Il ruolo di ARPAT nei progetti europei e nazionali sul rumore

L’Agenzia collabora, da anni, con enti tecnico-scientifici internazionali e nazionali quali Università, centri di ricerca e del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, e amministrativi (Regioni, Comuni, Autorità di Sistema Portuale) per realizzare progetti europei finanziati dai Programmi comunitari LIFE, Horizon Europe, Interreg Marittimo FR-IT e dal Piano Nazionale per gli investimenti Complementari – PNC. In particolare, in tema di inquinamento acustico, ARPAT ha una lunga tradizione e recentemente si sono conclusi progetti del Progamma Interreg-Maritime dedicati alla misura e gestione del rumore. Il primo ha riguardato il rumore portuale (REPORTMON ACUMEN), indagando lo stato dell’arte della valutazione e mitigazione del rumore nei porti del Mar Tirreno settentrionale con l’obiettivo di ridurre l’impatto acustico sulla popolazione e nelle diverse aree delle città.

Il secondo, u Progetto NEMO, finanziato all’interno di Horizon2020, era teso alla valutazione del rumore e delle emissioni dei veicoli, a Firenze, con strumenti di rilevamento a distanza (remote sensing) e degli asfalti innovativi per la riduzione dell’esposizione al rumore veicolare.

Grazie anche al lavoro capitalizzato con questi progetti, l’Agenzia ha aderito nel 2024 a tre nuovi progetti finalizzati a stimare l’impatto sull’ambiente urbano di porti e infrastrutture stradali e ferroviarie. Tra questi ricordiamo il progetto LIFE SILENT (Sustainable Innovations for Long-life Environmental Noise Technologies), parte del programma LIFE 2021-2027 dell’Unione Europea, coordinato da ANAS, che vede la collaborazione di nove partner oltre ARPAT, incentrato sullo sviluppo di soluzioni sostenibili ed eco-compatibili e procedure per ridurre il rumore in ambienti urbani complessi, in particolare in quei contesti densamente abitati, dove coesistono diverse sorgenti di rumore attribuibili a infrastrutture diverse (generalmente stradali e ferroviarie).

L’obiettivo è ridurre i livelli di rumore nelle aree urbane, attraverso azioni che si concentreranno nella messa a punto di misure di mitigazione del rumore che agiscano direttamente “alla sorgente”, come pavimentazioni innovative a basso rumore e barriere antirumore a bassa altezza che potranno affiancare l’installazione di rallentatori di velocità per le strade, smorzatori alla rotaia e freni silenziosi per il materiale rotabile.

ARPAT, leader del Work Package 2 del progetto, svilupperà insieme agli altri partner una metodologia per gestire le misure di mitigazione del rumore in ambienti complessi. Ad oggi l’Agenzia ha analizzato i requisiti legislativi e la letteratura nazionale e internazionale esistente, e collaborerà con l’Università di Bologna, ANAS e RFI per armonizzare le soluzioni individuate.

Sempre in tema di inquinamento acustico, ARPAT è partner di altri due progettiCLASTER (CompatibiLitÀ e SosTEnibilità Rumore portuale) e SalPIAm (Sostenibilità per l’ambiente e la salute dei cittadini nelle città portuali in Italia), che mettono al centro l’impatto da rumore nelle città portuali, il primo in particolare nell’area di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia.

L’obiettivo di questi progetti è quello appunto di ridurre l’impatto sonoro a beneficio delle popolazioni residenti in tali aree e nel caso del progetto Salpiam di indagare anche l’inquinamento atmosferico spesso sottovalutato nel contesto specifico delle città portuali.

I due progetti coinvolgono direttamente due Porti toscani (Marina di Pisa e Piombino), l’Agenzia, in collaborazione con gli altri partner, metterà a punto un sistema automatizzato che permetterà di conoscere in tempo reale i livelli di rumore presso i ricettori e mappe acustiche su vasta scala e modificare il traffico attraverso pannelli infografici lungo le strade interessate pilotate da un innovativo sistema di gestione del traffico (ITS, Intelligent Transport System) per ridurre l’esposizione.

Le soluzioni messe a punto nei due progetti permetteranno di individuare interventi transfrontalieri condivisi efficaci per la mitigazione del rumore e la riduzione dell’esposizione della popolazione.

In particolare il progetto CLASTER (CompatibiLitÀ e SosTEnibilità Rumore portuale), cofinanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittimo 2021-2027, con capofila l’Università di Genova, vuole stimare l’impatto di un porto sulla qualità dell’ambiente urbano in cui è inserito, valutando gli effetti delle attività portuali sulla salute dei cittadini esposti.

All’interno del progetto ARPAT compie degli studi sull’impatto del traffico veicolare dovuto ai porti nelle “città pilota” di Porto Torres e Marina di Pisa, che si affiancano ai porti di La Spezia e Tolone. Insieme agli altri partner saranno stimati i livelli di inquinamento acustico generato dalle attività portuali e dal traffico stradale indotto così da fornire dati utili alla valutazione di impatto sulla salute dei cittadini, proponendo scenari e normative che suggeriscano una possibile mitigazione delle emissioni tramite l’adozione di specifiche soluzioni tecnologiche, come una gestione “intelligente” e in tempo reale di percorsi stradali alternativi, e/o amministrative nei porti inclusi nel progetto.

Le soluzioni che verranno studiate e messe in campo per ridurre l’impatto sonoro dei porti e migliorare la qualità della vita nelle aree di intervento riguarderanno pavimentazioni in gomma innovative e/o smorzatori per ridurre gli urti, stesura di asfalti fonoassorbenti e l’installazione di centraline e lo sviluppo di sistemi integrati Intelligent Transportation Systems (ITS) per la gestione del traffico indotto dalle attività portuali nel contesto urbano.

Come attività propedeutica alla messa a punto del sistema automatico di regolazione del traffico per minimizzare il rumore presso i ricettori, ARPAT ha realizzato un’analisi geografica dettagliata dei porti di Porto Torres e Marina di Pisa e del grafo stradale inserito nel tessuto urbano circostante come supporto al programma di simulazioni del traffico veicolare. La collaborazione delle municipalità delle due città, Comune di Pisa e Comune di Porto Torres, è essenziale per la condivisione dei dati necessari alla realizzazione del progetto, in particolare l’installazione di telecamere per il monitoraggio del traffico in continua permetteranno di collegare i dati di rumore acquisiti da ARPAT ai reali livelli di traffico nei diversi momenti della giornata.

L’ultimo progetto, in ordine temporale, a cui ARPAT ha aderito come partner, è SalPIAm (Sostenibilità per l’ambiente e la salute dei cittadini nelle città portuali in Italia), finanziato dal PNC (Piano Nazionale investimenti Complementari) è dedicato alle aree portuali .

L’obiettivo del progetto è quello di fornire strumenti e supporto a tutte quelle azioni di gestione del territorio incentrate sulla pianificazione urbana sostenibile ed approfondire la conoscenza e l’analisi del rapporto tra ambiente e salute in tali città, dove la complessità di tale interazione è amplificata dalla presenza di aree portuali e dai relativi effetti ambientali e sanitari sui cittadini residenti.

Il progetto adotta un approccio multidisciplinare che coinvolge istituzioni sanitarie e ambientali di cinque regioni italiane (Puglia, Lazio, Liguria, Toscana e Marche), le Università di Genova e Vanvitelli di Napoli e sette porti rappresentativi del territorio nazionale (Ancona, Bari, Brindisi, Cagliari, Civitavecchia, Genova e Piombino). Questi porti, situati in aree con caratteristiche climatiche, demografiche e territoriali diverse, offrono uno scenario ideale per sviluppare soluzioni esportabili ad altre città portuali italiane.

Il progetto SalPIAm, vuole stimare l’impatto di un porto sulla qualità dell’ambiente urbano ad esso correlato concentrandosi sull’inquinamento atmosferico e acustico, spesso sottovalutati nel contesto specifico delle città portuali, dove queste problematiche assumono caratteristiche uniche e richiedono soluzioni mirate. Il grado di conoscenza e soprattutto di consapevolezza su queste peculiari problematiche è purtroppo ancora inadeguato rispetto ai fattori di rischio ambientali, ne consegue un ritardo sulle politiche per una corretta pianificazione e implementazione di misure a tutela della salute pubblica. In particolare, saranno effettuate campagne di misura e modellizzazioni del rumore per la successiva stima degli effetti sulla salute e benessere della cittadinanza e realizzate misure del particolato atmosferico (PM2.5), ultrafine particles (UFP) e black carbon (BC), che tengano conto della stagionalità climatica e turistica e di inquinanti.

I risultati del progetto permetteranno di monitorare lo “stato di salute” delle città portuali promuovendo interventi innovativi mirati a mitigare gli impatti sulla popolazione esposta al rumore e agli inquinanti atmosferici con evidenti ricadute positive sulla collettività.

Per la città di Piombino, ARPAT ha intrapreso una serie di attività di propedeutiche, approfondendo le metodologie di modellizzazione del traffico stradale per la realizzazione dell’infrastruttura software a supporto dell’ITS, Intelligent Transport System. Per la calibrazione dei modelli, ad oggi sono state già condotte 7 campagne di raccolta dei dati di traffico e rumore con 26 postazioni mobili e 6 con misure ripetute in periodo invernale ed estivo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.