Rifiuti speciali: produzione sempre in aumento, l’Italia si conferma leader del riciclo

Presentata a Roma la diciottesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali 2019. Il report annuale dell’ISPRA/SNPA fornisce un quadro di informazioni sulla produzione e gestione in Italia. I dati di riferimento sono quelli del 2017.

“Questa Rapporto rappresenta uno dei prodotti storici dell’Istituto, da qualche anno anche di SNPA, che con oltre 60 indicatori fornisce un quadro completo sui rifiuti speciali a livello nazionale – ha detto Stefano Laporta, Presidente ISPRA e SNPA, introducendo il convegno – rendiamo disponibili tutti questi dati nel catasto rifiuti dell’ISPRA“.

Innanzitutto la quantità totale è in aumento: nel 2017 sfiora i 140 milioni di tonnellate (quasi il 3% in più rispetto al 2016). A crescere è solo la parte di rifiuti definiti “non pericolosi” (+3,1%), mentre rimane stabile quella di rifiuti pericolosi (+0,6%, corrispondente a 60 mila tonnellate).

L’Italia si conferma leader nel riciclo segnando un +7,7% rispetto al 2016 delle quantità avviate a recupero di materia ed una diminuzione dell’8,4% di quelle destinate allo smaltimento. Nel 2017 i rifiuti importati (oltre 6 milioni di tonnellate) sono il doppio di quelli esportati (3 milioni di tonnellate). “Importiamo materiali necessari all’industria italiana, esportiamo rifiuti che non abbiamo modo di trattare adeguatamente con impianti”, ha affermato il Direttore Generale dell’ISPRA Alessandro Bratti presentando in dettaglio in Rapporto. La quantità maggiore arriva in Italia dalla Germania – sono quasi 2 milioni di tonnellate – seguiti da quelli provenienti dalla Svizzera, dalla Francia e dall’Austria. I rifiuti di metallo importati sono destinati al riciclaggio, principalmente in acciaierie localizzate in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia. Il 68% dei rifiuti esportati (poco più di 2 milioni di tonnellate) appartengono alla categoria dei non pericolosi e il restante 32% (circa 1 milione di tonnellate) a quella dei pericolosi.

Tra i rifiuti speciali prodotti in Italia ci sono sopratutto quelli prodotti dal settore delle costruzioni e demolizioni: sono il 41% del totale, pari a 57 milioni di tonnellate. A seguire quelli derivanti dalle attività stesse di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale (25,7%), dalle attività manifatturiere (21,5%).

A livello di macroarea geografica è il Nord che produce più rifiuti speciali: quasi 81 milioni di tonnellate (pari al 58,3% del dato complessivo nazionale), seguita dal Sud con quasi 33 milioni di tonnellate (23,7%) e dal Centro con circa 25 milioni di tonnellate (18% del totale nazionale). La Lombardia è la regione che in Italia detiene il primato dei rifiuti speciali (22,2% del totale), seguita dal Veneto e dall’Emilia-Romagna con circa il 10% della produzione nazionale (rispettivamente pari a 15,1 milioni di tonnellate e 13,7 milioni di tonnellate).

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A gestire la grande macchina dei rifiuti speciali ci sono sul territorio nazionale 11.209 impianti, di cui oltre la metà (6.415) situati al Nord, 2.165 al Centro e 2.629 al Sud. In Lombardia sono localizzate 2.176 infrastrutture, il 20% circa del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.597 (41% del totale). Circa 20,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono utilizzati, in luogo delle materie prime, all’interno del ciclo produttivo in 1.307 impianti industriali. Tali stabilimenti riciclano il 20% del totale dei rifiuti recuperati a livello nazionale. Il recupero di rifiuti inorganici riguarda oltre 54 milioni di tonnellate (quasi il 37% del totale gestito). Tali rifiuti derivano, prevalentemente, dalle attività di costruzione e demolizione (44,8 milioni di tonnellate) e sono generalmente utilizzati come rilevati e sottofondi stradali. Le operazioni di recupero di metalli e di rifiuti organici rappresentano, rispettivamente, il 13,6% e l’8,4% del totale gestito.

Circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono coinceneriti in impianti industriali in sostituzione dei combustibili convenzionali, mentre l’incenerimento interessa più di 1 milione di tonnellate. Sono smaltiti in discarica 12 milioni di tonnellate di rifiuti (l’8,2% del totale gestito) di cui circa 10,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi.

Tutti i dati del Rapporto sono disponibile sul sito www.isprambiente.gov.it.

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