Monopattini elettrici

Per una mobilità diversa

A seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 ed in relazione alle misure precauzionali che sarà necessario attuare nei prossimi mesi, la mobilità nelle aree urbane e metropolitane subirà inevitabili e rilevanti cambiamenti sia dovuti alla riduzione della capacità di trasporto pubblico determinata dalla necessità di garantire il distanziamento sociale, che alla possibile minore propensione all’uso dei mezzi del trasporto pubblico locale, con un conseguente incremento degli spostamenti effettuati con autoveicoli privati.

L’iniziativa intende dunque incentivare forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico locale che garantiscono il diritto alla mobilità delle persone nelle aree urbane, a fronte delle limitazioni al trasporto pubblico locale (TPL) operate dagli enti locali per fronteggiare l’emergenza.

Il Decreto legge n.34 del 19 maggio 2020 (cosiddetto “decreto rilancio”) all’art. 229 riporta le “misure per incentivare la mobilità sostenibile” ed il Decreto legge n. 104 del 14 agosto 2020 all’art. 74 introduce un “incremento del fondo per l’acquisto di autoveicoli a basse emissioni di CO2 g/Km – Automotive”.

Questo secondo decreto intende incentivare il ricambio del parco auto circolante al fine di ridurre le emissioni inquinanti, climalteranti, acustiche e derivanti dalla congestione veicolare del traffico privato e dall’occupazione di suolo pubblico. Particolare attenzione è stata rivolta ai cittadini dei Comuni interessati dalle procedure d’infrazione comunitaria n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per la non ottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla Direttiva 2008/50/CE (vedi Elenco dei Comuni Interessati in Toscana dalle procedure d’infrazione).

Mobilità alternativa - Cagliari
Mobilità alternativa – Cagliari – Sardegna – Mobilità sostenibile – foto di Giuliano Saiu

Vediamo nel dettaglio le condizioni e le misure proposte per la “nuova” mobilità.

Non Vetture 

Il bonus mobilità (comunemente detto bonus bici) è valido per l’acquisto di biciclette (muscolari), anche a pedalata assistita (e-bike), veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica tra cui monopattini, tavole elettriche autobilanciate “hoverboard”, tavole elettriche bilanciate con manubrio “segway”, ruote elettriche autobilanciate cavalcabili “monowheel” e servizi di mobilità condivisa ad uso individuale/personale esclusi quelli erogati mediante autovetture. Il bonus può essere usato anche per l’acquisto di mezzi sopraindicati usati, purché la transazione sia avvenuta con emissione di fattura fiscale.

Il contributo è erogato per un ammontare massimo di 500,00 Euro e può coprire il 60% della spesa sostenuta per l’acquisto di un mezzo di mobilità sostenibile.

Il bonus mobilità è rivolto ai residenti maggiorenni nelle città capoluogo di regione e di provincia, nelle Città Metropolitane, nei Comuni con oltre 50.000 abitanti e nei Comuni delle Città Metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Come indicato, ogni beneficiario dovrà avere un’età superiore ai 18 anni e potrà usufruirne una sola volta. L’iniziativa è operativa per gli acquisti effettuati nel periodo 4 maggio – 31 dicembre 2020.

MOVE_nice
MOVE_nice – Veneto – Mobilità sostenibile – foto di Amelia De Lazzari

Vetture

Con il Decreto legge n. 104 del 14 agosto 2020 (detto “decreto rilancio due”) per le annualità per la porzione di anno in corso (1 agosto – 31 dicembre) e per le successive annualità 2021 – 2024 il programma incentiva il passaggio dei privati all’acquisto di nuovi veicoli meno inquinanti secondo i parametri di seguito indicati:

  • per le vetture con emissione di CO2 compresa tra 0 e 20 g/km (quelle dotate di solo motore elettrico), l’incentivo statale complessivo con la rottamazione è di 10.000 € (di cui 2.000 erogati dal concessionario), senza rottamazione il contributo scende a 6.000 € (di cui 1.000 del concessionario);
  • per le emissioni di CO2 ricomprese nell’intervallo 21 – 60 g/km, parametro che interessa tutte le ibride plug-in e qualche full hybrid il contributo statale senza rottamazione è di 2.500 €, ma può salire a 4.500€ in caso di rottamazione. Il contributo dei concessionari da sommare rimane sempre di 2.000 € con rottamazione e 1.000 € senza. Per queste prime due fasce di emissione sono stati stanziati 50 milioni di Euro;
  • per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 comprese tra i 61 ed i 90 g/km, è stato introdotto un bonus di 1.750 € con rottamazione che scende a 1.000 € senza rottamazione a cui vanno aggiunti i contributi erogati dal venditore pari a 2.000 € con rottamazione o solo 1.000 € senza rottamazione indipendentemente dall’alimentazione. In questa fascia rientrano un gran numero di modelli ibridi ed alcuni modelli a motore termico sopratutto Diesel. Per questa fascia le risorse messe a disposizione ammontano a 150 milioni di Euro;
  • abbiamo poi l’ultima fascia con emissioni di CO2 nell’intervallo 91 – 110 g/km il cui contributo erogato con rottamazione è pari a 1.500 € che scende a 750 € senza. Le quote di bonus a carico dei concessionari rimangono invariate 2.000 € con rottamazione e 1.000 € senza. Per questa fascia sono stati messi a disposizione 100 milioni di Euro.

Volendo semplificare al massimo, si va da un minimo di 1.750 € per l’acquisto senza rottamazione di un’auto 91-110 g/km di CO2 ad un massimo di 10.000 € per un’elettrica con rottamazione.

Un altro parametro da soddisfare è il limite di prezzo che deve essere inferiore ai 50.000 € esclusa IVA, ipt (Imposta Provinciale di Trascrizione) per essere inserita nel Pubblico Registro Automobilistico – PRA) e messa in strada per auto con emissioni fino a 60 g/km di CO2 e 40.000 € sempre al netto d’IVA, ipt e messa in strada per la fascia 61-110 g/km di CO2 emessa. In questo caso il riferimento è sempre il listino, quindi se una vettura con prezzo ufficiale sopra la soglia stabilita dalla legge costa, nella realtà, meno di questo limite grazie agli sconti del concessionario ed alle promozioni del costruttore, non avrà diritto all’incentivo. Se invece il superamento della soglia avviene per colpa, diciamo così, della messa in strada o dell’ipt, il bonus è previsto.

Il vecchio e il nuovo
Il vecchio e il nuovo – Toscana – Mobilità sostenibile. – foto di Cristina Tarchiani

Rottamazione 

Ultimo requisito riguarda la rottamazione, per prendere il massimo, infatti, si dovrà rottamare un veicolo immatricolato prima del 01.01.2010 o che nel periodo in cui l’agevolazione sarà in vigore (per l’annualità 2020 dal 1.8.2020 al 31.12.2020) superi i 10 anni di anzianità dalla data d’immatricolazione. Per tutte le agevolazioni sopra riportate sarà possibile inoltrare richiesta del contributo accedendo al sito del MISE.

È stato inoltre introdotto un ulteriore incentivo, attivo per tutta l’annualità 2021, di 1.500 € sulla rottamazione delle auto di classe almeno Euro 3 e di 500 € per i motocicli omologati fino alla classe euro 2 ed euro 3 a due tempi. Tale incentivo viene riconosciuto solo ai residenti dei Comuni italiani interessati dalle procedure d’infrazione comunitaria n. 2014/2147 del 10.07.2014 o n. 2015/2043 del 28.05.2015 per la non ottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE. Tali importi potranno essere utilizzati anche nel corso dei successivi tre anni (22-23-24) e destinati anche per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale e regionale, biciclette (anche a pedalata assistita) o per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa ad uso individuale messi a disposizione dalle amministrazioni.

Occorre inoltre ricordare che i buoni mobilità saranno emessi ed erogati secondo l’ordine temporale di arrivo delle istanze fino ad esaurimento delle risorse disponibili per le annualità 2021, 2022, 2023 e 2024. L’erogazione dei benefici avverrà tramite rimborso della spesa già effettuata entri i termini e le modalità che saranno previste dal decreto attuativo.

Le azioni sopra descritte sono volte ad avviare un cambiamento modale a favore di forme di mobilità sostenibile, in particolar modo nelle grandi aree urbane e metropolitane altamente terziarizzate dove un tessuto urbano denso e compatto ospita una forte concentrazione di popolazione e di attività sociali ed economiche, dove esiste una rete di trasporto pubblico veloce e ad alta capacità di trasporto e dove insistono da tempo diverse forme di limitazione della circolazione e della sosta dei veicoli privati.

Testo di Sergio Lavacchini

Per approfondimenti:

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