La ricerca della Legionella: un paradigma del modello One Health

One-Health (OMS, 2017), letteralmente una sola salute è un approccio integrato sviluppato per rispondere all’insorgenza delle più gravi malattie a livello planetario, il cui presupposto è che la salute delle persone e quella degli ecosistemi nei quali vivono sono indissolubilmente legate.

La loro tutela richiede quindi la cooperazione delle diverse discipline a livello globale, per raggiungere i migliori risultati per la salute pubblica.

La ricerca della Legionella è un esempio paradigmatico di applicazione del modello One-Health. L’approccio multidisciplinare ha permesso negli anni di implementare metodologie per contenere la diffusione di questo patogeno sul territorio, con l’obiettivo di prevenire lo sviluppo di focolai epidemici.

Nell’autunno di quest’anno si è tenuta a Yokohama, in Giappone, la 10th International Conference on Legionella, postposta di un anno a causa della pandemia da COVID 19.

Durante le cinque giornate di incontri, i maggiori esperti mondiali nella ricerca della Legionella hanno potuto confrontare le proprie esperienze, maturate in diversi ambiti scientifici, ma aventi come minimo comune denominatore il controllo di questo patogeno emergente.

Questa problematica è stata infatti affrontata da diversi punti di vista: epidemiologia clinica, meccanismi molecolari, patogenicità, relazioni tra l’ambiente acquatico e la Legionella, distribuzione del batterio in natura.

Anche il Laboratorio di Arpa FVG ha portato il suo contributo all’evento, partecipando a uno studio scientifico, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, i cui risultati sono stati presentati in due sessioni di questo evento internazionale. Lo studio è stato concepito per comparare il metodo colturale, attualmente gold standard per la ricerca della Legionella nelle acque, con altri metodi analitici (PCR Real Time e Legiolert). Hanno partecipato al progetto 33 laboratori italiani, sia pubblici che privati, analizzando 709 campioni di acqua potabile, prelevati su tutto il territorio nazionale .

L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato che, comparando i due metodi analitici alternativi con il metodo colturale, la PCR Real Time risulta avere una sensibilità del 93,9% e una specificità del 53,9%, mentre per il Legiolert i due parametri valgono rispettivamente 86,9% e 92%.

I due metodi risultano quindi essere un valido complemento o alternativa al metodo colturale. In particolare, il metodo della PCR Real Time ha dimostrato di potere rilevare il DNA del patogeno anche nei campioni risultati essere negativi alle prova colturale, mentre il Legiolert garantisce un’elevata concordanza con i risultati del metodo tradizionale.

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