Lombardia: Frana Ruinon, masso di 90 metri cubi rotola a valle. Parte di esso finisce sulla strada provinciale 29

Un grosso masso di 90 metri cubi, messosi in moto poco a valle della “nicchia bassa” del Ruinon, a circa 365 metri di quota sopra la strada del Gavia, il 20 agosto è rotolato dividendosi in due, lo comunica Arpa Lombardia.

La parte principale, circa 60 metri cubi, ha invaso la carreggiata della strada provinciale numero 29 che porta al passo del Gavia. Il secondo blocco, di circa 25 metri cubi, si è arrestato a una distanza di circa 60 metri dall’asse della carreggiata.

Questi i primi dati raccolti dai tecnici dell’Agenzia, in seguito al sopralluogo eseguito dagli uomini del Centro di Monitoraggio Geologico (CMG) di Arpa Lombardia nei pressi della frana del Ruinon, a Valfurva (So), dove questa mattina pochi minuti dopo le ore 5.00, si è verificato il distacco.

Il CMG dell’Agenzia segue attentamente la situazione che ha raggiunto livelli di spostamento mai verificatisi negli anni precedenti. Grazie alle rilevazioni di Arpa Lombardia, che a giugno ha segnalato l’incremento della pericolosità e dei movimenti della frana, gli Enti coinvolti avevano deciso limitazioni della strada che porta a Santa Caterina.

In giugno, infatti, Arpa Lombardia aveva fatto sapere che a Valfurva, in Valtellina, un ampio settore della frana del Ruinon si stava muovendo a una velocità di circa 1 metro al giorno, toccando in alcuni punti più delimitati anche valori superiori ai 2m/g.

Dopo le nevicate di aprile e maggio, due mesi in cui le temperature in quota si sono mantenute sotto la media, con il tardivo e improvviso arrivo del caldo estivo la spessa coltre di neve che si era depositata sul versante montuoso immediatamente sopra la frana del Ruinon ha cominciato a sciogliersi. Si tratta solitamente di un fenomeno naturale che si ripresenta ogni anno in maniera graduale, ma in questo caso lo scioglimento è stato repentino e concentrato in 2/3 settimane. Il conseguente innalzamento della falda idrica di versante e l’aumento di portata delle sorgenti che sgorgano nella parte mediana e inferiore della frana, ha causato l’accelerazione dei movimenti di frana, i tecnici del Centro Monitoraggio geologico di Arpa Lombardia da allora monitorano h24 l’andamento del dissesto dalla sala operativa di Sondrio.

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