A Genova sono stati installati otto nuovi strumenti per la misura del particolato atmosferico PM10, nell’ambito del progetto nazionale “SalpiAM – Sostenibilità per l’ambiente e la salute dei cittadini nelle città portuali in Italia”. L’obiettivo è analizzare la composizione chimica delle polveri fini per identificarne le fonti, in particolare nell’area urbana-portuale.
Il progetto, coordinato dall’Agenzia Regionale Strategica per la Salute e il Sociale (Aress Puglia) con la partecipazione di Ispra, Università di Genova e Arpa Liguria, prevede dodici campagne mensili di monitoraggio in sei città italiane sede di porto (Genova, Civitavecchia, Ancona, Bari, Taranto e Palermo). A Genova l’ultimo campionatore è stato posizionato il 16 giugno presso l’Istituto Idrografico della Marina Militare.
I nuovi strumenti, diversi da quelli della rete di monitoraggio “normata”, permettono una raccolta del PM10 su tempi più lunghi e l’analisi di parametri non previsti dalla normativa vigente, come metalli, ioni, carbonio organico ed elementare, e il levoglucosano, tracciante della combustione della legna. La finalità è realizzare la speciazione chimica del particolato e valutare le diverse sorgenti di emissione, come traffico veicolare, attività portuali o combustioni.
Le misure saranno utili a fornire agli esperti sanitari e ambientali ulteriori elementi per la valutazione dell’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute della popolazione e per supportare future azioni di mitigazione.
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