Sulle Dolomiti una rete di monitoraggio all’avanguardia

La neve ha un ruolo essenziale nell’idrologia, nella vegetazione, negli sport invernali e nella produzione di energia. Di fronte alle sempre più evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, con inverni miti e scarse precipitazioni nevose che stanno interessando l’arco alpino, il monitoraggio accurato diventa una priorità.

Per questo il Centro Valanghe di Arabba di ArpaVeneto ha implementato una rete di monitoraggio all’avanguardia a livello europeo per la misurazione della risorsa idrica nivale in Veneto definita Snow Water Equivalent – SWE. Questo progetto, realizzato grazie ai fondi del Piano Nazionale per Investimenti Complementari e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresenta un passo fondamentale per la comprensione e la gestione di una risorsa cruciale per l’ecosistema montano.

Nelle Alpi orientali, in particolare, si è registrata una significativa riduzione della neve al suolo, soprattutto nel mese di marzo, con un calo della risorsa idrica nivale di oltre il 60% al di sotto dei 2000 metri nel periodo 1991-2020 rispetto al trentennio precedente.

Per affrontare questa sfida, Arpav ha investito in una rete di telemisura basata sulla tecnologia dei sensori CRNS (Cosmic Ray Neutron Sensor) di ultima generazione. Questi sensori, collegati alle stazioni nivometeorologiche regionali esistenti, consentono di misurare in continuo e in tempo reale lo SWE su un’area di diversi ettari, superando i limiti delle tradizionali misurazioni puntuali. Ad esempio mentre i campionamenti tradizionali sono misure puntuali distruttive (il manto nevoso viene compromesso dal rilievo, consistente nell’apertura di una buca e il prelievo di un campione), la tecnologia CRNS fornisce una misura media spaziale attorno al sensore in continuo e in tempo reale.

La rete, composta da 25 sensori installati nelle Dolomiti e Prealpi venete, copre un’ampia fascia altimetrica, dai 1450 m del Monte Lisser ai 2660 m di Ra Vales, sulle Tofane. Nel corso delle stagioni invernali 2023-2024 e 2024-2025, i sensori hanno rilevato valori di SWE che hanno superato i 600 mm.

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