Sequestro marijuana nel Teramano: Procura incarica Arta Abruzzo delle analisi

Sono affidati all’Arta Abruzzo gli accertamenti analitici sul materiale sequestrato il 18 luglio 2019 dai Carabinieri del comando provinciale di Teramo all’interno di un capannone ubicato nella frazione Villa Chierico di Civitella del Tronto. 

Insospettiti dall’impianto di condizionamento sempre acceso in assenza di persone o animali all’interno della struttura e dal forte odore tipico della marijuana, i carabinieri hanno scoperto una piantagione di marijuana che, si ritiene, avrebbe consentito la produzione di circa un quintale di stupefacente, per un valore commerciale di vendita al dettaglio di circa 500mila euro.

Il capannone a Civitella del Tronto (Te) dove i carabinieri hanno sequestrato la piantagione di marijuana

Nel corso dell’operazione, alla quale hanno preso parte anche i tecnici del Distretto provinciale Arta di L’Aquila, sono stati trovati 600 grammi di stupefacente già essiccato, 8 contenitori di plastica dove erano stati messi a coltura circa 1000 germogli di marijuana, numerosi sacchi di terriccio, taniche di fertilizzante e vasi dove coltivare le piante. Piuttosto articolato l’impianto elettrico, che alimentava un sistema di aerazione, illuminazione e irrigazione di ben 600 piante, con altezza variabile tra i 130 e i 180 centimetri, distribuite in quattro stanze ricavate dai circa 350 metri quadrati del fabbricato.

A finire in manette è stato L. K., ventiquattrenne cinese ritenuto responsabile della coltivazione. Su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di turno, Stefano Giovagnoni, il materiale sequestrato sarà inviato ai laboratori del Centro riferimento regionale sostanze stupefacenti di Arta Abruzzo, dove i tecnici Antonella Raschiatore e Mosè Lamolinara effettueranno le analisi chimiche utili a definire l’esatta quantità di principio attivo e le dosi ricavabili. 

La coltivazione, distribuita in quattro stanze, era realizzata con un sofisticato impianto elettrico e di irrigazione

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