Ambiente: diritto umano universale

La seconda tappa dei Dialoghi sulla Terra e sul Creato, iniziativa organizzata da ARPA Toscana nell’ambito del Filo verde per un Giubileo sostenibile, ha visto Laura Magi,  docente di diritto internazionale presso l’Università degli Studi di Firenze, ed Emanuela Chiang, coordinatrice dei progetti di cooperazione dell’Ong italiana VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), dialogare sul tema “Ambiente: diritto umano universale” nel parco mediceo di Pratolino (FI).

Nel suo intervento, Laura Magi si è soffermata sulla perdita di consapevolezza da parte dell’uomo della sua dipendenza dall’ambiente e dalla natura; questa consapevolezza va riacquisita, perché è necessario vivere in armonia con l’ambiente. Di conseguenza, bisogna regolamentare e tutelare il diritto umano ad un ambiente salubre, che, nel 2022, ha ricevuto un riconoscimento a livello ONU con una risoluzione in cui si dichiara indispensabile proteggere la natura e gli ecosistemi dal nostro modello di sviluppo che è diventato insostenibile. Si tratta di un passo importante: l’ambiente diventa un bene in sé da tutelare, che ha un valore intrinseco da proteggere, non solo perché indispensabile per la vita umana.

Manca ancora, secondo Magi, una prospettiva della protezione dell’ambiente come bene comune dei popoli, di una collettività più ampia. L’unica apertura ad una dimensione collettiva che sta andando affermandosi negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici, è data dalle azioni, anche giuridiche, a tutela dell’ambiente nell’interesse delle future generazioni, quali collettività da tutelare.

Nel suo interventoEmanuela Chiang, afferma che la cura della casa comune presuppone un’attenzione a tutta la creazione, ossia alla natura, ma anche e soprattutto al genere umano. Non ci sarà una trasformazione ambientale o una transizione ecologica senza la giusta attenzione alle radici della crisi sociale, che tutto il mondo sta attraversando.  

La protezione della natura, delle specie vegetali e animali, nonché delle condizioni di vita e degli equilibri della terra, deve, secondo Chiang, assumere nelle strategie degli Stati e negli accordi internazionali un’importanza corrispondente alla dignità dell’uomo. È necessario, infatti, passare da un’ottica antropocentrica, in cui è l’uomo a poter godere di diritti e la natura è oggetto di tali diritti, ad una prospettiva naturocentrica, in cui la natura ha di per sé dei diritti.

La seconda tappa si è conclusa con la presentazione di un progetto a cui ARPA Toscana ha preso parte. L’Agenzia, negli ultimi anni, ha donato i personal computer non più compatibili con i sistemi standard e di sicurezza cybernetica richiesti nella pubblica amministrazione, evitando, così la loro rottamazione e avviando, al tempo stesso, un percorso virtuoso di riuso. Tutto questo è stato possibile grazie a Hacking Labs e Miniere Urbane APS di Capannori (LU), realtà dell’associazionismo impegnate nella protezione dell’ambiente e nel sociale.

I personal computer di ARPAT sono stati utilizzati in diverse occasioni, come ha spiegato al pubblico presente Mirko Bernardi presidente di Hacking Labs e in rappresentanza anche di Miniere Urbane. Di recente, poi, parte di questo materiale è stato inviato in Africa, dove Miniere Urbane insieme a Hacking Labs Aps, al Centro di riuso dell’elettronica “Due-Volt”, al Comune di Capannori e all’Association Africaine pour un Avenir Meilleur (3AM) hanno realizzato un progetto di solidarietà internazionale. A Dakar, in Senegal, tre istituti scolastici hanno beneficiato di alcuni dispositivi tecnologici, tra cui i personal computer donati da ARPA Toscana, rigenerati grazie al lavoro di Hacking Labs e Miniere Urbane. Per il futuro, l’impegno è quello di collaborare con la Diocesi locale e la Caritas per inviare altro materiale, tra cui i dispositivi appartenuti all’Agenzia, in diverse località dell’Africa, Asia e Sud America.

Gagny Gadiaga per l’Association Africaine pour un Avenir Meilleur (3AM) ha ringraziato l’Agenzia per la donazione che rappresenta per i ragazzi e le ragazze dell’Africa un grande ed importante dono. Questo gesto, rivoluzionario, che impedisce di buttare via computer e altro materiale ancora utilizzabile può apparire, in Occidente, una piccola azione ma, in realtà, ha reso possibile la creazione di laboratori informatici in alcune scuole a Dakar, consentendo ai bambini e ai ragazzi di acquisire importanti competenze tecnologie e informative riducendo, così, alcuni gap che, purtroppo, ancora connotano certe realtà africane.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.