Inquinamento dell’aria, nelle scuole italiane al via nuovo progetto Snpa di citizen science

Al via il prossimo 20 novembre in 82 scuole di 32 comuni italiani l’iniziativa di citizen science ed educazione ambientale di Snnpa. Un progetto nato per sensibilizzare e formare i giovani sulle problematiche dell’inquinamento atmosferico e della qualità dell’aria. Ma non solo: saranno i ragazzi questa volta a misurare uno dei principali inquinanti delle aree urbane, il biossido di azoto (NO2), ovviamente a fianco di tecnici esperti nel monitoraggio dell’aria.

A portare in Italia il progetto europeo CleanAir@School è il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (Snpa). Con il coordinamento nazionale di Ispra, saranno 15 agenzie Arpa/Appa a coinvolgere scuole, studenti e famiglie nelle attività di monitoraggio dell’aria. Che non saranno quelle ufficiali, fatte con procedure e criteri ben più complessi, comunque si avvicineranno all’originale: come spiegato da Barbara Dadati della società Aquaria e da Oriana Motta dell’Università di Salerno verrà usato lo strumento del campionatore passivo, che aiuterà i giovani a capire il procedimento scientifico con cui si misurano gli inquinanti dell’aria in Italia.

CleanAir@School è nato da un’iniziativa promossa nel 2018 dall’Agenzia europea per l’ambiente e oggi coinvolge 10 paesi della rete delle agenzie ambientali europee (Epa Network). In Italia l’iniziativa è patrocinata dal ministero dell’Ambiente ed organizzata in collaborazione con l’Anci, con cui Ispra ha recentemente attivato un protocollo d’Intesa sull’ambiente urbano.

Il vicepresidente SNPA e direttore generale di Arpa Liguria, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato l’importanza dell’educazione ambientale – compito istituzionale assegnato dalla legge 132/2016 al Sistema – che va portata anche nelle scuole. A questo proposito ha ricordato l’esperienza veneta sulla raccolta differenziata, che ha prodotto risultati notevoli (il Veneto è la regione italiana con le più alte percentuali di raccolta differenziata n.d.r.) anche grazie al contributo dei giovani, con una sorta di effetto “spugna” nel riportare in famiglia e con gli amici la necessità di seguire buone pratiche. Il progetto Cleanair@school aspira in qualche modo a seguire esempi del genere anche riguardo ai buoni comportamenti da tenere in termini di mobilità sostenibile, per contrastare l’inquinamento atmosferico. Buoni comportamenti che non sono sufficienti da soli, ma che si devono accompagnare ad azioni mirate, a questo proposito, ad esempio, Arpa Liguria sta collaborando ad un progetto di infrastrutture verdi con la piantumazione di alberi ad alto fusto e con una tipologia di foglie che permette di catturare il PM10 ed evitare che vada nelle case.

L’inquinamento atmosferico, tema principale di CleanAir@School, è uno degli aspetti che preoccupa maggiormente i cittadini europei e ha determinato, nel tempo, un crescente senso di sfiducia verso le istituzioni deputate a tutelarlo. Obiettivo dell’iniziativa è anche quello di attivare un confronto diretto tra cittadini e istituzioni, favorendo la conoscenza reciproca.

Un punto su cui intervenire con urgenza, come ha sottolineato il direttore generale Ispra Alessandro Bratti: “Partiamo dalle scuole con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza sui temi ambientali e riavvicinare i cittadini al lavoro delle istituzioni”.

Altra questione su cui si inserisce il progetto è il tema della percezione dei problemi ambientali da parte della popolazione: “Come Arpa Lombardia abbiamo analizzato qual’è la percezione dei cittadini verso il problema dell’aria pulita e come si valutano le azioni politiche – ha spiegato il direttore tecnico dell’Agenzia per l’ambiente lombarda Sgorbati- Serve una sincronizzazione tra norme e sistema valoriale del corpo sociale”. C’è allarme non solo nei cittadini italiani per l’aria che respiriamo, ma anche in quelli europei, nonostante gli inquinanti siano comunque in calo da anni. Rimane però sempre alto – al momento sono 19 – il numero dei paesi EU colpiti da procedure di infrazione, come ha ricordato Fabio Romeo del ministero dell’Ambiente.

La Commissione europea ha per questo intensificato la propria azione lanciando nel 2013 il programma “Clean Air for Europe”, contenente un pacchetto di misure per ridurre le fonti di inquinamento dell’aria e migliorare le condizioni di salute della popolazione entro il 2030. Insieme a questo, far diventare i nostri giovani dei piccoli Citizen scientist dell’aria.

Nell’ambito della tavola rotonda, Giancarlo Marchetti direttore generale di Arpa Marche, ha raccontato un’altra esperienza di citizen science in cui è impegnata la propria agenzia, quella del progetto Odornet, con il monitoraggio delle maleodoranze prodotte dalla raffineria di Falconara e il contributo dato dai cittadini attraverso una apposita app, permettendo l’attivazione di campionatori dell’aria in presenza di picchi di segnalazioni, insieme con una azione di trasparenza attraverso la pubblicazione online in tempo reale dei dati dei sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni. Azioni quindi coordinate per individuare quali interventi siano necessari da parte dell’azienda controllata per mitigare la problematica odorigena.

Il progetto al via nelle regioni:

(ARP)

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