GEmMA, il geodatabase sulla morfologia dei corsi d’acqua piemontesi

Arpa Piemonte ha predisposto un sistema informativo dedicato alla morfologia fluviale, il GEodatabase Morfologia corsi d’Acqua – GEmMA, che raccoglie informazioni di carattere morfologico e idrologico dei corsi d’acqua piemontesi.

I processi di produzione, trasferimento e immagazzinamento dei sedimenti e il mantenimento invariato della forma e delle dimensioni di un corso d’acqua promuovono spontaneamente la diversità di habitat. L’alterazione di questo sistema delicato porta alla trasformazione dell’ambiente fisico con ripercussioni sul funzionamento degli ecosistemi acquatici e ripariali, sulla quantità della risorsa idrica e sulla sicurezza dell’area limitrofa al corso d’acqua.

La comprensione dei processi idromorfologici in atto, la ricostruzione dell’evoluzione passata dell’alveo e la valutazione delle possibili dinamiche future, sia a scala di bacino idrografico che di tratto fluviale, risultano quindi fondamentali per la protezione e gestione consapevole dei corsi d’acqua.

Evoluzione della morfologia dell’alveo
In viola alveo del F. Toce nel 1954, in azzurro alveo del 2012. Il sistema di arginature a difesa della superstrada del Sempione costruita in questo tratto nel 1985 ha portando ad un’importante variazione plano-altimetrica del tracciato del fiume.

GEmMA nasce come strumento di lavoro e come supporto al calcolo dell’indice di qualità morfologica IQM che, insieme all’indice di alterazione del regime idrologico IARI, valuta lo stato idromorfologico di un corso d’acqua come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque – 60/2000/CE WFD e segue le specifiche della metodologia IDRAIM messa a punto da Ispra in collaborazione con le Università di Firenze, Padova e Bolzano.

GEmMA raccoglie inoltre le informazioni a carattere geomorfologico progressivamente archiviate negli anni e derivate da rilievi di terreno, analisi di fotografie aeree multitemporali, cartografie storiche, immagini digitali tridimensionali ed elaborazioni.

I dati presenti nel geodatabase hanno permesso di valutare le relazioni causa-effetto e il peso relativo dei singoli fattori sulla dinamica dell’alveo, di analizzare, ad esempio, le variazioni plano-altimetriche dei corsi d’acqua, l’influenza delle opere trasversali sulle portate liquide/solide e le modificazioni morfologiche, fornendo un quadro del complesso sistema fluviale piemontese.

Intensità degli effetti dell’artificialità sulle componenti che costituiscono l’indice IQM (Continuità, Morfologia, Vegetazione).
La scala semaforica evidenzia come, nel caso del corpo idrico rappresentato, la continuità longitudinale risulta buona per l’assenza di opere trasversali (dighe, traverse) che possono bloccare completamente il flusso dei sedimenti.
La vegetazione nella fascia limitrofa al corso d’acqua è limitata per tutti i tratti: risulta di ampiezza ridotta e poco estesa lungo le sponde soprattutto nel quarto tratto.
Variazione di larghezza dell’alveo rispetto alla situazione degli anni ’50.
In viola le variazioni di larghezza intense, in arancione moderate e in verde limitate. La presenza di variazioni significative di larghezza in un range temporale di circa 50 anni indica instabilità morfologica; le variazioni di larghezza possono produrre significative trasformazioni degli habitat e degli ecosistemi.

Il servizio attualmente rende fruibili 13 dei 33 layer archiviati in GEmMA, mettendo a disposizione un numero rilevante di informazioni georiferite relative ai 117 corpi idrici (suddivisi in 507 tratti fluviali) sinora analizzati. I dati sono inoltre organizzati in tabelle e grafici che ne consentono una più agevole lettura e comparazione. Il servizio verrà aggiornato con cadenza annuale e progressivamente ampliato nelle sue parti.

GEmMA è consultabile sul visualizzatore geografico 2D di Arpa Piemonte (Viewer2D). Per maggiori informazioni si rimanda alla metadocumentazione e al video tutorial che illustra le modalità di consultazione del data base.

Il dataset pubblicato è disponibile in scarico in formato shapefile e geopackage dalla pagina della metadocumetazione alla voce “Accesso on-line – Download”.

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