Strumento per campionare i pollini nell'aria

Alto Adige: 30 anni d’informazione pollinica

Dal 1995 il Laboratorio biologico di Appa Bolzano studia il volo pollinico ed effettua continue rilevazioni sulla concentrazione dei pollini nell’aria. “Da allora”, spiega Alberta Stenico, direttrice del Laboratorio biologico di Appa Bolzano, “il Servizio d’informazione pollinica si è arricchito di anno in anno di nuove applicazioni: dalla pubblicazione nel 1999 dei primi bollettini pollinici sul sito internet di Appa Bolzano, all’invio nel 2003 degli stessi tramite newsletter a tutti gli abbonati, fino alla realizzazione in tempi molto recenti dell’applicazione “Pollen+ App” e dell’attuale “previsione a quattro giorni”. L’obiettivo del Servizio è stato fin dall’inizio quello di dare alle persone allergiche informazioni utili, aggiornate e sempre più attuali sui pollini responsabili delle proprie allergie”.

Il metodo di campionamento

In Alto Adige il campionamento aerobiologico avviene secondo gli standard europei attraverso l’impiego di 3 campionatori pollinici: uno è posizionato sul tetto della sede di Appa Bolzano nel capoluogo altoatesino, il secondo sul tetto dell’Ospedale di Silandro e il terzo sul tetto dell’Ospedale di Brunico. Le particelle presenti nell’aria vengono aspirate tramite una pompa a vuoto e rimangono attaccate su un nastro adesivo posizionato all’interno del campionatore e montata su un tamburo rotante. Dopo una settimana di campionamento, il tamburo viene sostituito e portato al Laboratorio biologico, dove viene effettuata l’analisi. “Quando il tamburo arriva da noi, la striscia adesiva viene staccata dal tamburo, tagliata in segmenti giornalieri e colorata con fucsina“, spiegano Veronika Kofler e la biologa Magdalena Widmann del Servizio di informazione pollinica di Appa Bolzano. “I pollini vengono quindi identificati e contati al microscopio ottico; successivamente vengono calcolate le concentrazioni di polline per metro cubo d’aria che, insieme alle previsioni attuali di temperatura e precipitazioni, costituiscono la base per le nostre previsioni polliniche. Tutto ciò richiede grande precisione e concentrazione, oltre ad anni di formazione. Infatti, in un campione possono essere presenti fino a 40 tipi diversi di polline. In alta stagione, arriviamo a contare e identificare al microscopio ottico fino ad oltre 5.000 granuli pollinici”.

Per il monitoraggio dei pollini si utilizza un campionatore che aspira l’aria esterna
I pollini, sospesi nell’aria, vengono catturati su un nastro adesivo
Il nastro adesivo viene sostituito settimanalmente e portato in laboratorio
I pollini vengono colorati
I pollini vengono identificati e contati al microscopio
Pollini al microscopio

Lo spettro pollinico e le piante anemofile

La composizione dello spettro pollinico nell’aria varia a seconda della stagione, ma in generale si possono comunque distinguere tre “stagioni polliniche”, sebbene si sovrappongano: da febbraio a luglio la stagione dei pollini degli alberi e arbusti (ontano, betulla, nocciolo), da fine aprile/maggio ad agosto la stagione dei pollini delle graminacee e da fine aprile/maggio a settembre la stagione dei pollini di altre piante erbacee (piantaggine, artemisia, ecc.).
“Negli ultimi 30 anni la quantità totale di polline registrata nelle tre stazioni di Bolzano, Silandro e Brunico è complessivamente aumentata”, spiega la direttrice del Laboratorio biologico di Appa Bolzano, Alberta Stenico. Anche il cambiamento climatico gioca un ruolo importante: le temperature invernali più miti possono causare stagioni polliniche più precoci e più lunghe, con conseguenti problemi di salute più prolungati per le persone allergiche”.

I dati del monitoraggio pollinico rilevati nelle tre stazioni fisse (Bolzano, Silandro e Brunico) a partire dal 1995 (Fonte: Appa Bolzano)

I principali responsabili delle allergie sono i granuli pollinici delle piante anemofile. “Le piante anemofile hanno fiori poco appariscenti, ma rilasciano enormi quantità di polline, migliaia di granuli microscopici che vengono trasportati dal vento su lunghe distanze”, spiega ancora Magdalena Widmann. “Le concentrazioni polliniche più elevate si registrano nell’aria in primavera, quando fioriscono alberi e arbusti, seguiti dalla fioritura delle graminacee e di varie erbe spontanee”.

L’informazione è il primo passo verso la prevenzione

Per tenere sotto controllo la propria allergia, è indispensabile sapere a quali pollini si è allergici e quando e dove questi sono presenti nell’aria. Per questo motivo “la previsione a 4 giorni” è particolarmente apprezzata dalle persone allergiche che possono consultarla anche sullo smartphone scaricando gratuitamente l’applicazione “Pollen+ App”. Grazie a tutte queste informazioni, chi soffre di allergie può ridurre il contatto con il polline allergenico e quindi convivere meglio con la propria allergia nella vita quotidiana.

Uno sguardo al futuro

In futuro, anche l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe essere di grande aiuto per il campionamento pollinico. “Attualmente stiamo testando un nuovo strumento di misurazione, il campionatore pollinico automatico “PolenoMars”, spiega Magdalena Widmann. “Ci aiuterà a raccogliere e trasmettere informazioni in tempo reale sulla concentrazione pollinica nell’aria. Questo potrebbe essere di grande aiuto soprattutto nei giorni di picco”. Tuttavia, l’IA ha ancora da imparare in materia di valutazione. A tal fine, dal 2023 il Servizio di informazione pollinica collabora con il centro di ricerca “Edmund Mach” di San Michele all’Adige al progetto CATS (Callibration Adaptation Trentino-Südtirol). “Raccogliamo pollini di piante autoctone con cui il campionatore pollinico automatico addestra il riconoscimento della flora pollinica locale”, spiega Magdalena Widmann.

Per saperne di più: Servizio di informazione pollinica dell’Alto Adige

Consigli per chi soffre di allergia ai pollini

 

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