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AssoArpa sulle sentenze Consiglio di Stato su Arpa Basilicata e Arpa Marche

Il Consiglio di Stato nelle giornate del 7 e 8 luglio ha pronunciato due Sentenze con le quali sono stati respinti gli appelli presentati da Arpab Basilicata e Arpam Marche, con l’intervento di AssoArpa, contro le decisioni dei tribunali amministrativi di primo grado che si erano pronunciati su procedure di reclutamento di biologi e chimici nel profilo di collaboratore tecnico professionale Cat. D.

E’ nostra ferma convinzione che le sentenze non debbano essere commentate ma che viceversa sia necessario prendere atto senza indugi degli effetti. 

AssoArpa, nel rispettare quindi le decisioni del Consiglio di Stato il quale evidentemente non ha potuto fare altro che prendere atto delle contraddizioni che segnano la normativa vigente e decidere di conseguenza, non può esimersi dal sottolineare ancora una volta l’esigenza di giungere celermente ad un un migliore inquadramento giuridico del personale SNPA, valorizzandone le peculiarità tecniche e consentendone una gestione più razionale.

Gli stessi giudici di Palazzo Spada nelle proprie conclusioni evidenziano come vi sia un disallineamento derivante “da una incongruenza normativa di fondo che, pur distinguendo le funzioni ambientali da quelle sanitarie ed istituendo degli enti (le Arpa n.d.r.)  – dotati di un certo margine di autonomia – specificamente preposti alle prime, ha mantenuto una disciplina del personale sostanzialmente omogenea”. 

Tale disallineamento normativo impedirebbe quindi, allo stato, alle Agenzie Ambientali una gestione delle assunzioni di biologi e chimici in maniera difforme rispetto agli stretti dettami previsti dall’ordinamento sanitario, con la conseguenza che risulterebbe preclusa alle Arpa l’indizione di bandi di assunzione per inquadrare tali collaboratori in categorie riconducibili al comparto (rimarrebbe quindi di fatto possibile solo l’assunzione diretta nella dirigenza).

Abbiamo più volte evidenziato la specificità delle Agenzie rispetto agli enti del SSN a causa dell’innata valenza multidisciplinare delle funzioni tipicamente rivolte alla tutela e protezione dell’ambiente, con la conseguente necessità per le Arpa/Appa di acquisire professionalità a contenuto tecnico-scientifico in diversi ambiti (tra i quali anche i biologi e chimici) con la massima equità di inquadramento.

L’Associazione ribadisce pertanto il proprio impegno a continuare in ogni sede istituzionale un serrato confronto per arrivare ad interventi, anche di natura legislativa, che vadano nella direzione di semplificare e non vincolare eccessivamente l’organizzazione e la gestione del personale a logiche meramente sanitarie, consentendo l’effettivo accesso negli organici delle Agenzie anche di un numero significativo di giovani collaboratori.

L’invito a tutti gli interlocutori delle Istituzioni, degli Ordini Professionale, e dei Sindacati è quello di contribuire alla soluzione di queste problematiche per consentire la funzionalità delle Arpa, per consentire l’accesso dei giovani laureati in un momento fondamentale per il nostro Paese impegnato in quello che oramai tutti definiamo “transizione ecologica” e  per consentire lo svolgimento delle attività di controllo e vigilanza in una fase impegnativa e dinamica come quella che affronteremo nel prossimo futuro. 

La conversione in Legge del decreto 77/2021 può già da subito rappresentare un’occasione imperdibile per consentire la soluzione di ciò che le sentenze del Consiglio di Stato hanno  definito un “incongruenza normativa di fondo”.  Se non adesso, quando?

L’Ufficio di Presidenza AssoArpa

2 pensieri su “AssoArpa sulle sentenze Consiglio di Stato su Arpa Basilicata e Arpa Marche

  1. In questo momento storico la crisi pandemica ha messo in piena evidenza la vulnerabilità della sanità pubblica che la politica negli ultimi anni ha ridimensionato fortemente a vantaggio esclusivo di quella privata. Stessa politica stanno perseguendo le regioni e ASSOARPA nei confronti del sistema ambientale concentrandosi particolarmente sulla richiesta di una totale divaricazione dalla sanità e sulla compressione delle risorse quali-quantitative del personale. Sicuramente un appoggio dalla società civile potrà venire se la strategia politica cambierà indirizzandola ad un potenziamento delle funzioni di controllo ambientale in piena collaborazione con la sanità e alla valorizzazione effettiva (non con la riduzione drastica delle possibilità di carriera auspicata da ASSOARPA) del personale dipendente e alla riconferma del ruolo prioritario ed indispensabile del pubblico nella tutela ambiente-salute. Ricordo infine l’emendamento presentato al decreto di conversione del PNRR con cui si prevede la possibilità delle regioni di esternalizzare ai privati tutti i controlli ambientali alla faccia della transizione ecologica. Indipendentemente dall’approvazione dell’emendamento questo da l’idea di come si sta muovendo la politica nazionale e quali sono le spinte del mondo imprenditoriale da essa rappresentato. Il SNPA (e ASSOARPA) dovrebbe piuttosto impegnarsi per contrastare queste derive e su questo tema troverà la piena solidarietà e impegno da parte della collettività.

    Testo emendamento citato:
    “Al comma 1, lettera b), dopo il numero 2), inserire il seguente:

    2-bis) al comma 12 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le regioni possono prevedere che le attività di campionamento e analisi in capo all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente possano essere svolte anche da strutture e laboratori accreditati, garantendo al tal fine che l’Agenzia ne verifichi gli standard qualitativi attraverso il monitoraggio delle prestazioni e la qualità dei risultati.»;

    Mauro Mariottini
    Rappresentante territoriale ANAAO per l’ARPA Marche

  2. Credo che la giusta soluzione alle problematiche che si sono create nel corso di questi anni per le professioni sanitarie dei biologi, chimici e fisici nelle ARPA possa derivare solo dalla riforma del sistema, con la creazione di un sistema integrato nazionale di prevenzione della salute, dell’ambiente e del clima, così come previsto anche dal PNRR, in modo da sanare sia la divaricazione che si è creata in questi anni tra la tutela sanitaria e la tutela ambientale sia le disparità di inquadramento giuridico del personale laureato nelle ARPA.

    Corrado Pantalone
    Dirigente Fisico in ARPA Marche

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