La comunicazione social di Arpa Marche

Il 12 novembre 2020 ARPA Marche festeggia il secondo anno di presenza sui social network, inaugurata nel 2018 con l’apertura dell’account Twitter, seguita nel febbraio 2019 dal canale YouTube dell’Agenzia.

Mentre è apertissimo il dibattito su una PA trasparente e digitale, e l’impulso promosso dalla stessa ministra Dadone vede istituzioni e professionisti del settore discutere assieme di una nuova Riforma della comunicazione pubblica e Social media policy nazionale, anche ARPAM – pur ancora giovane nell’universo del social networking – vuole oggi cogliere l’occasione per riaffermare la convinzione dell’imprescindibilità del dialogo e della condivisione, nel segno dell’impegno necessario affinché cittadini, imprese e parti sociali possano fare affidamento su di una comunicazione compiuta e corretta, trasparente e tempestiva, attenta alle istanze informative della collettività.

“In questi due anni – dice il Direttore Giancarlo Marchetti – abbiamo cercato di abitare la dimensione social della rete fornendo informazioni quanto più possibile in tempo reale, rigorose ed autorevoli, che potessero distinguersi nella selva delle fake news, così da rispondere alle aspettative di un pubblico che mai come oggi domanda una informazione che mitighi il più possibile l’incertezza del nostro tempo”. 

Esserci, dimostrare di essere punto di riferimento dei temi ambientali della regione, alimentare il desiderio di un dialogo costruttivo e reciproco con tutti i soggetti della società civile sono in effetti i cardini della presenza “social” di un’Agenzia alla quale la direzione di Marchetti ha impresso un cambio di passo significativo ed evidente anche sul fronte della comunicazione.

In questi due anni i tweet diffusi dall’ARPAM hanno sfiorato i 1.800, per una media superiore ai 3 al giorno; di questi, la metà hanno presentato contenuti originali (attività dell’Agenzia, dati ambientali, consigli sul risparmio energetico e sull’ecosostenibilità, e così via) totalizzando oltre 660.000 visualizzazioni, mentre sono oltre 500 i follower che seguono regolarmente i post dell’Agenzia.

Pur se inferiori ai grandi numeri che caratterizzano realtà più conosciute, queste cifre testimoniano l’impegno che ARPAM indirizza ogni giorno verso una comunicazione che sappia parlare con voce nuova, lontana dal burocratese e più vicina ai cittadini pur senza perdere il suo carattere di autorevolezza e competenza tecnica e professionale.

“I social hanno, in questo senso, una forza espressiva e diffusiva che può offrire alla Pubblica Amministrazione grandi opportunità di disseminazione dei temi dell’agenda istituzionale – continua Marchetti – Mi piace, ad esempio, ricordare la campagna contro l’abbandono dei mozziconi sui litorali che abbiamo lanciato assieme alla Regione Marche nell’estate 2019 con l’hashtag #spiaggesenzafiltro, e che, ripresa da più soggetti istituzionali e non, si è rivelata un eccezionale strumento di educazione ambientale e creazione di consapevolezza”.

Altro terreno sul quale ARPAM ha indirizzato la propria comunicazione è stata l’apertura del canale YouTube, attualmente popolato con oltre 80 video che ad oggi sfiorano le 10.000 visualizzazioni. Oltre alle registrazioni di tutti gli eventi seminariali e formativi organizzati dall’apertura del canale, opportunamente organizzati in specifiche playlist, spicca la serie di video “I fiumi marchigiani, bellezza e protezione di un patrimonio poco conosciuto”, autoprodotta dall’ARPAM e ideata in particolare come esperienza di educazione ambientale per le scuole.

“Nata nel periodo più difficile del lockdown della scorsa primavera – spiega il Direttore –  abbiamo inteso con questi video offrire la nostra collaborazione a sostegno della didattica a distanza, avvicinando nel contempo gli studenti alle caratteristiche dell’ambiente fluviale e alle risorse che l’Agenzia mette in campo quotidianamente per preservarlo”.Il web, in conclusione, è insomma oggi qualcosa di molto diverso, qualcosa che con l’avvento del social networking ha conquistato una rilevanza mai sperimentata prima sul piano comunicativo che anche la pubblica amministrazione non può permettersi di ignorare: è un potentissimo strumento di ascolto e allo stesso tempo una straordinaria opportunità di attuazione di quel ruolo di civil servant che gli enti a servizio della collettività qual è l’ARPAM sono chiamati ad esercitare.

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