettrico completo di veicolo di superficie senza equipaggio (ASV) per la mappatura di acque superficiali, protette e chiuse e una imbarcazione secondaria equipaggiata con sensori adatti all’esplorazione geofisica. Arcadia è dotata inoltre di laboratori galleggianti umidi e asciutti, attrezzati rispettivamente per l’analisi in tempo reale di campioni biologici e ambientali, tra cui fauna ittica, organismi bentonici e planctonici, plastiche e rifiuti marini, nonché carote di sedimento e per l’osservazione, il fissaggio e la preparazione dei campioni per le successive analisi chimiche, fisiche e biologiche.
La nave è pensata per indagare montagne sottomarine, “canyon” profondi, habitat vulnerabili, relitti sommersi – molti dei quali mai esplorati prima – rendendo possibile una comprensione nuova e dettagliata degli ecosistemi marini.
La nuova nave è un’infrastruttura flessibile e interconnessa, concepita per rispondere alle sfide ambientali del presente con strumenti scientifici di altissimo livello e sarà impegnata in attività strategiche per la transizione ecologica:
● caratterizzazione e monitoraggio dei fondali marini finalizzati all’installazione e alla manutenzione di cavi, condotte e linee sottomarine di trasmissione dati ed elettriche nonché di subacquee e impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili
● mappatura e monitoraggio geomorfologico e biologico di habitat profondi con l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle caratteristiche geologiche, valutare il potenziale geominerario, analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici nelle profondità del Mar Mediterraneo e tutelare la biodiversità marina
● Assistenza e manutenzione di boe offshore per il rilevamento dei parametri meteomarini, attraverso l’impiego di tecnologie avanzate e mezzi sottomarini di ultima generazione.

Arcadia non è solo una nave: è una scelta strategica, un progetto che unisce scienza, Istituzioni e collettività per rafforzare la capacità del Paese di conoscere, proteggere e valorizzare il proprio patrimonio marino. “Conoscenza degli ambienti profondi e sinora semi-sconosciuti è la frontiera della nuova tecnologia. Il Mediterraneo affronta sfide come cambiamenti climatici e sostegno all’economia del mare. Questo momento di transizione energetica, in cui si parla di solare galleggiante e eolico offshore, necessita di un costante monitoraggio ad esempio dei cavi sottomarini. La nave Arcadia è frutto di un lavoro sinergico che consente al nostro Paese di competere nella sfida dei cambiamenti climatici che è sfida globale” ha detto il Direttore generale ISPRA Maria Siclari.
Grazie alla collaborazione con la Marina Militare e al sostegno costante del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ISPRA guida un’impresa che guarda lontano e in profondità.