Proseguono i controlli dell’Arpacal sul Terzo Megalotto della SS106 Jonica

“In qualità di ente di controllo tecnico scientifico, il nostro compito non è di frenare lo sviluppo delle opere strategiche per la nostra Calabria, e per l’intero Mezzogiorno, ma garantire il rispetto delle normative ambientali di riferimento”. E’ quanto dichiarato dal direttore generale dell’Arpacal, dott. Domenico Pappaterra, in merito alle attività che l’Agenzia ambientale calabrese sta svolgendo sul III Megalotto della SS106 Jonica, in conformità a quanto stabilito nel protocollo d’intesa sottoscritto nell’ottobre scorso con la Provincia di Cosenza, il Consorzio Sirjo – appaltatore dell’opera – ed ANAS Spa.

Nei giorni scorsi, personale del Servizio Suolo e Rifiuti del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha svolto un sopralluogo sul cantiere attivo denominato “Frana di Roseto”, ubicato nei pressi del Castello Federiciano, in comune di Roseto Capo Spulico.

L’ispezione, in conformità al ruolo di controllo che deve essere esercitato dall’Agenzia, è stato finalizzato a verificare il rispetto degli obblighi assunti dall’appaltatore con il Piano di Utilizzo di terre e rocce da scavo.   

Sono stati, quindi, effettuati campionamenti di suolo dai cumuli di circa 7.500 mc provenienti dalle operazioni di scavo di pali di fondazione e dei pozzi drenanti, attualmente in fase di realizzazione nella zona della frana.

I campioni sono stati prelevati in contraddittorio con il laboratorio di fiducia della società appaltatrice e le aliquote di competenza saranno analizzate dal laboratorio chimico di Cosenza, per verificare le caratteristiche ambientali dichiarate, nonché per validare i risultati del laboratorio esterno, conformemente alle linee guida SNPA.

“Arpacal continuerà a svolgere, nelle prossime settimane – ha dichiarato ancora Pappaterra – il proprio ruolo di controllo anche sulle altre matrici ambientali coinvolte dalla realizzazione dell’importante opera, con l’obiettivo ultimo di conciliare sviluppo economico e rigorosa difesa della qualità dell’ambiente”.

Il Protocollo di Intesa

Il 29 ottobre scorso, nella sala Giunta della Provincia di Cosenza, è stato siglato il protocollo d’intesa sulla “Gestione delle terre e rocce da scavo e sul monitoraggio delle matrici ambientali suolo e acque sotterranee” nell’ambito dei lavori di costruzione del 3° Megalotto della S.S. 106 Jonica, dall’innesto con la S.S. 534 (km. 365+150) a Roseto Capo Spulico (Km. 400+000); a firmarlo il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, l’ing. Francesco Caporaso, responsabile struttura territoriale ANAS e l’arch. Maria Elena Cuzzocrea rappresentante legale della società contraente generale SIRJO.

Si ricorda che, in base alla delibera del CIPE che approvava il progetto definitivo del Megalotto, l’intera opera è sottoposta ad un complesso e dettagliato piano di monitoraggio ambientale affinché, prima durante e dopo l’opera, i lavori non abbiano un impatto sull’ambiente circostante tale da determinare la compromissione nelle diverse matrici ambientali (aria, suolo, acque sotterranee ecc.).

E per fare ciò, l’Ente preposto al controllo, per verificare l’efficacia delle misure di mitigazione previste dal progetto, nonché per consentire l’individuazione di ulteriori interventi di mitigazione e correzione delle fasi di lavorazione necessarie a minimizzare quanto più possibile gli impatti, è proprio l’Arpacal.

Diversi sono gli ambiti che interessano l’opera: la matrice suolo per il controllo dei livelli di superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) ai sensi del D.lgs. 152/06, oppure l’aria per le emissioni delle diverse opere di cantierizzazione, o anche la matrice acqua, nello specifico quelle sotterranee, per la verifica di eventuali sforamenti ai limiti imposti dalla normativa e, non da ultimo, il complesso tema delle Terre e Rocce da Scavo.

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