Qualità dell’aria in Veneto nel 2019

Pubblicato il rapporto di Arpa Veneto con i risultati del monitoraggio della qualità dell’aria nel 2019.

Nel 2019 i valori medi annui di inquinanti registrati sono sostanzialmente comparabili a quelli del 2018 per il particolato, il biossido di azoto e il benzo(a)pirene, mentre, a causa delle ondate di calore tra fine di giugno e luglio, si sono osservati più episodi di superamento delle soglie dell’ozono. 

La relazione descrive anche gli andamenti, trend, relativi all’ultimo quinquennio (2015-2019), delle concentrazioni di tutti gli inquinanti della rete di monitoraggio; tali andamenti evidenziano, generalmente, una situazione di invariabilità. Disponibili per PM10 e biossido di azoto anche i trend di lungo periodo (2005-2019).

Qualità dell'aria in Veneto 2019

Nel 2019 l’inquinante più critico è stato il PM10 seguito dal Benzo(a)pirene. Per quanto riguarda il PM10, tutte le centraline rispettano il valore limite annuale, mentre 8 stazioni su 37 hanno rispettato il valore limite giornaliero. Per il Benzo(a)pirene 10 stazioni su 19 hanno superato il valore obiettivo. Infine per il PM2.5, 20 stazioni su 22 hanno rispettato il valore limite annuale.

Il mese più critico per l’ozono è stato giugno, con una giornata straordinariamente calda il giorno 27 che ha fatto registrare, dopo molti anni, diffusi superamenti della soglia di allarme, limitati a questa singola giornata. Si riscontrano, inoltre, 175 episodi di superamento della soglia di informazione, di cui 82 a giugno e 93 a luglio, senza alcun superamento registrato nei mesi di aprile, maggio, agosto e settembre.
La relazione contiene anche la rappresentazione nello spazio, su scala regionale, degli indicatori di PM10 e ozono per il 2019, ottenuta con il sistema modellistico SPIAIR, elaborato ed adottato da Arpav.

Relazione-Regionale-Qualita-dellAria-2019

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