Pareri e controlli sugli impianti per la telefonia mobile a Napoli e provincia

Napoli e la sua provincia sono il territorio più densamente popolato del Paese e di conseguenza è elevata la concentrazione di infrastrutture per la telefonia mobile. Del resto l’introduzione di nuove tecnologie ha determinato, negli ultimi anni, un aumento delle nuove installazioni e degli aggiornamenti degli impianti esistenti.

L’evoluzione delle tecnologie per la telefonia mobile (Lte – Long term evolution e reti Bwa – Broadband wireless access) ha determinato un cospicuo aumento del numero dei nuovi impianti  e degli aggiornamenti delle infrastrutture esistenti (Srb – Stazioni radio base).  Questo fenomeno è  più evidente nelle aree con maggiore concentrazione della popolazione e a tal riguardo la città di Napoli, prima in Italia tra le città capoluogo per densità abitativa, costituisce un interessante scenario di studio per i potenziali impatti sulla popolazione esposta. Analoga situazione si registra in tanti comuni della provincia partenopea, che occupano tutti i primi posti in Italia tra i comuni non capoluogo più densamente abitati. Dovendo gli operatori telefonici garantire la copertura della popolazione, la città di Napoli e molte della provincia hanno di conseguenza una densità di infrastrutture installate nel territorio tra le più alte  del Paese. Nella città di Napoli ogni singolo operatore ha una infrastruttura installata ogni 6.500 abitanti circa, che nella provincia diventano oltre 9.500.

A questo si aggiunga che la copertura fornita dalle nuove tecnologie garantisce il segnale su porzioni di territorio sempre minori (a causa delle potenze minori e dei problemi di interferenze) e pertanto gli operatori hanno la necessità di individuare sempre nuovi siti su cui installare gli impianti. Il proliferare delle infrastrutture e delle modifiche ha un effetto determinante nella percezione del rischio da parte della popolazione, benché le nuove tecnologie abbiano un impatto minore sull’esposizione ai campi elettromagnetici (Cem). La dismissione di vecchie tecnologie porterebbe sicuramente a una cospicua riduzione dei campi elettromagnetici generati, tuttavia vi è in Italia un parco telefonini 2G ancora rilevante.

Negli ultimi anni si è osservato una continua crescita del fenomeno della condivisione dei siti, viste anche le oggettive difficoltà a individuarne di nuovi. In tutte le occasioni il dipartimento di Napoli dell’Arpa Campania ha  invitato le amministrazioni locali a dotarsi di un cosiddetto “Piano delle antenne”, individuando siti di proprietà comunale  o comunque pubblica (ad esempio strutture sportive, cimiteri, case comunali) al fine di introitare nelle casse pubbliche i proventi dei fitti e destinare gli stessi a interventi volti alla prevenzione e alla tutela ambientale.

La modifica di impianti esistenti o l’installazione di nuovi necessitano, per le tipologie previste dalla normativa vigente, che le Arpa esprimano un parere di compatibilità ambientale (esposizione della popolazione ai Cem nei limiti prescritti dalla normativa) sulla base dell’istanza e della relativa documentazione tecnica trasmessa dagli operatori. Il parere è parte del procedimento di autorizzazione che, in base alla normativa regionale campana, è di competenza del Comune. Dal confronto degli elementi emersi durante l’istruttoria con quelli già in possesso del Dipartimento di Napoli (livelli di campo elettromagnetico misurati in precedenza, esposti, eccetera) il sito può essere catalogato come “potenzialmente critico”. In tal caso lo si inserisce nella lista dei siti da controllare in via prioritaria. Nelle tabelle A e B i è indicato il numero di istanze per le quali è stato rilasciato un parere di competenza, con le percentuali di nuove installazioni e di siti considerati potenzialmente critici negli anni 2015 e 2016.

Tabelle A e B. Numero di pareri rilasciati dal Dipartimento di Napoli dell’Arpa Campania, percentuale di nuove installazioni, percentuale di siti potenzialmente critici nel 2015 e nel 2016

Oltre ai controlli strumentali di iniziativa, Arpac fornisce supporto tecnico all’Autorità giudiziaria,  alle Forze dell’ordine e a diversi Enti relativamente alle richieste di misure di campo elettromagnetico. Al fine di intensificare le attività di vigilanza e controllo sul territorio sono in fase di approvazione progetti finanziati dal  Ministero dell’Ambiente su proposta di Regione ed Arpa.

Nelle tabelle C e D seguenti sono rappresentati il numero di siti controllati e il numero di misure effettuate per sito.

Tabelle C e D. Numero di siti controllati e numero di misure effettuate dal Dipartimento di Napoli dell’Arpa Campania nel 2015 e nel 2016.

Le attività di controllo hanno portato all’individuazione, tra il 2010 e il 2015, di 9 superamenti del limite con l’attivazione delle procedure di riduzione a conformità (rientro nei limiti). In un caso specifico, relativo alla città di Napoli, data la complessità e criticità del sito, la riduzione a conformità si è tradotta in una riorganizzazione ex novo dello stesso con la presentazione di una unica istanza congiunta dei tre operatori interessati. L’integrazione delle infrastrutture ha comportato anche un notevole miglioramento dell’impatto visivo (foto in basso).

A cura di Emanuela Buonocore, Giovanni Improta, Agostino Migliaccio (Arpa Campania, Dipartimento di Napoli, Unità operativa Agenti fisici)

Riorganizzazione di una stazione radio base a Napoli.

Prima dell’intervento:

Dopo l’intervento:

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