Radiazioni UV: i dati rilevati in Veneto

Sono disponibili sul sito internet di Arpa Veneto i dati in diretta dell’UV index, l’indicatore che misura il livello della radiazione solare e fornisce indicazioni immediate sul grado di rischio dovuto ad una esposizione non corretta al sole. Le rilevazioni sono riprese a metà marzo dopo la pausa del periodo invernale, quando nelle aree pianeggianti i valori di radiazione solare risultano moderati. Oltre ai dati in diretta, Arpav pubblica anche i dati storici (dati degli ultimi sette giorni) che sono utili per valutare le tendenze a medio e lungo termine della radiazione solare UV sulla superficie terrestre.

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Dati in diretta
Dati ultimi sette giorni

Le stazioni di monitoraggio

Arpav dispone di due stazioni di monitoraggio. La prima a Vicenza, installata dal 2012, è rappresentativa delle zone pianeggianti e costiere della regione. La seconda è stata attivata nel 2017 a Passo Valles a Falcade (BL), ad una quota di 2032m slm, e rileva dati indicativi del livello di radiazione solare per la fascia alpina e prealpina.

In entrambe le stazioni è installata una coppia di radiometri a banda larga per poter valutare l’UV index e misurare l’irradianza UV-A. L’UV index viene misurato istantaneamente in tutto l’arco della giornata; da questi dati viene estratto il valore massimo giornaliero, calcolato come media su un periodo di 30 minuti.

L’irradianza UV-A è una grandezza analizzata per valutare l’intensità della radiazione che arriva a terra. In particolare, rappresenta la quantità di energia, nello spettro UV-A, che arriva nell’unità di tempo sull’unità di superficie.

Curva che rappresenta l'andamento dell'indice UV
Esempio di andamento dell’indice UV misurato nella stazione di Vicenza durante una giornata estiva. Fonte: sito internet Arpav

Che cos’è la radiazione ultravioletta

La radiazione ultravioletta (RUV) è quella parte dello spettro elettromagnetico che si colloca tra la luce visibile e l’inizio delle radiazioni ionizzanti. La radiazione ultravioletta viene convenzionalmente divisa in tre sottobande, UV-A, UV-B e UV-C che presentano un contenuto energetico crescente. Di questi tre spettri, se si considera la componente UV derivante dal sole, arrivano a terra l’UV-A e circa il 10% dell’UV-B, mentre la restante parte di radiazione solare UV viene schermata dall’atmosfera e in particolare dallo strato di ozono.

UV index e le precauzioni da prendere nell’esposizione al sole

L’intensità della radiazione solare dipende da vari fattori tra cui i più importanti sono: l’ora della giornata e la stagione, la posizione geografica (es. l’altitudine che fa aumentare la radiazione UV del 4% per ogni 300 metri), le condizioni meteorologiche, l’ozono e la riflessione al suolo (es. in montagna la neve fresca riflette fino all’80% – 90% della radiazione UV, mentre al mare la sabbia riflette la radiazione fino al 25%).

L’indice UV parte dal valore minimo di zero e il suo aumento indica un maggior rischio di danno per la pelle e per gli occhi e un minor tempo necessario perché questo danno si verifichi. Al variare dell’indice UV corrispondono colori e categorie di rischio, a cui l’Organizzazione mondiale della sanità associa alcune precauzioni da attuare per ridurre al minimo gli effetti dannosi. Una corretta esposizione al sole è auspicabile per sfruttarne al meglio i benefici e ridurne le possibili conseguenze negative.

Tabella di corrispondenza tra UV index, categoria e precauzioni da adottare per una corretta esposizione al sole
Tabella con gli indici UV associati a categorie di rischio e consigli sulle precauzioni da adottare. Fonte: sito internet Arpav

Per approfondimenti

Visita la sezione dedicata alle radiazioni UV sul sito di Arpav.

Leggi la guida pratica universale per una corretta esposizione al sole redatta dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Visita sul sito dell’Istituto superiore di sanità la sezione dedicata ai raggi ultravioletti e alle misure di prevenzione.

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