Il fenomeno delle schiume in mare e le attività dell’ARPA Lazio

Nel bimestre marzo-aprile, in collaborazione con la Guardia Costiera, sono state condotte le prime indagini del 2025 su campioni di schiume prelevati nella provincia di Latina, anche a seguito di numerose segnalazioni da parte di cittadini allarmati dallo stato delle acque, ed è stato riscontrato un progressivo aumento delle abbondanze fitoplanctoniche, favorito anche dal repentino aumento delle temperature. L’analisi microscopica condotta sul campione prelevato il 25 aprile nelle acque del comune di Terracina, ad esempio, ha evidenziato abbondanze fitoplanctoniche superiori a 2.000.000 cell/l e presenza di aggregati mucillaginosi ricchi di pollini, responsabili della caratteristica colorazione marrone della schiuma, mentre le analisi microbiologiche non hanno rilevato alcuna contaminazione batterica.

La presenza, durante la stagione balneare, di schiume, di colorazione varia, può avere origini e natura diverse. L’allegato consultabile a fine pagina ne offre una descrizione dettagliata. In sintesi, a livello generale, le schiume sono un fenomeno naturale che si verifica quando una sostanza in forma gassosa viene inglobata all’interno di un’altra in forma liquida: in mare, il moto ondoso e le correnti superficiali associate all’azione del vento favoriscono la dispersione di piccole bolle di aria all’interno dell’acqua. Queste formazioni di origine naturale generalmente non rappresentano di per sé un pericolo per la salute umana, ma è buona norma evitare immergersi in presenza di schiume abbondanti, a causa della possibile presenza di microorganismi irritanti che vi si possono associare.

Schiume bianche possono essere generate da sostanze tensioattive naturali: prodotti organici, essenzialmente di natura proteica, che si formano in seguito a normali processi fisiologici di alcuni organismi. Questi prodotti sono sempre presenti in mare ma in particolari periodi dell’anno, soprattutto in primavera e estate, la loro concentrazione può aumentare notevolmente. Schiume di colorazioni marroni o rossastre possono includere microorganismi fitoplanctonici, alcuni dei quali potenzialmente tossici. Inoltre, la colorazione marrone delle schiume che si può riscontrare in questo periodo dell’anno (aprile-maggio), è determinata spesso dalla presenza di pollini. L’intensa proliferazione di alghe microscopiche, che si verifica naturalmente dalla primavera fino all’inizio dell’inverno, è spesso anche responsabile anche delle colorazioni anomale delle acque (verde, giallo, marrone).

Oltre alle attività specifiche relative alle schiume, l’ARPA Lazio effettua regolarmente monitoraggi e controlli durante tutto l’anno a tutela delle risorse idriche e dell’ecosistema marino; inoltre, da aprile a settembre di ogni anno, anche le acque destinate alla balneazione sono oggetto di campionamento e analisi da parte dell’Agenzia, per assicurare ai bagnanti che non vi siano rischi per la loro salute: la normativa prevede la ricerca dei parametri microbiologici Enterococchi intestinali ed Escherichia coli e il monitoraggio delle specie fitoplanctoniche potenzialmente tossiche. Quando le analisi evidenziano possibili rischi per la sicurezza dei bagnanti, l’ARPA Lazio comunica tempestivamente i risultati al Ministero della Salute e al Comune interessato, il quale avvierà l’iter di chiusura della balneazione.

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