Le pillole di sostenibilità di Arpa Toscana: rendere le feste natalizie più sostenibili

È tempo di Natale, di fili argentati, addobbi, luci, pacchi regalo e tavole imbandite, tutto ciò insomma che rende così magico e piacevole questo periodo dell’anno, che oggi, ancora di più, sentiamo la voglia e il bisogno di conservare e rallegrare.

Quest’anno siamo chiamati, a causa della pandemia, a festeggiare un Natale diverso, qualcuno, già da anni, aveva scelto di trascorrere questa ricorrenza in modo più intimo, altri, per la prima volta, quest’anno, saranno costretti a vivere questa festività in modo meno sfavillante, ma questo Natale, che, da sempre, simboleggia la luce di cui abbiamo bisogno per uscire dal buio, potrà rivelarsi utile per acquisire nuove abitudini, che possono dare vita ad una consapevolezza nuova in grado di migliorarci e migliorare la vita del Pianeta.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il periodo natalizio è accompagnato, ormai da diversi decenni, da un aumento considerevole dei nostri livelli di consumo, dal mangiare e bere, al regalare e ricevere; tutti noi tendiamo in quest’occasione a fare le cose in eccesso, con un conseguente maggior impatto sull’ambiente.

Un’infografica, solo leggermente ironica, stima l’impronta di carbonio delle attività di Babbo Natale (compresa la produzione e la distribuzione di giocattoli da parte di una slitta trainata da renne) a circa 70 milioni di tonnellate di CO2. Un rapporto “più serio” dei ricercatori dello Stockholm Environment Institute ha calcolato che i tre giorni di festività natalizie nel Regno Unito potrebbero comportare fino a 650 kg di emissioni di CO2 per persona, ovvero il 5,5% della nostra impronta di carbonio annuale totale.

Lo spreco di cibo è un altro importante problema ambientale durante le festività natalizie. Cosa succede a tutto il cibo che non mangiamo? Secondo una stima di Ener2Crowd, la piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico, nel 2019 nel periodo delle feste di fine anno si sono gettate oltre 500mila tonnellate di cibo, corrispondenti a più di 80 euro per gruppo familiare.

Ecco perché abbiamo pensato di dedicare un nuovo numero della collana Pillole di sostenibilità a qualche semplice consiglio per limitare l’impatto ambientale di queste feste, dalla tavola, agli addobbi, ai regali.

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La tavola e tutto ciò che essa comporta, dalla spesa, al menù, all’apparecchiatura, agli avanzi, può diventare, come abbiamo visto, una vera fucina di sprechi e rifiuti, che possiamo limitare, partendo con il prevenire la produzione di rifiuti: in cucina un ottimo sistema per non fare sprechi è non abbondare nelle porzioni, in questo ci aiuta il sito Web di lovefoodhatewaste, dandoci le indicazioni per preparare porzioni equilibrate. Se, poi, abbondiamo e ci rimangono degli avanzi, decidiamo di non buttare ciò che è avanzato ma di riutilizzarlo in nuove ricette

I regali, poi, possono essere un’altra possibile fabbrica di rifiuti e non solo per gli innumerevoli imballaggi di carta, cartone e plastica, scegliamo regali con un minore impatto ambientale, possiamo, ad esempio, regalare un abbonamento ad una rivista solo in versione digitale oppure un’intera libreria con un abbonamento ad una piattaforma di audiolibri.

Non dimentichiamoci neppure del fatto che alla crisi sanitaria si accompagnano difficoltà economiche crescenti, possiamo allora optare per i regali solidali, come un coupon per la spesa, che rappresenta un concreto aiuto per chi sta vivendo un momento di difficoltà. Un’altra soluzione regalo, sempre solidale, potrebbe essere quella di sostenere alcuni settori maggiormente colpiti a causa del Covid-19, donando buoni per momenti di divertimento e svago, come una cena al ristorante, da acquistare ora e fruire in futuro, quando sarà possibile, oppure un coupon per vedere un film appena uscito, naturalmente non in sala ma a casa propria, si tratta di un’offerta cinematografica fruibile on line, grazie all’iniziativa #iorestoinSALA, a cui hanno aderito un circuito di sale, circa 50, in Italia.

Con i nostri regali solidali possiamo aiutare anche tutti coloro che già, prima della Pandemia, erano in difficoltà a causa di una calamità naturale, come un terremoto o stavano vivendo momenti difficili della loro vita, magari a causa di una malattia. Sono molte le associazioni che offrono pacchetti e cesti con prodotti di vario genere, spesso anche tipici di un territorio. Basterà un ricerca su internet, anche veloce, per scoprire la moltitudine di offerte che renderanno il nostro regalo realmente utile a qualcuno.

Ci sono poi i regali col “bollino verde”, come l’adozione di una specie in via d’estinzione, un sostegno mensile ad un’associazione ambientalista impegnata nella salvaguardia del Pianeta o la piantumazione di un albero.

Ultima ma non ultima, quest’anno, come purtroppo sappiamo bene, sono vietati gli assembramenti, quindi molti di noi saranno tentati dagli acquisti on line; questa può rivelarsi un’ottima soluzione per combattere gli assembramenti e limitare la circolazione del virus, ma teniamo presente che i nostri acquisti in rete possono avere un forte impatto ambientale, oltre che economico. Infatti, se scegliamo di acquistare sempre e solo dalle piattaforme di e-commerce (commercio su internet) più conosciute al mondo, contribuiamo a squilibrare il sistema economico; acquistiamo, quindi, anche su altre piattaforme, magari meno note, oppure direttamente nei siti Web di aziende presenti nel nostro quartiere, nella nostra città o nei territori del nostro bel Paese e che propongono prodotti di nicchia, spesso realizzati da artigiani e creativi, se proprio non possiamo fare a meno della “Madre di tutte le piattaforme del commercio on line”, almeno scegliamo regali eco-sostenibili.

Testo di Maddalena Bavazzano e Stefania Calleri

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