Acque in Toscana: i dati ARPAT al 4° Forum di Legambiente ad Arezzo

Cosa raccontano i monitoraggi 2022–2024 sulle acque superficiali, lacustri, di transizione e sotterranee

Il 9 maggio 2025, al 4° Forum Acqua promosso da Legambiente ad Arezzo, il Direttore generale di ARPAT, Pietro Rubellini, ha presentato un quadro aggiornato – e a tratti preoccupante – sullo stato delle acque superficiali, sotterranee, lacustri e di transizione in Toscana.

Acque in Toscana: emergono trend che indicano peggioramenti e si affacciano nuove criticità

I dati ARPAT mostrano un panorama complesso. Se da un lato le politiche di depurazione e i controlli ambientali hanno portato a miglioramenti nel corso degli anni, dall’altro, cominciano ad emergere tendenze negative.

Rubellini ha spiegato come il confronto tra il triennio 2022-2024 e quello precedente (2019-2021) evidenzi una qualità delle acque in parziale peggioramento, presumibilmente a causa di due fattori principali:

  • la ripresa post-pandemica, che ha riattivato settori produttivi con effetti rilevanti soprattutto sullo stato chimico delle acque, migliorato durante il 2020 per effetto del lock down imposto dalla pandemia
  • il cambiamento climatico, che altera il regime delle piogge, causa siccità e riduce le portate dei corsi d’acqua, concentrando maggiormente gli inquinanti.

Fiumi, laghi e falde: il quadro regione

Rubellini ha illustrato, sinteticamente, lo “stato di salute” delle diverse acque in Toscana:

  • fiumi: solo una minoranza è classificata con qualità ecologica “buona”. In aumento i corsi d’acqua in condizioni solo “sufficienti” e “non buone”, per effetto di inquinanti come metalli pesanti e PFOS.
  • laghi e invasi: lo stato chimico è per lo più positivo, ma circa il 20% risulta compromesso da mercurio, nichel e benzo[a]pirene.
  • acque di transizione: ecologicamente “sufficienti”, ma chimicamente problematiche nella maggior parte delle stazioni di rilevamento.
  • acque sotterranee: ben il 35% è in stato “scarso”, a causa sia della scarsità idrica legata al clima, sia di inquinanti come i nitrati.

Un ulteriore campanello d’allarme è rappresentato dalla diffusa presenza di PFAS e fitofarmaci, riscontrati in numerose stazioni di monitoraggio, spesso con valori oltre i limiti di sicurezza.

“Una sola salute”: monitoraggi e prevenzione

ARPAT svolge ogni anno circa 90.000 analisi chimiche e biologiche, grazie a un ampio programma di monitoraggi sui corpi idrici.

“Misurare lo stato dell’ambiente – ha spiegato Rubellini – è fondamentale per applicare il principio ‘One Health’, che lega la salute umana a quella ambientale e animale”.

Un principio, oggi, più che mai cruciale, visto l’impatto del cambiamento climatico anche sulle falde idriche profonde e sulla salinità dei suoli.

L’appello ai giovani: “Non date l’acqua per scontata”

Davanti a un pubblico numeroso e composto in gran parte da giovani, Rubellini ha lanciato un messaggio chiaro: “L’acqua è una risorsa preziosa, ma non infinita. Va rispettata, tutelata e riutilizzata. La sfida ambientale si vince anche con piccoli gesti quotidiani”.

Infine, ha ricordato che ARPAT pubblica regolarmente report dettagliati (consultabili online) per informare i cittadini sull’evoluzione della qualità ambientale in Toscana.

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