Un drone documenta i crolli del Monviso

Il Monviso, detto anche Re di Pietra, con i suoi 3.841 metri è la montagna più alta delle Alpi Cozie in Piemonte e ai suoi piedi si trova la sorgente del fiume Po.

Il settore della parete nord-est del monte, posto circa 200 metri a sud-est del Canalone Coolidge, continua ad essere interessato da ripetuti distacchi di roccia.

A seguito del crollo in massa di grandi dimensioni verificatosi il 26 dicembre 2019, Arpa Piemonte nel gennaio scorso aveva effettuato un primo sopralluogo, realizzando riprese fotografiche della parete interessata dal crollo; era stato quindi possibile perimetrare con precisione il bordo inferiore dell’accumulo e, attraverso il confronto con immagini precedenti, delimitare la porzione rocciosa crollata.

Gli esiti del sopralluogo sono riportati in una specifica scheda di dettaglio del sistema informativo frane in Piemonte.

Il 15 giugno scorso, è stato effettuato un secondo sopralluogo nel corso del quale, grazie al supporto specialistico di Arpa Valle d’Aosta, è stato realizzato un rilievo con il drone, che ha consentito di rilevare, con elevato dettaglio, le condizioni di avanzata fessurazione dell’ammasso roccioso interessato dai crolli.

Nelle prossime settimane verranno condotte le analisi e l’elaborazione delle immagini e dei dati registrati e, in collaborazione con l’Università di Torino, si tenterà di costruire il quadro complessivo della residua propensione del settore di parete a generare crolli. I risultati verranno riportati in una scheda descrittiva SIFraP di ulteriore dettaglio (III livello di approfondimento).

Il versante, poco a valle del cono detritico dove si arresta il materiale franato, è attraversato dal sentiero per il colle di Viso che al momento non è stato coinvolto dai blocchi crollati; tuttavia, considerata l’elevata fruizione escursionistica della zona, si raccomanda di percorrere con le dovute cautele il tratto in corrispondenza del canale di crollo.

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