Il primo rapporto SNPA sulla qualità dell’aria

Il primo dicembre è stato presentato online il primo rapporto nazionale redatto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente sulla qualità dell’aria.

L’evento era articolato in due sessioni, una iniziale di presentazione del rapporto e una seconda con vari approfondimenti tecnico-scientifici specifici.

il video integrale dell’evento
Silvia Brini

L’iniziativa, coordinata da Silvia Brini (Ispra), è stata aperta da un intervento del Vice Presidente SNPA e direttore generale di Arpa Liguria, Carlo Emanuele Pepe.

Carlo Emanuele Pepe

Pepe ha evidenziato come il monitoraggio della qualità dell’aria sia una delle attività che fa parte dei Livelli essenziali di prestazioni tecniche ambientali (LEPTA). E’ quindi molto importante questo primo rapporto nazionale del Sistema che fornisce dati validati e consolidati per l’ultimo decennio. Ha anche evidenziato gli sforzi per fornire dati “just in time” sul sito del Sistema, come è stato fatto ad agosto per un inquinante tipico estivo come l’ozono, e come si farà ad inizio 2021 per quanto riguarda le polveri sottili. Infine ha sottolineato come il SNPA sta lavorando per arrivare ad un sistema comune su tutto il territorio nazionale per il monitoraggio della qualità dell’aria, con l’obiettivo di poter fornire in tempo reale i dati rilevati su scala nazionale.

Pepe

Stefano Laporta

E’ quindi intervenuto il Presidente Ispra e Snpa, Stefano Laporta, che ha espresso orgoglio e soddisfazione per la presentazione di questo rapporto che costituisce un punto di arrivo del percorso che è durato alcuni anni, ma anche un punto di partenza per farne un prodotto di eccellenza del Sistema, un appuntamento fisso per i prossimi anni.

Alfredo Pini

Alfredo Pini (Ispra) ha fornito alcune informazioni di carattere generale sul rapporto, evidenziando come si tratti di un tema complesso per il numero di soggetti coinvolti. Ha sottolineato l’importanza delle serie storiche messe a disposizione nel rapporto, che premettono una maggiore comprensione dei fenomeni e delle tendenze di lungo periodo. Ha poi osservato la rilevanza della valutazione dell’esposizione della popolazione che ha effetti stimati sulla salute molto importanti in termini di morti premature, assumendo dimensioni annue, a livello mondiale, paragonabili con le morti avute per la pandemia in atto.

Giorgio Cattani

Giorgio Cattani (Ispra) è entrato nel dettaglio dei dati presenti nel rapporto, riguardo alla qualità dell’aria in Italia, sia per il 2019 che per i trend rilevati.

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Giusy Lombardi (Ministero dell’Ambiente) si è concentrata sulle politiche nazionali per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.

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Marco Deserti
Marco Deserti

Marco Deserti (Regione Emilia-Romagna), ha presentato un approfondimento sulla qualità dell’aria nel bacino padano durante il periodo di lockdown e uno scenario teorico senza lockdow con dettaglio settimanale, alla luce degli studi effettuati nell’ambito del progetto Prepair.

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Francesco Forastiere
Francesco Forastiere

Francesco Forastiere (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha illustrato i risultati delle più recenti ricerche sugli effetti e gli impatti dell’inquinamento atmosferico sulla salute.

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Alessandro Bratti

Ha concluso la sessione introduttiva della giornata il direttore generale di ISPRA, Alessandro Bratti, il quale, anche facendo riferimento ai dati forniti dal SOER, il rapporto sullo stato dell’ambiente a livello europeo, ha evidenziato la differenza esistente fra le situazioni relative all’inquinamento atmosferico dei paesi dell’Est Europa e quelle della Pianura Padana. Nelle prime c’è ancora molto da fare per ridurre le emissioni, mentre la situazione del bacino padano è particolarmente critica proprio perché molto è stato fatto ed ora siamo giunti ad un punto di svolta. Considerate le condizioni meteorologiche ed orografiche esistenti nel nord Italia, per poter rispettare i limiti stabili dall’Unione Europea non sono sufficienti interventi specifici. C’è la necessità di un cambiamento del paradigma di sviluppo, profondamente diverso da quello che abbiamo visto dal dopoguerra ad oggi, e, da questo punto di vista il Green Deal Europeo rappresenta una opportunità che non possiamo assolutamente perdere.

Sessione scientifica di approfondimento

Origine, distribuzione urbana e variazione nel tempo del PM 2,5 in Emilia-Romagna – Dimitri Bacco (Arpae)

I siti individuati per la caratterizzazione della composizione chimica del PM2.5 sono quattro, tre fondi urbani a Bologna, Parma e Rimini e un fondo rurale a S. Pietro Capofiume (BO). Le principali sorgenti primarie di produzione del PM2.5, comuni a tutti i siti monitorati, sono il traffico, la combustione della biomassa, un mix antropogenico oltre a un fattore di trasporto di masse d’aria da lontano. Per migliorare la stima dell’esposizione della popolazione in ambito urbano sono state inoltre condotte apposite campagne di misura. 

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Alcuni casi studio: attività di cava, monitoraggi aeroportuali e situazioni emergenziali – Eleonora Cuccia (Apra Lombardia)

I tre casi studio riguardano: la valutazione dell’impatto sul PM10 delle attività di cava, che possono impattare significativamente sulle concentrazioni di particolato misurate; i risultati di più di  25 anni di monitoraggio della qualità dell’aria intorno agli aeroporti, che non hanno mai evidenziato un impatto significativo degli aeromobili sui principali inquinanti rilevati fuori dal sedime aeroportuale; l’esperienza maturata con gli interventi emergenziali durante gli incendi, che ha permesso di creare un database di riferimento sui livelli di microinquinanti attesi a seconda della tipologia di materiale bruciato.

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L’impatto delle emissioni dovute alla combustione di biomasse sulla concentrazione di PM – Ivan Tombolato (Arpa Valle D’Aosta)

Ha parlato di misurazione, mediante tecniche innovative, dell’impatto del biomass burning (emissioni dovute alla combustione della biomassa, cioè legna e pellet) sulla qualità dell’aria e i risultati ottenuti. Nel periodo estivo, il contributo del biomass burning sul particolato è trascurabile, mentre in inverno, complice anche l’inversione termica che ne favorisce l’accumulo, è importante, soprattutto nei siti rurali dove il contributo medio si attesta intorno al 50%, con valori che arrivano anche all’80%. 

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Analisi modellistica di source apportionment sullo stato della QA della Regione Puglia a 4 km di risoluzione – Ilenia Schipa (Arpa Puglia)

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Indice di rappresentatività dell’esposizione della popolazione – Adelchi Acampora (Arpa Basilicata)

Iil metodo, applicato in questo lavoro a scala regionale, si rivela di facile implementazione è di grande utilità, configurandosi nei suoi output finali come mappe di suitability, e pertanto fortemente orientati verso un sistema di supporto alle decisioni. Appare evidente che il metodo risulti fortemente condizionato dal primo step, legato alla modellistica; quanto più dettagliati e puntuali sono i parametri di input del modello, tanto più precisi sono i suoi output.

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Applicazione della teoria degli insiemi sfumati per la definizione dell’indice FEAL. Studio regionale di qualità dell’aria e dell’esposizione con mappe fuzzy di analogia ambientale – Giuseppe Madonia (Arpa Sicilia)

Sono stati descritti gli aspetti computazionali ed applicativi dell’indice di pressione ambientale del territorio FEAI – Fuzzy Environmental Analogy Index per effettuare analisi sulle analogie che esistono tra aree limitrofe in termini di pressioni ed esposizioni ambientali e di valutare l’efficienza della rete di monitoraggio utilizzata per monitorare la qualità dell’aria negli strati bassi della troposfera.

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Ozono: misure di qualità dell’aria e misure meteorologiche in quota – Giuseppe Onorati (Arpa Campania)

Arpa Campania ha svolto campagne specifiche per rilevare le variazioni delle concentrazioni di ozono nella troposfera, in relazione a episodi di caldo e di freddo estremi. Allo scopo sono state utilizzate stazioni di monitoraggio in siti montani, in particolare a Montevergine, in Irpinia.

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Quantificazione della presenza di granuli di tuner colorato di stampante e valutazione della presenza di microplastiche in aria ambiente in 5 città italiane – Pierluigi Verado (Arpa Friuli Venezia Giulia)

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Il Rapporto SNPA sulla qualità dell’aria

Le presentazioni illustrate durante l’evento

Rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente sulla qualità dell’aria

Report di Ispra e delle Arpa/Appa sulla qualità dell’aria

Dati sulla qualità dell’aria pubblicati da Ispra e dalle Arpa/Appa

Notizie sulla qualità dell’aria

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