Frane. L’allertamento della popolazione in tre incontri di Arpa Veneto

Le colate detritiche sono fenomeni che si sviluppano rapidamente nei bacini montani e possono provocare danni anche gravi a beni e persone. A questi eventi e ai relativi sistemi di monitoraggio e allerta Arpa Veneto e Università degli studi di Padova dedicano tre webinar, a partire dal 31 maggio 2021.

Gli incontri sono parte del progetto europeo Inadef, il cui obiettivo è realizzare un innovativo sistema di allarme delle colate detritiche che possa riconoscere con anticipo lo sviluppo del fenomeno idrogeologico, riducendo i tempi di allertamento. Il progetto si basa su una collaborazione istituzionale transfrontaliera di cinque partner. Oltre ad Arpa Veneto e Università degli studi di Padova, sono coinvolti l’Università degli studi di Udine e due enti austriaci, il Centro federale austriaco per la ricerca forestale (Bfw) e il Servizio meteorologico e geofisico nazionale dell’Austria (Zamg).

I tre webinar

Gli incontri sono rivolti a chiunque sia interessato all’argomento e sono organizzati nell’orario 18-19.30, secondo questo programma:

  • lunedì 31 maggio 2021 incontro iniziale in cui si parlerà delle cause d’innesco delle colate detritiche, a cura di Paolo Nicolosi di Arpa Veneto
  • lunedì 7 giugno 2021 seminario dedicato alle caratteristiche delle colate detritiche, a cura del prof. Carlo Gregoretti dell’Università degli studi di Padova
  • lunedì 14 giugno 2021 incontro sull’allertamento e sui sistemi di monitoraggio e allarme, a cura di Matteo Cesca di Arpa Veneto

Le modalità di iscrizione e partecipazione agli eventi saranno a breve comunicate tramite i canali social dell’Agenzia e sul sito del progetto Inadef.

Rio Rudan, Vodo di Cadore (BL), Veneto, Italia, 2015 (Foto di Matteo Cesca – Arpav)

Il sistema di allarme sviluppato da Inadef

Il nome del progetto deriva dai termini che ne individuano lo scopo: realizzare un sistema INnovativo per eventi di colAta DEtritica basato su previsioni a breve termine e Fenomenologia. Il sistema si propone di riconoscere le colate detritiche con anticipi di tempo maggiori, collegando la previsione di precipitazione a breve termine o nowcasting (1-3 ore) con modelli idrologici e di innesco. Queste informazioni permetteranno alle autorità di promuovere azioni di prevenzione per tutelare i beni e le persone prima che un evento si verifichi. Fino ad oggi questo non è stato possibile perché l’attuale sistema di allertamento si basa sul preallarme causato dalle precipitazioni intense (soglie pluviometriche) e dall’allarme generato dai sensori che rilevano il passaggio della colata, determinando perciò tempi di allerta molto brevi.

Flusso dati del modello sviluppato da Inadef

Il nuovo sistema si articola in vari passaggi. Punto iniziale sono i dati radar e delle stazioni a terra forniti dagli enti locali, tra cui Arpa Veneto, che entrano in Inca, un modello gestito dal Servizio meteorologico e geofisico nazionale dell’Austria (Zamg) che produce la previsione di precipitazione o mappa di nowcasting. La previsione di precipitazione è elaborata da un modello idrologico, denominato Zemokost, che la trasforma in deflusso superficiale (idrogramma). Da questo risultato, utilizzando un modello di innesco, è stimata la quantità di detrito che si può muovere (debrisgramma). Sulla base di questi dati il sistema Inadef-Ews (Early warning system) genera in tempo reale mappe di allerta precoci e allarmi.

I casi studio del progetto Inadef

Il progetto, iniziato a settembre 2019, durerà fino al 28 febbraio 2022. È finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) nell’ambito del Programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 e da contributi pubblici nazionali. Prevede la sperimentazione del modello in cinque aree del comparto alpino e dolomitico orientale, tre delle quali in Italia. I siti di monitoraggio scelti sul territorio italiano sono la Rovina di Cancia e il rio Rudan in Veneto e il torrente Moscardo in Friuli-Venezia Giulia; quelli austriaci si trovano in Tirolo e sono il Bettelwurfmure e il Gröbentalbach.

Il ruolo di Arpa Veneto

L’Agenzia fornisce, in particolare, i dati radar e delle stazioni a terra per il modello Inca. Inoltre, nel caso studio del rio Rudan, è impegnata a raccogliere i dati storici, a effettuare indagini di campagna e rilievi topografici e a potenziare le stazioni di monitoraggio e test del sistema di allerta. Arpa Veneto inoltre è responsabile del coordinamento e della gestione delle attività di comunicazione e diffusione dei risultati dell’intero progetto.

Per maggiori informazioni:

Sito internet progetto Inadef

Scheda dedicata al progetto Inadef su www.arpa.veneto.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.