Fitofarmaci – Classe di impatto potenziale (CIP)

L’indicatore Classe di Impatto Potenziale (CIP) è in grado di rappresentare il grado di pressioneambientale generato dall’utilizzo sul territorio dei fitofarmaci. Elaborato nel 2017, è stato aggiornato a gennaio 2018 con i dati della classificazione CLP delle sostanze chimiche (Regolamento CE n°1272/2008) riguardo ai pericoli per l’ambiente e la salute.

La CIP è stata aggiornata per 580 sostanze attive elaborando dati ambientali, eco-tossicologici e tossicologici  ricavati dalle banche dati PPDB (Pesticide Properties DataBase) ed ECHA (European Chemicals Agency).

L’indicatore, da solo o associato alla quantità di fitofarmaci, può costituire una guida per indirizzare le scelte di sostenibilità ambientale nelle politiche di riduzione dell’impatto da pesticidi in determinati territori, in particolari contesti e a protezione di determinati recettori. In particolare può trovare applicazione come supporto nella fase progettuale di pianificazione territoriale (ad esempio i piani di sviluppo rurale) o settoriale (ad esempio i piani di gestione delle acque, la regolamentazione delle aree di salvaguardia) finalizzata ad una maggiore tutela ambientale ed anche come strumento di monitoraggio e di valutazione del risultato di strategie sostenibili in ambito agricolo.

Agli indicatori utilizzati per descrivere le principali proprietà ambientali, eco-tossicologiche e  tossicologiche di una sostanza chimica viene assegnata una classe di impatto potenziale (CIP) bassa (1), moderata (2) o alta (3) per differenziare il loro pericolo verso determinati recettori.

  • Arpa Toscana
  • Anno di pubblicazione: 2018
  • Periodicità: annuale
  • Temi: fitofarmaci

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