Specie vegetali aliene in Toscana

Con questo primo numero della nuova collana Quaderni ambientali, ARPAT propone una breve panoramica sulle specie vegetali aliene presenti nella regione.

La pubblicazione è frutto dell’osservazione di un collaboratore tecnico professionale biologo dell’Agenzia che nell’ambito della propria attività di monitoraggio fluviale, cogliendo le potenzialità dell’osservazione, si è dedicata anche al rilevamento di specie vegetali, non autoctone, rinvenute presso le stazioni di monitoraggio.

Attualmente, il monitoraggio che l’Agenzia svolge sui corsi d’acqua superficiali non prevede infatti lo studio di specie alloctone; la ricerca per il controllo della qualità ambientale dei fiumi, sulla base della normativa, è rivolta verso lo studio degli indicatori biologici, quali diatomee, macrofite, macroinvertebrati, e non richiede la ricerca sistematica di organismi alloctoni.

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Negli ultimi anni, però, il problema delle forme alloctone si sta facendo sempre più impattante e la ricerca scientifica e la legislazione si stanno impegnando per limitare tale problema richiedendo la segnalazione della loro presenza. 

La pubblicazione edita da ARPAT, dopo aver spiegato cosa sono le piante vegetali aliene, fornisce alcuni cenni storici in merito all’introduzione in Italia di tali piante, dalle grandi civiltà del mediterraneo che con i loro scambi commerciali contribuivano ad introdurre piante e frutti diversi da quelli originari, all’epoca imperiale romana, quando le specie botaniche particolari erano molto richieste per abbellire i giardini delle ville patrizie e stupire i commensali, ai monaci che durante il Medioevo utilizzavano le nuove piante per le proprietà officinali, fino ad arrivare ai giorni nostri quando l’importazione e la coltivazione a scopo ornamentale nei vivai di piante alloctone e la conseguente presenza in parchi, giardini pubblici e privati rappresenta una delle maggiori cause della loro diffusione.

Si propone poi una classificazione delle piante alloctone in base a 

  • periodo in cui sono state introdotte nel territorio
  • grado di adattamento ad un ambiente diverso da quello di origine.

Qualche cenno anche agli elementi naturali che possono sfavorire l’espansione delle specie alloctone e a quelli che invece agevolano la diffusione e agli impatti causati dall’introduzione di piante alloctone.

Particolare importanza viene data infine al monitoraggio biologico come fonte di conoscenza e indagine e quindi all’attività di monitoraggio svolta da ARPAT.

Inoltre, arricchiscono il documento un glossario, un elenco della principale normativa in materia e una ricca bibliografia di approfondimento.

Vero e proprio cuore della pubblicazione sono le schede dedicate alle varie specie alloctone che si sono insediate in tempi più o meno recenti sul territorio regionale.

Le schede sono frutto dei ritrovamenti incidentali fatti durante l’attività di monitoraggio biologico di alcuni fiumi toscani e costituiscono un utile punto di partenza per aggiungere, nel tempo, altre segnalazioni e informazioni che verranno raccolte lungo i corsi d’acqua della Toscana facenti parte della rete di controllo di ARPAT. Grazie infatti all’impegno degli operatori dell’Agenzia e al formato flessibile della pubblicazione, ci auguriamo di mantenerla aggiornata ogni qualvolta nuove specie vengano rilevate. 

Ciascuna scheda (vedi esempio nell’immagine), oltre a presentare una fotografia scattata sul posto di ritrovamento, fornisce alcune informazioni chiave su: famiglia, genere, specie, nome comune, caratteristiche, origine, habitat, usi, impatti, classificazione, curiosità, ritrovamento (il nome del corpo idrico in cui sono state ritrovate le piante).


Le pubblicazioni della collana Quaderni ambientali, pensate per una consultazione esclusivamente online, in una logica di sostenibilità ambientale, anche se, all’occorrenza, sono realizzate in un formato facilmente stampabile a cura dell’utente, si propongono come uno strumento agile ma comunque, grazie alla loro natura digitale, dotate di un livello di approfondimento maggiore rispetto ad altre pubblicazioni divulgative edite dell’Agenzia, come ad esempio la serie delle Schede informative, che, realizzate anche in versione cartacea, possiedono necessariamente dimensioni limitate. La possibilità di aggiornamento, che il supporto digitale permette, consente infine alle pubblicazioni di mantenerne intatta l’attualità dell’elaborato e delle immagini a corredo del testo.

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