sottoZERO

sottoZERO – Il report annuale sull’evoluzione della criosfera in Valle d’Aosta

E’ disponibile sottoZERO 2022 (dati 2021), il report annuale sull’evoluzione della criosfera in Valle d’Aosta redatto a cura della Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani (CRGV), di cui fa parte anche ARPA Valle d’Aosta.

Questi in sintesi alcuni dei principali dati che emergono dal report.

Ghiacciai: in 22 anni si sono persi 32 ghiacciai, dato che corrisponde al 22% della superficie glaciale regionale. Nel 2021 le fronti dei ghiacciai osservati si sono ritirate mediamente di 13 m.

Permafrost: il suolo ad alta quota (3100 m, Colle Superiore delle Cime Bianche – Cervinia) in estate si è scongelato fino ad una profondità di 6 m: il 19% in più della media.

Risorsa idrica nivale: -23% di risorsa idrica contenuta nella neve nel giorno in cui la Valle d’Aosta ha ospitato la massima quantità di neve (massimo accumulo stagionale).

Perchè il report sottoZERO?

A partire dall’anno 2021, con lo scopo di divulgare in maniera sintetica i risultati degli studi e dei monitoraggi annuali condotti dai diversi Enti che fanno parte della Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani (CRGV) viene presentato, a cadenza annuale, il report SottoZero. Con una serie di infografiche, questo documento ha l’obiettivo di offrire uno sguardo d’insieme (a livello regionale) sullo stato attuale della criosfera e sulla sua evoluzione nell’ultimo ventennio.

Il report è composto da 14 indicatori suddivisi in 5 macro-aree: ghiacciai, rischio glaciale, permafrost, risorsa idrica nivale e meteo.

I documenti disponibili

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L’importanza della criosfera

La criosfera comprende l’insieme di tutti quei i territori in cui troviamo l’acqua allo stato solido ed ha un ruolo fondamentale per il sistema climatico. A scala globale influenza la temperatura del pianeta, le correnti oceaniche ed il livello dei mari, a scala regionale, determina la disponibilità e la distribuzione di acqua dolce, la stabilità di pendii rocciosi in quota, la creazione e la permanenza di habitat peculiari.

L’importante ruolo climatico della criosfera risiede negli scambi radiativi e termici che avvengono tra le superfici coperte da neve e ghiaccio e l’atmosfera. L’albedo (ovvero la percentuale di radiazione solare riflessa da una superficie) aumenta drasticamente per le superfici terrestri coperte da coltre nevosa, diminuendo la quantità di calore assorbita dalla superficie terrestre e raffreddando il pianeta. L’aumento o la diminuzione dell’estensione dei territori ricoperti da neve e ghiaccio comporta quindi un diverso bilancio termico del pianeta, che a sua volta influenza la permanenza e l’estensione di queste aree. Numerosi altri sono gli esempi di interconnessione tra criosfera e clima con retroazioni (meccanismi di feedback positivo o negativo) che agiscono alle più svariate scale spaziali e temporali.

A livello alpino, la criosfera comprende i ghiacciai, il permafrost, la neve e tutto il ghiaccio di corsi d’acqua e laghi. Osservare l’evoluzione della criosfera offre l’opportunità di seguire direttamente gli effetti delle variazioni climatiche sui territori di alta montagna e di poterne studiare gli impatti sugli ecosistemi e le attività umane.

I cambiamenti osservati a livello alpino includono il ritiro dei ghiacciai, la degradazione del permafrost e la diminuzione della permanenza del manto nevoso al suolo, che a loro volta hanno impatti diretti sui territori e le popolazioni di montagna, dall’aumento dei rischi naturali (e.g. destabilizzazione delle fronti dei ghiacciai e delle pareti rocciose, diversificazione degli eventi di valanga, etc.) agli impatti sull’economia ed il benessere di intere regioni (e.g. disponibilità delle risorse idriche, vulnerabilità del turismo invernale).

– a cura della Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani –

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