L’agri-cultura è salvaguardia dell’Umano

La terza e ultima tappa del percorso dei “Dialoghi sulla terra e sul creato. L’ecologia integrale ai tempi della crisi climatica”, che si è tenuta il 12 aprile 2025, nel parco mediceo di Pratolino, vicino a Firenze, ha visto dialogare Fra Matteo Brena e Giannozzo Pucci sul tema di una nuova cultura che mette al centro l’uomo e le sue relazioni

Fra Matteo cita il Cantico delle creature di San Francesco, un canto di lode, di ringraziamento, con il quale il Santo ha cambiato il nostro rapporto con la natura, con cui ci relazioniamo sempre e comunque sia quando è stupefacente, meravigliosa, ma anche nemica.

Il Cantico pone al centro le relazioni, che Papa Francesco ha richiamato nella “Laudato Si’” e in “Fratelli tutti”, ponendoci una domanda importante: che tipo di mondo vogliamo lasciare a quelli che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? Questo interrogativo ci guida nella volontà di costruire un mondo diverso, come quello prospettato dall’agri-cultura, dove la persona, la vita sociale ben ordinata e le relazioni umane sono centrali. Non dobbiamo dimenticare che tutto è connesso perché tutto ha un’origine comune. Questo è l’insegnamento che fonda l’Enciclica Laudato Si’, quindi anche il nostro modo di relazionarci con gli altri determina un impatto sulla natura, e questo, oggi, è drammaticamente evidente.

Fra Matteo ci esorta ad acquisire o riacquisire 3 equilibri:

  • la relazione con Dio; bisogna desiderare di avere sopra ogni cosa lo spirito del Signore, il rapporto con Dio deve essere di fiducia, d’amore incondizionato e, quindi, generativo di pace
  • il valore della gratuità: la gratuità è elemento fondante delle relazioni umane, tutta la nostra vita dipende dalla gratuità: nasciamo e cresciamo grazie alla cura gratuita e nella gratuità sperimentiamo la fratellanza
  • Ia consapevolezza della dignità del fratello povero, debole, bisognoso; la solidarietà garantisce dignità al fratello, attraverso la solidarietà e la sobrietà ci aprono ad una nuova libertà e dimensione di amore.

L’ultimo intervento è quello di Giannozzo Pucci che ha sottolineato come l’Enciclica Laudato Si’ costituisca un cambiamento radicale nella visione del rapporto tra uomo e natura: questi sono distinti, e la natura non risulta strumentale all’uomo.

Siamo difronte ad un’Enciclica rivoluzionaria, che, secondo Pucci, rappresenta il “manifesto della post modernità” perché ci spinge a creare una simbiosi con la natura, come fanno, con il loro lavoro, gli agricoltori-artigiani, che mettono al centro l’essere umano e non il profitto, ricercando un rapporto diretto con la natura. Per creare questa nuova generazione di agricoltori-artigiani, gli unici in grado di garantire la sicurezza alimentare, è necessario investire e sostenere anche percorsi di vendita alternativa e formare persone convinte della necessità di cambiare insieme.

La giornata si conclude con i saluti istituzionali, tra questi anche quelli di Anna Lutman in qualità di Vicepresidente del Sistema Nazionale di protezione ambientale (SNPA), che si è soffermata sulle parole connessione e relazione, evidenziando come SNPA sia un esempio concreto di connessione, di legami per custodire l’ambiente. Infatti, uno dei compiti del Sistema è quello di misurare, di raccogliere informazioni sullo stato di “salute” dell’ambiente, a partire dal livello locale, poi nazionale fino ad arrivare alla dimensione europea. Un altro importante compito è quello di educare, l’iniziativa del Filo verde, voluta da SNPA, va proprio in questa direzione: avvicinare all’ambiente attraverso la conoscenza, perché conoscere comporta amare; quindi, la conoscenza si tramuta in tutela dell’ambiente, del Creato, della Casa comune.

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