Violenza di genere, governance dei servizi antiviolenza

Il Senato ha approvato all’unanimità (212 favorevoli) e con parere favorevole del Governo, la Risoluzione  dal titolo ‘Relazione sulla governance dei servizi antiviolenza e sul finanziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio‘, già  approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio il 14 luglio scorso1.

Attraverso i dati Istat e Cnr e con specifiche audizioni, la Commissione d’inchiesta  ha rilevato come, rispetto al passato, il Sud abbia colmato il gap. Nel 2017 i centri erano 366, di cui il 38,4% (137) situato al Nord, il 14,9% (61) al Centro e il 46,6% (168) al Sud. I centri presenti in Campania (69) e Lombardia (47) rappresentano circa un terzo di quelli attivi sull’intero territorio nazionale. In particolare al Nord e al Centro è presente una media di 1,1 strutture ogni 100 mila donne con più di 14 anni, mentre nel Mezzogiorno la proporzione è di 1,8.   Fondamentali sono state le reti,  le associazioni femminili e femministe: la maggioranza assoluta dei centri antiviolenza (283) è gestita da privati senza fini di lucro. I centri antiviolenza a gestione pubblica sono 51 (15,2 per cento), dei quali oltre la metà sono localizzati nelle regioni settentrionali. Nel complesso, sono state assistite dai centri antiviolenza 49.021 donne, in media 156 a centro, mentre le case rifugio sono 264 e hanno preso in carico 4.483 persone tra donne e minori. 

Aumentare le risorse per l’intero sistema di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, semplificare e velocizzare il percorso dei finanziamenti rendendolo a cadenza triennale, verificarne l’effettiva erogazione ai centri antiviolenza e alle case rifugio attraverso un sistema in grado di premiare esperienza ma soprattutto specializzazione, potenziare la governance centrale del sistema: sono questi gli impegni principali per il governo contenuti nella Risoluzione approvata dal Senato e  proposta dalla Commissione di inchiesta sul femminicidio.

Tra le proposte, si evidenzia anche l’esigenza di “una riforma organica della normativa in materia di prevenzione e di contrasto di ogni forma di violenza di genere”, attraverso una revisione del decreto-legge n. 93 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2013 e dell’intesa Stato-Regioni del 2014, in particolare procedendo alla individuazione di un procedimento unico e snello per l’assegnazione dei fondi, al fine di evitare disparità di tutela del settore tra i vari territori regionali” e  l’istituzione di un Osservatorio nazionale permanente, con compiti di coordinamento e con funzioni di valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema delle azioni di contrasto alla violenza contro le donne.

Link utili:

La Presidente CUG ARPA Toscana
Simona Cerrai

1  http://www.regioni.it/news/2020/07/15/commissione-parlamentare-di-inchiesta-sul-femminicidio-relazione-sulla-governance-dei-servizi-antiviolenza-e-sul-finanziamento-dei-centri-antiviolenza-e-delle-case-rifugio-testo-approvato-14-lugl-615958/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.