L’incidenza del lockdown sull’inquinamento atmosferico in Calabria: i dati satellitari acquisiti dal Tropomi (TROPOspheric Monitoring Instrument)

Si sono analizzati i dati raccolti dal satellite Sentinel 5P che è stato progettato con lo specifico compito di mappare diversi inquinanti atmosferici su scala globale grazie allo strumento che porta a bordo denominato Tropomi (TROPOspheric Monitoring Instrument). Tropomi acquisisce informazioni utilizzando le lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico che vanno dall’ultravioletto all’infrarosso, consentendo di rilevare aerosol e gas traccia che possono influire sulle condizioni climatiche e sulla qualità dell’aria. La rivisitazione quotidiana dell’intero pianeta e la possibilità di avere il dato disponibile a poche ore dalla sua acquisizione, rende questo strumento un potentissimo mezzo di indagine. Tra i parametri misurati da Tropomi si citano, a itolo di esempio, il biossido di azoto, l’anidride solforosa, il metano, il monossido di carbonio. La pandemia COVID-19, modificando profondamente le attività umane degli ultimi mesi come la limitazione degli postamenti e la riduzione delle attività industriali, ha di fatto favorito la riduzione degli inquinanti in atmosfera. Ciò è già stato messo in evidenza qualche settimana fa con la pubblicazione del confronto tra il valore medio mensile della concentrazione di biossido di azoto sul territorio italiano tra il mese di marzo 2019 e il marzo 2020. In tali rappresentazioni, ottenute da dati satellitari, si era osservata una riduzione significativa della concentrazione del biossido di azoto in particolare nella Pianura Padana e nei maggiori centri urbani. Elaborazioni analoghe vengono prodotte in questo report con specifico riferimento alla Calabria. I dati registrati da TROPOMI, relativi al biossido di azoto, sono stati scaricati tramite il sito messo a disposizione da ESA (European Space Agency). Il monitoraggio ha riguardato i mesi di febbraio, marzo e aprile del 2020 con intento di verificare, su scala regionale, la variazione di concentrazione media di NO2 in periodi con differente livello di fermo attività (febbraio – nessun fermo, marzo – fermo parziale, aprile – fermo quasi totale). Complessivamente sono stati processati 89 “scenari”, uno per ogni giorno oggetto di monitoraggio, utilizzando lo strumento “Atmospheric Toolbox”, suite specificamente progettata per l’analisi dei dati atmosferici derivanti da telerilevamento. Gli elaborati confermano che la regione Calabria, pur in assenza di un importante tessuto industriale, ha avuto una riduzione apprezzabile della concentrazione di biossido di azoto in atmosfera nei centri urbani, nella piana di Gioia Tauro e nell’area dello stretto di Messina.

  • ARPA Calabria
  • Anno di pubblicazione: 2020
  • Periodicità: annuale
  • Temi: Qualità dell’aria
  • Scarica il report

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