L’ambiente alla Mostra internazionale del Cinema: Green Drop Award e protesta ambientalista

All’edizione appena conclusa della manifestazione in molti hanno richiamato l’attenzione sull’urgenza di un intervento immediato, non più rimandabile, per contenere gli effetti dei cambiamenti climatici.

Sono arrivati nel pieno della notte ed, eludendo i controlli, sono riusciti a insediarsi sul red carpet con i cartelli No grandi navi e Friday for future. E’ successo sabato, nella giornata clou della kermesse cinematografica veneziana. Per la prima volta nella storia della Mostra internazionale del Cinema di Venezia, giunta alla 76esima edizione, il tappeto rosso ha avuto protagonisti inusuali: i manifestanti che, da tutto il mondo, chiedono attenzione su temi cruciali per l’ambiente sulla scia della giovane attivista Greta, a cui si sono aggiunti i comitati veneziani.

Pur con qualche momento di tensione, la protesta è stata pacifica e i vari slogan, cantati o ripresi da cartelloni, hanno fatto riflettere anche il mondo patinato del cinema. Ma l’ambiente si è guadagnato un posto anche tra i premi dei film in concorso. Se il vincitore incontrastato è stato lo storico nemico di Batman, l’abbacinante “Joker”, interpretato dal talentuosissimo Joaquin Phoenix, il film “J’accuse” di Polanski, sull’affare Dreyfus, si è guadagnato il Gran Premio della Giuria e il Green Drop Award 2019, il premio che ogni anno Green Cross Italia assegna alla pellicola in concorso alla Mostra che rappresenti meglio i valori ambientali e della cooperazione tra i popoli.

Il Green Drop Award è stato consegnato da Stefania Sandrelli, presidente della giuria di questa edizione al produttore Luca Barbareschi. “Come giuria del Green Drop Award – ha detto l’attrice – abbiamo pensato che, anche per il cinema, sia giunto il momento di parlare chiaro e di invitare tutti a farlo, come più di un secolo fa fecero un ufficiale dell’esercito francese, Georges Picquart, e uno scrittore di origini italiane, Emile Zola, denunciando un grave caso di abuso, di discriminazione e di prepotenza da parte del potere. Oggi come ieri, una ragazza di 15 anni di nome Greta ricorda a tutto il mondo l’urgenza di agire contro i cambiamenti climatici. Il suo grido d’allarme sta già scuotendo le coscienze. Perché non c’è un piano b: è ora di agire adesso”. Il “ciclone” Thunberg dunque ha lasciato il segno  anche al festival di Venezia.

www.labiennale.org/it/cinema/2019

www.greendropaward.com

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